ATP Indian Wells: la finale non c'è, Djokovic si abbatte su un Raonic menomato

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ATP Indian Wells: la finale non c’è, Djokovic si abbatte su un Raonic menomato

Finale deludente a Indian Wells, ma non certo per colpa di Novak Djokovic, che supera senza nessun problema un Milos Raonic forse menomato. Quinta vittoria per il serbo, sempre più numero 1 del mondo, che raggiunge Rafael Nadal in testa alle vittorie dei Master1000

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[1] N. Djokovic b. [12] M. Raonic 6-2 6-0

Djokovic-Raonic IW 2016

Se qualcuno si fosse fatto impressionare dai turbamenti delle settimane scorse del numero 1 del mondo, capace di soffrire l’indicibile in Coppa Davis dopo il problema all’occhio che lo aveva costretto al ritiro a Dubai, forse adesso è tornato a rasserenarsi o, fate voi, a preoccuparsi. Novak Djokovic continua a sembrare di un’altra categoria rispetto ai rivali che possono appigliarsi a scuse via via più flebili, come forse si farà dopo la finale di stasera, vinta passeggiando su Milos Raonic. Eppure, prima di cominciare, Milos sembrava l’avversario giusto per mettere in difficoltà il serbo. A parte il servizio c’era anche un po’ di curiosità per questo dritto a uscire sensibilmente migliorato dalla cura Piatti, ma soprattutto per la costanza che Raonic aveva mostrato nel cercare di prendere la rete. Un atteggiamento aggressivo, si pensava, potrebbe mettere in apprensione, se non proprio in difficoltà, il serbo. E invece.

L’inizio del match per Milos è come entrare in una specie di incubo. A Djokovic riesce qualsiasi cosa provi ad immaginare compreso un incredibile lob sul 40-30 che avrebbe portato sull’1-0 il canadese. Invece, senza neanche il tempo di starci a pensare, Milos si ritrova 0-4 ed è già bravo a strappare con i denti il primo game al serbo. In particolare con la seconda di servizio, il numero 1 del mondo fa davvero quello che vuole, con Raonic che sembra addirittura accelerare i tempi, probabilmente in preda ad una sorta di angoscia. Finalmente la tempesta si placa, e Raonic può almeno portare a casa anche il suo secondo game del set, che Djokovic chiude all’ottavo game dopo aver sbagliato due set point. L’impressione è che la partita un po’ si avvicini, per così dire, ma alla fine del set Milos chiede un MTO, forse per problemi alla schiena.

Al ritorno in campo Raonic si trova subito 0-40, due buone prime fanno sperare in un qualche recupero, ma non arriva la terza di fila e sulla seconda il palleggio di Djokovic rimane troppo sostenuto per l’approssimativo rovescio del canadese. Il break di fatto chiude la partita, perché Milos è sempre più scorato e Djokovic può disporre a suo piacimento del più giovane rivale. Il resto del set è un supplizio con Raonic che cerca almeno il game della bandiera nel quinto game, senza però trovarlo. Djokovic non si fa sfuggire l’occasione di completare il suo primo bagel del 2016, al primo match point.

Certo, non è impossibile che il malanno agli adduttori che ha bloccato Raonic dopo Melbourne si sia rifatto sentire, e col senno del poi sembra acquistare una diversa valenza il set vinto da Goffin in semifinale contro il canadese. Ma è Djokovic qui il problema. Il serbo sembra avere sempre il classico “soldo in più” dell’avversario di turno, e se mai gli passasse dalla testa di poter avere delle difficoltà è prontissimo a mettere le cose in chiaro sin dai primi game. Se si distrae, come nel primo turno qui a Indian Wells, è perché se lo può permettere. Adesso a Miami ci sarà di nuovo Federer, ma è poco consolante doversi affidare sempre al vecchio svizzero. Meglio augurarsi che Zverev abbia imparato a fare la volée di dritto, se proprio vogliamo trovare un qualche scampolo di speranza di vedere tornei equilibrati.

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