ATP Indian Wells interviste, Goffin: “Mi sento molto bene. Ho le armi per rispondere al servizio di Raonic”

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ATP Indian Wells interviste, Goffin: “Mi sento molto bene. Ho le armi per rispondere al servizio di Raonic”

ATP Indian Wells, quarto di finale: D. Goffin b. M. Cilic 7-6 6-2. L’intervista del dopo partita a David Goffin

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Nel primo set hai avuto molte meno palle break. Come sei riuscito a vincerlo? Hai concesso 12 palle break.
Certamente sapevo che contro Marin sarebbe stata una battaglia dei servizi. Sapevo di dover lottare per vincere ogni mio turno di servizio, perché lui alcune volte serve delle bombe e riesce a vincere i game in dieci secondi. Sapevo di dover rimanere concentrato sui miei turni di servizio. Anche se aveva avuto delle palle break, dovevo rimanere concentrato e vincere il mio turno di servizio. Sono molto felice di come ho gestito il punto sulla palla break sul 5-4 quando sono caduto. È stata una brutta cosa per me, ma alla fine sono rimasto concentrato durante il tie-break. Penso che sia stata la chiave del match per vincere il primo set ed essere più rilassato nel secondo per giocare molto meglio.

Sei rimasto sorpreso dal fatto che la sconfitta nel tie-break non lo abbia fatto più essere se stesso?
No. Non sono rimasto sorpreso, ma io game dopo game ho giocato sempre meglio. Ho messo molta pressione sulla sua seconda di servizio e ho comandato gli scambi. Ho giocato molto meglio quando stavo a fondo campo durante gli scambi. L’ho fatto correre molto. Quando avevo la possibilità sono stato molto aggressivo sulla seconda, quindi è per questo che il secondo set è andato meglio.

Durante l’incontro pensavi al raggiungimento della semifinale, la prima semifinale in un Mater 1000?
No. Prima del match ero molto fiducioso. Sapevo di avere il livello per arrivarci. Sapevo di dover rimanere concentrato su ciò che dovevo fare per giocare in un grande campo contro Marin, un giocatore che ho battuto la scorsa settimana o due settimane fa in coppa Davis. Non era la stessa situazione, ma ero molto fiducioso e concentrato sul mio piano, senza pensare alla semifinale.

Puoi parlare degli ultimi due incontri, grandi giocatori del calibro di Stan ieri e di Marin oggi? Cosa può dire su dove sei adesso con il tuo tennis e il tuo livello il fatto di averli battuti?
Certamente ieri è stata una lotta dura contro Stan, ma sono stati due match diversi. Ma come ho detto prima, che ci sia Stan o che ci sia Marin, io devo svolgere il mio lavoro e fare ciò che devo fare. Penso che questo sia il mio livello e posso competere molto bene qui nel torneo. Anche il mio corpo sta bene. Ho battuto un top 10 oggi e penso che possa darmi molta fiducia per il futuro. Non so ancora dove sarò in futuro nel ranking, ma cercherò di migliorare molto, di migliorare ancora il mio gioco per battere molti giocatori come lui. È difficile confrontare il mio livello a quello di Stan o di Marin, ma sono felice di come sto giocando.

Per riformulare, allora, è più bello arrivare in semifinale dopo aver battuto due giocatori di alto livello?
Sì, certamente. La prima volta in cui ho giocato un quarto di Finale a Roma, Andy Murray non giocò e si ritirò, quindi non era stato un vero quarto di finale. Questa settimana è una vera semifinale (sorridendo). Ho battuto Stan e Marin. Mi sento molto bene. Ho lavorato molto in allenamento. Ho un secondo allenatore. Abbiamo lavorato molto con Tomas Johansson e l’allenatore del Belgio, Thierry, per battere questi ragazzi. E ha già pagato, quindi sono molto contento.

Raonic o Monfils. Giocatori molto diversi.
Se ci sarà Milos, sarà di nuovo un match con due stili diversi, uno alto contro uno basso (sorridendo). Ha un grande servizio. Penso che qui ci siano le condizioni adatte per lui con palle molto veloci, quindi è difficile rispondere. Ma ho le armi per rispondere, come ho fatto oggi contro Marin, e ho battuto Milos una volta a Basilea. Se ci sarà Gael, sarà un incontro diverso con molti scambi. Devi finire ogni punto. Non ti dà molti punti. Sta servendo bene e si sta anche muovendo bene. Milos contro Gael sarà un match molto interessante da vedere. Ma prima di tutto mi rilasserò un po’ e vedrò il match.

Quanto pensi che sarà importante la finale di Coppa Davis per te quest’anno, se pensi alla storia recente di quando la Serbia arrivò in finale e Novak l’anno successivo ebbe una stagione straordinaria, Stan ebbe un anno incredibile dopo aver vinto la finale raggiunta. Forse quest’anno sarà così anche per Andy. Ma per te quanto pensi che sarà importante l’aver raggiunto quella finale?
Penso che alcune volte, quando non hai molta fiducia e torni nel tuo Paese a giocare per la tua squadra per la tua nazione in Coppa Davis, che sia il primo turno, la semifinale o la finale come lo scorso anno, è sempre bello tornare nel tuo Paese con un buono staff, con i tuoi amici. Alcune volte, se riesci a vincere ti dà molta energia, molta fiducia per tornare nel circuito. Alcune volte aiuta molto giocare per la tua nazione e vincere alcuni match in Coppa Davis. Penso di aver imparato molto in finale contro Andy. Ho fatto il mio lavoro, ma non è bastato. Anche se abbiamo perso, mi ha dato molta fiducia per questa stagione, certamente.

Traduzione a cura di Chiara Nardi

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