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Editoriali del Direttore

Caso Maria Sharapova, erano soltanto bugie? A qualcosa credo, non a tutto. Ma va punita così…

Quei nostri campioni così malati. Il caso Sharapova scuote il mondo del tennis e non solo. Atleti di altri sport: “La giustizia deve essere uguale per tutti”. L'ottimismo dell'avvocato di Maria

Last updated: 11/03/2016 9:04
By Ubaldo Scanagatta Published 09/03/2016
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21 Min Read
Maria Sharapova - Conferenza stampa di Los Angeles, 7 Marzo 2016

… a) quel farmaco era assolutamente giustificato dalla sua situazione di salute, b) che avendolo preso per dieci anni… ok c’era stata la distrazione, la leggerezza, “the huge mistake”, ma quel farmaco, peraltro preso per 10 anni senza infrangere alcuna norma, le era assolutamente necessario c) un farmaco che ad una giovane e sana sportiva di 18 anni non si dovrebbe poter consigliare, anno dopo anno, come mai? era così indispensabile? In questo caso un’infrazione regolamentare messa in atto soltanto per un mese troverebbe probabilmente un minimo di comprensione in chi dovrà sanzionare la sua inevitabile squalifica. Una delle rarissime squalifiche a colpire un top-player. “C’è una lunga lista di argomenti – ha detto l’avvocato Haggerty – per mitigare le sanzioni che potrebbero essere inflitte a Maria”. Serena Williams ha applaudito il coraggio di Maria nell’esporsi a questo annuncio da parte di una dei pochi campioni a non aver fin qui mai suscitato il benché minimo sospetto. Tant’è che tutti si aspettavano di tutto, dopo l’annuncio della conferenza stampa, fuorché un caso di doping. Potrei farvi – ma non lo farò – decine di nomi che se avessero fatto quello stesso annuncio avrebbero invece fatto pensare proprio all’ipotesi di un problema doping. Questo deve farci ricordar che nessun atleta, nessuno sport, può permettersi di restare al di sopra di ogni sospetto.

Diciamo che non ne avvertivamo il bisogno. Il 2016, ricorderete, è cominciato con il problema del match fixing, delle partite combinate. Sta proseguendo peggio, quali che siano i tempi della squalifica che verrà comminata. La Sharapova è una vera star del nostro sport, non solo perchè ha vinto i 5 Slam o per le 21 settimane al vertice mondiale. Per vedere lei si muovono frotte di spettatori, più che per la stragrande maggioranza delle altre tenniste. Intanto non potrà giocare dal 12 marzo e chissà se quando Maria ha annunciato che non avrebbe giocato a Indian Wells già bolliva qualcosa in pentola. L’averci messo la faccia ed essere uscita allo scoperto prima di accertamenti e punizione definitiva sembra aver giocato a favore dell’immagine purtroppo comunque scalfita di Masha. La sanzione verrà stabilita dall’ITF, dalla federazione internazionale. Sarebbero quattro anni se l’ITF ritenesse che la violazione è stata intenzionale, pensando di poterla fare franca. Chiaro che Maria ha negato questa ipotesi (come, peraltro, avrebbe negato chiunque). Nel caso di un “grosso errore” potrebbero essere due anni, salvo circostanze attenuanti (quali quelle che sicuramente invocherà il suo avvocato). Io mi sbaglierò ma secondo me nell’anno delle Olimpiadi Maria si prenderà 9 mesi, oppure un anno, se volessero impedirle di ripresentarsi laddove avrebbe barato, all’Australian Open 2017.

