WTA Katowice: Camila Giorgi non c'è, terza sconfitta consecutiva in finale

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WTA Katowice: Camila Giorgi non c’è, terza sconfitta consecutiva in finale

Non c’è lieto fine per Camila Giorgi. La finale del WTA di Katowice rimane stregata. Il titolo va alla slovacca Dominika Cibulkova, che torna a sollevare un trofeo due anni dopo il successo ad Acapulco

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[8] D. Cibulkova b. [5] C. Giorgi 6-4 6-0

Non ce l’ha fatta Camila Giorgi, che raccoglie la terza sconfitta in altrettante finali consecutive al torneo di Katowice. Stavolta la tennista di Macerata deve inchinarsi a Dominika Cibulkova, testa di serie numero 8 del tabellone, che finisce per avere la meglio in due set conquistando il quinto titolo WTA in carriera, il primo da quello ottenuto ad Acapulco nel 2014.

Giorgi partiva contratta e fallosa con il dritto, così Cibulkova si procurava due palle break e convertiva la seconda grazie a un gran rovescio incrociato. La fretta mal consigliava la giocatrice italo-argentina, che provava a chiudere gli scambi con azioni repentine che però la portavano a lasciare gli angoli aperti: la slovacca, molto ben centrata, ne approfittava per portarsi sul 3-0 con un bellissimo dritto lungolinea vincente.  La maceratese faticava terribilmente a prendere il comando degli scambi e la cosa la destabilizzava alquanto; riusciva a conquistare il primo gioco dell’incontro al quinto game, ma la numero 53 del mondo non sembrava aver intenzione di lasciarle spiragli per rientrare. Dopo mezz’ora arrivavano i set point: sul primo la slovacca commetteva doppio fallo e sul secondo mandava largo un rovescio incrociato. Un altro doppio fallo consentiva a Camila di giocarsi la prima palla break dell’incontro, che prontamente sfruttava grazie a un errore in manovra di Dominika. L’italiana teneva a 30 il turno in battuta del nono game e cominciava a far sentire il proprio fiato sul collo dell’avversaria, che con un altro doppio fallo nel decimo gioco concedeva addirittura la palla del 5-5. Ma i nastri di Katowice non sono amici di Camila; non lo sono stati nel match contro Alexandrova e nemmeno nei quarti contro Flipkens, così il dritto di Cibulkova cadeva beffardamente a un palmo dalla rete nel campo della numero 48 del mondo rendendole impossibile il recupero. Giorgi non si scoraggiava e forzava l’avversaria all’errore procurandosi un’altra palla per impattare, ma la testa di serie numero 8 ribaltava la situazione con due fantastici dritti vincenti e chiudeva poco dopo la prima frazione quando Camila metteva lungo un rovescio lungolinea.

Il secondo set iniziava come il primo e Camila, commettendo il quarto doppio fallo del match, concedeva il break alla sua avversaria. Le fatiche fisiche e psicologiche dell’ultima settimana parevano manifestarsi improvvisamente nello sguardo dell’italiana, che ricadeva negli antichi vizi cercando il vincente ad ogni costo e da ogni posizione permettendo a un’accorta Dominika di involarsi verso la vittoria, che infine otteneva dopo un’ora e quattordici minuti quando Giorgi spediva in rete l’ultimo rovescio.

Una delusione cocente per Camila, che ha comunque giocato un grande torneo in condizioni psicologiche tremende, con i vertici federali e i grandi vecchi avversi dopo il gran rifiuto di servire la Patria in Spagna, la rottura forse definitiva con la Federazione, un talento da anni sul punto di esplodere e ora pericolosamente vicino al punto di non ritorno. Non è riuscita a conquistare il secondo alloro in carriera dopo quello ottenuto a Hertogenbosch la scorsa estate, ma ha reagito alla terribile situazione in cui si è venuta a trovare, passando attraverso le forche caudine di partite che sono state il paradigma di ciò che in passato l’aveva mandata al manicomio: nastri beffardi, chiamate sfavorevoli, vantaggi sprecati e occasioni perse. Normalmente avrebbe provato a uscirne nell’unico modo che conosceva: picchiando ancora più forte. Ma qualcosa sembra scattato nella sua testa in questi giorni.  Scalando qualche marcia al momento opportuno, controllando la seconda e dunque limando i doppi falli, aggiungendo finanche qualche rotazione al proprio esplosivo repertorio, al manicomio ha mandato quasi tutte le avversarie. Le è mancato l’ultimo passo, ma se il sentiero tracciato verrà percorso con convinzione, il futuro di Camila potrebbe non essere avaro di soddisfazioni come molti prevedono e alcuni addirittura auspicano.

Emmanuel Marian

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