Pagelle: leonesse d'Italia, l'alba di Kyrgios e il tramonto di Nadal

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Pagelle: leonesse d’Italia, l’alba di Kyrgios e il tramonto di Nadal

È la settimana delle azzurre, di Roberta Vinci in top-10, del ritorno di Sara Errani e Francesca Schiavone. Con Rafael Nadal che affonda e Nick Kyrgios che forse fa il salto di qualità

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Ed eccoci qua, tra vecchi leoni ed astri nascenti, a raccontare una settimana nella quale è successo un po’ di tutto e un po’ di niente. Non è facile capire, non è facile cogliere che domani ci accorgeremo che non ritorna mai più niente ma finalmente accetteremo il fatto come una vittoria.

Ma in fondo sono bravi tutti, gli altri, a dirtelo. Su, falla finita, non lo vedi che ti trascini per il campo, vecchio scarpone, è ora di tornare lassù in un ripostiglio polveroso, tra mille cose che non servon più. Puoi essere l’ottavo Re di Roma, l’imperatore della Terra Rossa, la Nostra Signora dello Slam ma, vedi, il tempo non torna più.

Però, però… chi suda, chi lotta non smette mai di sognare che magari, come quel vecchio scarpone, come un tempo lontano, in mezzo al fango con la pioggia o col sol forse sapresti, se volesse il destino, camminare ancor.

E allora spiegacelo, Francesca Schiavone (8), che cosa significa piangere e ridere in una terra minore per te che hai calcato quella d’oro, illuminaci Rafael Nadal (4,5) su cosa ti spinge a non mollare mai anche ora che senti il vento scivolarti via sulle spalle, raccontacelo, Sara Errani (9) cosa scatta nella testa e nel cuore quando tutto sembra passato e l’amica di una vita, persa per poi forse ritrovarla mai più, si erge a vette mai conosciute (10 alla carriera a Roberta Vinci). E sorridi Juan Martin Del Potro (8), che finalmente puoi tornare a fare quello che ti piace, magari non più come un tempo, ma con l’animo leggero di chi forse non ci credeva più.

Ok, superato questo momento nostalgico, torniamo a fare il nostro mestiere, ovvero a  dare il solito voto a David Ferrer (5), Tomas Berdych (5) e Grigor Dimitrov (4,5), senza dire nemmeno per scherzo che sono finiti ma, se si girano un attimo, tra un po’ si accorgeranno che i Thiem (7) e i Kyrgios (9), soprattutto il secondo, sono belli che andati. A dire che Querrey (7,5) e Cuevas (8) hanno portato a casa la pagnotta e forse qualcosa di più. A non dire che dopo le nostre fab-four c’è il vuoto perché se no ci dicono che siamo i soliti anti italiani e poi l’hai vista Camila Giorgi (4) o no?

Ma insomma è stata anche una settimana di dubbi, amletici dubbi: sono peggio quelli che Nadal è finito e deve ritirarsi o quelli che rimane un mito per come lotta anche quando non ne ha più? Sono peggio quelli che Sara Errani vince perché il tennis femminile è finito o quelli che ah, sì adesso bravi tutti a salire sul carro del vincitore, non come noi che difendiamo sempre i nostri colori?

Sono peggio quelli che Errani-Vinci hanno fatto la storia e adesso devono tornare insieme per amore di patria e di Olimpiade o quelli che no, non è successo nulla si vogliono sempre bene è stata solo una scelta tecnica (un po’ come quella di Spalletti per intenderci)? Che poi lo sappiamo tutti che Roberta ha perso apposta al primo turno a Dubai per non incrociare le lame, ehm, le racchette con Sara al secondo turno…

Con questi quesiti irrisolti insomma, torniamo ad occuparci di tennis, non di cose che non ci competono, tipo una federazione che incassa soldi da un bene di proprietà del Comune di Napoli, nel silenzio di tutti. In fondo, non gliene frega niente a nessuno, alla FIT, al Comune di Napoli, ai lettori e anche a tutti gli altri che scrivono di sport. Giusto, mica è sport questo?

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