ATP Indian Wells: Nadal è cresciuto, ma Djokovic è troppo lontano

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ATP Indian Wells: Nadal è cresciuto, ma Djokovic è troppo lontano

Non basta un Rafael Nadal combattivo e a tratti di ottimo livello, per scalfire la solidità del numero uno del mondo Novak Djokovic. Il serbo allunga la striscia di vittorie consecutive contro Rafa (ora a sei) e si qualifica per la sesta finale della sua carriera ad Indian Wells. Domani andrà a caccia del quinto titolo, sarebbe record

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[1] N. Djokovic b. [4] R. Nadal 7-6(5) 6-2 (da Indian Wells, Vanni Gibertini)

Nadal-Djokokic Stats

Il match che tutti aspettavano è finito come tutti si aspettavano. Il dominatore degli ultimi 15 mesi, Novak Djokovic, è uscito vincitore dalla sua 48 esima sfida contro Rafael Nadal (la più lunga rivalità del tennis moderno), portando il suo record a 25 vittorie contro 23, ma soprattutto 6-0 negli ultimi sei incontri (con nessun set ceduto) e 10-1 negli ultimi 11.

Lo ha fatto recuperando un primo set nel quale Nadal aveva iniziato da favola, sfoderando una delle sue migliori prestazioni degli ultimi tempi, certamente nell’ultimo anno e mezzo. Lo ha fatto limitando i danni nonostante un numero insolitamente alto di errori gratuiti (29 alla fine per lui, anche se niente a che vedere con i numeri vicini alla tripla cifra fatti registrare nei cinque set giocati con Gilles Simon in Australia e con Mikhail Kukushkin in Coppa Davis) e nonostante un secondo set nel quale ha oltremodo faticato a contrastare il servizio al corpo di Nadal, anche quest’oggi sopra l’80% di prime palle.

Due doppi falli consecutivi nel secondo game già costavano il break a Djokovic, quando ancora una buona metà degli spettatori era ancora in fila ai bar oppure a cercare un po’ di refrigerio al riparo dal potente sole del deserto. Ma ancor prima che venisse concesso agli appassionati di riprendere posto in tribuna, il break era già stato recuperato. Entrambi i protagonisti erano estremamente prodighi di errori, soprattutto di rovescio, il livello di gioco non era alla pari con quello di altre edizioni di questa classica del tennis moderno, ma l’equilibrio del punteggio rendeva la sfida appassionante.
Il primo ad arrivare al set point era Nadal, sul 5-4, ma un diritto ad uscire di Djokovic lo costringeva ad un recupero impossibile.

Gli errori continuavano anche nel tie break del primo set: tre diritti sbagliati da Nadal ed un doppio fallo di Djokovic nei primi quattro punti, cinque minibreak nei primi sei punti. Dal 5-2 Djokovic, Nadal risale 5-5, grazie anche ad altri due errori del serbo, poi uno slice esterno regala il primo setpoint per Nole, che incassa il rovescio in rete di Nadal per il 7-5 nel tie-break.

Nel secondo set il maiorchino iniziava a faticare moltissimo nei suoi turni di battuta, mentre quelli di Djokovic scorrevano via molto facilmente. Rafa aveva bisogno di 14 punti per tenere il turno dell’1-1, altri 12 per raggiungere il 2-2 (dopo ben 30 minuti di gioco nel solo secondo set). “Sul 3-2 ho giocato un brutto game – ha commentato Nadal dopo il match – poi mi sono ripreso negli ultimi due giochi, quando ho ripreso a giocare ad alto livello”. Ma quei quattro gratuiti nel sesto gioco lo affossavano in un 2-5 che sapeva tanto di condanna: con orgoglio Nadal lottava annullando cinque match point all’avversario, ma sul sesto un diritto oltre la linea di fondo chiudeva questa sfida, ancora una volta in favore di Nole “pigliatutto”.

Sono contento di aver avuto la possibilità di giocare un’altra volta contro Novak, perché vuol dire che sono arrivato nei turni importanti di un torneo – ha continuato Nadal in conferenza stampa – e questa cosa non mi è capitata troppo spesso nel recente passato. Oggi sono arrivato ad un punto dal primo set, se l’avessi vinto chi può dire cosa sarebbe successo. Tatticamente ho giocato in maniera più accorta rispetto alle ultime sfide contro di lui: è meglio rallentare gli scambi piuttosto che tirare sempre forte tutti i colpi, un gioco nel quale Nole è il più forte di tutti”.

Anche Djokovic è d’accordo sull’importanza di aver vinto un primo set molto equilibrato: “La differenza nel primo parziale è stata di un punto o due. Io ho avuto occasioni per andare avanti 4-3, lui ha avuto un set point sul 5-4. Abbiamo entrambi avuto chance. Mi ha rimontato dal 5-2 al 5-5 nel tie break, e lì io ho servito bene, e sono riuscito a fargli giocare un colpo in più nel punto successivo”.

Grande favorito della finale, visto il suo livello di gioco e la sua imbattibilità quest’anno (tranne una sconfitta per ritiro a Dubai), il n.1 del mondo è consapevole che il match contro Raonic (contro cui ha vinto tutti e cinque i precedenti confronti diretti) sarà completamente diverso dalla semifinale con Nadal e sarà una gara di pazienza. “Il suo servizio è sempre stata un’arma formidabile, ma dall’inizio di quest’anno è migliorato ancora, soprattutto la seconda, che ora lui gioca in maniera molto più ambiziosa. Dovrò cercare di difendere il mio servizio, senza dargli troppe occasioni di attaccare la mia seconda, e dovrò cercare di tenere un numero sufficientemente alto di risposte in campo per poter entrare nel palleggio, dove le mie chance di vincere il punto sono più elevate”.

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