Andy Murray chiede più controlli antidoping

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Andy Murray chiede più controlli antidoping

Il campione britannico Andy Murray, numero 2 del mondo, è stato controllato solo due volte dall’inizio della stagione e chiede miglioramenti più rapidi nel sistema antidoping

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L’argomento doping è attualmente più discusso che mai e progressivamente la maggior parte dei tennisti, big compresi, comincia ad esprimere la propria opinione sull’argomento in generale, senza necessariamente scendere nella fattispecie rappresentata dal caso Sharapova. È il caso di Andy Murray, che da anni chiede maggior severità per quanto riguarda i controlli, e si sofferma su come, a dispetto dei progressi effettuati dall’ITF nel periodo recente, la strada sa fare sia ancora molto lunga.

“La situazione è migliorata rispetto ad alcuni anni fa, ma tutti gli sport possono fare di più. Lo scorso anno sono stato controllato spesso, mentre quest’anno fino ad ora ho fatto solo due test antidoping. Due test in tre mesi sono troppo pochi. Io prendo frullati di proteine da quando avevo 18 anni, in campo mangio barrette energetiche e a inizio carriera prendevo delle vitamine. Farsi prescrivere una sostanza di cui non si ha bisogno è sbagliato”, queste le parole dello scozzese.

Nel ciclismo la piaga del doping è stata arginata attraverso il famigerato passaporto biologico, la cui introduzione si vocifera da molto tempo anche in ambito tennistico. Che dopo la ribalta suscitata dal caso Sharapova sia arrivato il momento che le discussioni si tramutino in realtà? Mai come stavolta l’argomento appare di attualità e urgono risposte.
Simone Brugnoli
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