La Russia sarà bandita da Rio 2016 (Franco Fava, Corriere dello Sport)

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La Russia sarà bandita da Rio 2016 (Franco Fava, Corriere dello Sport)

La Riccardi (Iaaf): «Non ci sono le condizioni per riammetterla». La svolta maturata a Portland, anche se la riunione del Council è slittata a metà giugno. Franco Fava, Corriere dello Sport del 20 marzo 2016

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La Russia sarà bandita da Rio 2016

Franco Fava, Corriere dello Sport del 20 marzo 2016

PORTLAND. Rio come Los Angeles 32 anni fa. Quando per ritorsione al boicottaggio statunitense a Mosca 1980, l’Unione sovietica disertò i Giochi. Stavolta è il doping a lasciare a casa gli atleti russi, quel che resta dell’ex impero. Almeno nell’atletica sembra proprio che in Brasile dovremo fare a meno dei campioni di Mosca. La Iaaf, infatti, dopo aver sospeso a tempo indeterminato la federazione russa, sarebbe intenzionata a prolungare la drastica misura. «Le misure messe in atto dalla nuova dirigenza con la collaborazione del governo sono insufficienti e non credo che poche settimane saranno sufficienti a intraprendere tutte le misure richieste – ha dichiarato un influente membro, veterano del Council Iaaf – Mi auguro che questa sia la posizione anche dei miei colleghi, altrimenti non saremo più credibili. Non vedo come l’atletica russa possa rientrare nel contesto internazionale prima di due-tre anni». La clamorosa svolta sarebbe maturata negli scorsi giorni tra una decina di membri del Council presenti a Portland per i Mondiali indoor. Anche alla luce dei progressi (definiti «ampiamente insufficienti») riscontrati dalla commissione guidata dal norvegese Rune Andersen, incaricata di verificare le misure intraprese per smantellare quello che è stato definito “doping di Stato”. Già una decina di giorni fa, nella riunione del Council a Montecarlo, l’esecutivo di Seb Coe aveva preso atto con molta preoccupazione delle ultime rivelazioni della tv tedesca, che avevano documentato come fossero ancora attivi tecnici e dirigenti già squalificati per le loro pratiche dopanti. «A novembre la sospensione della federazione russa arrivò con voto unanime (solo una astensione). Mi auguro che ci sia l’unanimità anche stavolta», ha aggiunto il membro Iaaf che ha chiesto l’anonimato.

CONDIZIONI. Alla Russia la Iaaf ha imposto condizioni stringenti. «Al momento però non ci sono le condizioni per la riammissione», conferma Anna Riccardi, membro della commissione Iaaf e da 9 anni nel Council della Federazione mondiale. La dirigente italiana però non vuol lasciare nulla di intentato e ha chiesto ed ottenuto che il Council in cui si prenderà la decisione venga spostato a metà giugno (a Parigi). Per gran parte del governo Iaaf il destino della Russia sembra segnato. A meno che non prevalgano gli interessi del comitato olimpico internazionale. Un intervento più morbido da parte del presidente Thomas Bach, sarebbe al momento da escludere. Anche perché nuove nubi si addensano all’orizzonte. Oltre ai cartellini rossi nei confronti di Etiopia, Kenya e Marocco per le gravi carenze nei sistemi antidoping nazionali, si teme che anche l’Ucraina possa essere coinvolta nel filone russo. Lo stesso Coe a Portland ha ribadito come la credibilità non si riconquista dalla sera alla mattina. «Il mio impegno è di assicurare che a Rio vadano gli atleti puliti provenienti da sistemi nazionali in cui c’è una accertata integrità». Il neo presidente Iaaf ha anche sottolineato come «l’atletica sia forte e gode del supporto e dell’entusiasmo di tanti fans, come dimostrato col tutto esaurito nella 4 giorni di Portland». Sono serviti poco i toni moderati usati da Vladmir Putin che ha chiesto al suo ministro dello sport Mutko una maggiore collaborazione con la Wada. Ma i Giochi potrebbero essere vietati anche per altri sport. I recenti casi al Meldonium stanno giorno dopo giorno portando lo sport russo verso il baratro. Oltre un centinaio i casi finora, in cui spiccano quelli più eclatanti nel tennis di Maria Sharapova e nel nuoto con la ranista Yulia Efimova.

VOLLEY OUT? La nazionale di volley russa potrebbe perdere il diritto alla qualificazione dopo la positività di Alexander Martin. Il 19 aprile infatti la federazione internazionale deciderà se sospendere la Russia o invalidarne la qualificazione. Al Cio è scattato l’allarme rosso, preoccupati come sono già per la crisi istituzionale e le rivolte di piazza per gli scandali che a fine maggio potrebbero portare all’impeachement dello stato capo di Stato, Dilma Roussef.

Franco Fava

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