Il caso più simile ad oggi è stato quello di Marin Cilic che fu sospeso inizialmente per 18 mesi, che divennero 4 dopo i suoi appelli, nei quali sosteneva di aver preso la sostanza proibita all’interno di una tavoletta di glucosio. Ma Maria che non legge una mail, il suo staff che non si documenta sulla lista delle sostanze proibite, sembra avere una responsabilità più grande e grave rispetto a quella di Cilic. Maria ha quasi 29 anni, se la squalificassero a lungo la sua carriera sarebbe finita, anche perché un’atleta che smetta di competere e di allenarsi come quando si deve scendere in campo per due anni… difficilmente recupera al meglio. Non credo alle sanzioni esemplari, però il tennis non uscirebbe bene da questa vicenda se Maria subisse una sanzione così leggera che le permettesse di presentarsi alle Olimpiadi. L’opinione pubblica direbbe che la legge non è uguale per tutti, che ad una star come Maria Sharapova il tennis non sa e non vuole rinunciare. E diversi atleti di altre discipline hanno già sottolineato proprio quest’aspetto: “Per tanti altri le sanzioni sarebbero più severe di quelle che toccheranno a Maria Sharapova”. Un collega mi ha telefonato sottolineando il fatto che Maria Sharapova aveva forse avuto un trattamento preferenziale, aveva cioè potuto preparare la sua difesa con gli avvocati…, ma secondo le regole dell’antidoping per il tennis la sua positività non sarebbe stata annunciata dall’ITF fino al pronunciamento definitivo. Però Maria ha subito rinunciato a richiedere il test B come avrebbe avuto diritto. E allora ha potuto annunciare lei il suo “huge mistake”. L’avvocato di Maria ha detto che “in dosi più alte sì, il meldonium avrebbe potuto significare un potenziamento delle energie…ma Maria non ha mai pensato di doverlo prendere con quell’obiettivo“.

Sandro Donati, consulente WADA ha detto: “La Sharapova può cavarsela con una squalifica di un anno, se riuscirà a dimostrare che la sua spiegazione è veritiera, altrimenti la sua situazione si complica e rischia un lungo stop”. La Sharapova si è giustificata sostenendo di assumere quella sostanza da circa dieci anni per una serie di problemi di salute. Donati: “Può essere che sia così, ma in questo caso risulta e sicuramente se ne ha prova nei verbali dei precedenti controlli antidoping in cui lo avrà dichiarato. Se lei lo ha dichiarato, è un punto a favore e secondo me con un anno se la cava. Se così non fosse, avendo detto che lo usa da anni, allora la sua situazione diventa complicata, perché quando si fa un esame antidoping c’è l’obbligo di dichiarare tutti i farmaci, anche quelli non vietati. Valuteranno gli organi di giustizia anche sulla base delle sue dichiarazioni: potrebbero esserle riconosciute delle attenuanti, ma secondo me come minimo rischia un anno di squalifica”.

«Il Meldonium è un modulatore metabolico – spiega ancora Gianfranco Beltrami – che agisce migliorando la contrattività del cuore, aumentando la tolleranza allo sforzo, riducendo gli episodi di angina e migliorando la circolazione del sangue nelle zone di ischemia».
Dal punto di vista dello sportivo migliora la capacità di esercizio. Cosa fa quindi nello specifico? «Sono vari i benefici – continua Beltrami – : migliora le prestazioni di endurance (resistenza), il recupero dopo lo sforzo, ha anche un effetto stimolante sul sistema nervoso ed elimina prima tutti i “tossici” del metabolismo cellulare. Infine ha un effetto tonico, ripristina le riserve energetiche e migliora la resistenza allo stress».
Ringrazio i due lettori che hanno “postato” su Ubitennis gli interventi di Sandro Donati e e del professor Beltrami.

La società lettone Grindeks, che commercializza il prodotto, ha diramato un comunicato stampa siffatto: “A seconda delle condizioni di salute del paziente, il trattamento dei farmaci Meldomium può durare dalle 4 alle 6 settimane. Diciamo che può essere ripetuto 2-3 volte all’anno: solo i medici possono valutare le condizioni del paziente e stabilire se utilizzarlo per un periodo più lungo”.

Maria, a crederle, lo avrebbe utilizzato per 10 anni. Inverosimile, francamente.

Mah, che aggiungere? Io spero di essere riuscito a farmi capire su un argomento molto delicato a proposito del quale ci mancano anche informazioni forse decisive. Mi consola un solo argomento: chi pensava che le star del tennis sarebbero state risparmiate dall’accuratezza dei test e dalla WADA, si sbagliava. E questo è un dato di fatto positivo che spero influenzerà l’atteggiamento e il comportamento di tutti coloro che sono o diventeranno star

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