Fed Cup, semifinali: Strycova perfetta, sorpresa Golubic. Bertens fa il colpaccio, rimedia Mladenovic

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Fed Cup, semifinali: Strycova perfetta, sorpresa Golubic. Bertens fa il colpaccio, rimedia Mladenovic

A Lucerna inizio shock delle padrone di casa. Barbora Strycova annichilisce la Bacsinszky con un netto 6-0 6-2. Ma la Golubic fa l’impresa e batte la Pliskova in tre set. Parità anche nell’altra semifinale tra Francia e Olanda a Trelazé. Nel primo singolare Kiki Bertens domina contro Caroline Garcia, nel secondo la Mladenovic supera agevolmente la Hogenkamp

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FED CUP, Semifinali
Svizzera-Repubblica Ceca 1-1 (Giovanni Vianello)

B. Strycova b. T. Bacsinszky 6-0 6-2

Grossa sorpresa a Lucerna nel primo rubber di semifinale di Fed Cup tra Barbora Strycova e Timea Bacsinszky. A vincere, in maniera incredibilmente netta, è stata la ceca. Clamorosa contro-prestazione della svizzera, che dopo la semifinale a Miami sembrava in via di recupero, ma che, almeno oggi, non è mai stata in partita ed ha messo in campo un dritto davvero inefficace e un numero abnorme di errori con entrambi i fondamentali.

Il primo set è stato un monologo della ceca, come testimonia il punteggio, che è stata soprattutto superiore col dritto e negli scambi corti, seguendo qualche volta la prima di servizio a rete, mentre la Bacsinszky è sembrata in una giornata totalmente no, con numerosi errori sia in fase di costruzione che in fase di accelerazione. Come già detto, ai limiti dello scandaloso il dritto della svizzera oggi, lento ed alto sulla rete e nemmeno molto profondo, oppure affossato a mezza rete.
Nel secondo set la Strycova si è portata avanti 4-2 ed a questo punto l’unica chance per la Bacsinszky di riaprire il match, con la svizzera che si è portata 0-30 sul sevizio dell’avversaria e poteva pareggiare il conto dei break, ma la svizzera nuovamente non ha concretizzato le occasioni ed infine ha perso il secondo set 6-2.

 

V. Golubic b. K. Pliskova 3-6 6-4 6-4

Altro grande colpo di scena, di quelli che possono succedere solo nelle competizioni per nazionali, alla Messe Luzern nel secondo singolare della semifinale Svizzera-Rep. Ceca; Viktorija Golubic, n.129 del mondo, ha saputo rimontare da un set sotto contro Karolina Pliskova, n 18 del mondo, trovandosi anche in due occasioni sotto di un break nel secondo parziale. Prestazione al di là dei propri limiti per la svizzera, che non si è fatta scoraggiare dal notevole divario in classifica e, dopo un buon primo set in cui non ha sfigurato ma che ha perso con due break di svantaggio, ha via via trovato precisione e continuità da fondo, oltre che un atteggiamento tattico perfetto con molte variazioni di ritmo e discese a rete, sfruttando una Pliskova un po’ ottusa nel cercare solamente di giocare di botte da fondocampo.
Nel primo set Karolina Pliskova sembra poter avere facilmente la meglio della sua avversaria, si porta presto avanti di un break e chiude il parziale 6-3 con un altro break.
Nel secondo la ceca va due volte avanti di un break, ma la svizzera non demorde e questo manda un po’ nel pallone la sua avversaria, che cede il secondo parziale 6-4.
Nella terza frazione la Golubic si porta avanti 5-2, patisce la pressione di servire per il match la prima volta ma sul 5-4 chiude tenendo il servizio a 15. Totalmente incerto l’esito finale a questo punto, la Svizzera sembra avvantaggiata nel doppio grazie alla presenza della Hingis, Pliskova-Bacsinszky sarà un match tutto da decifrare viste le altalenanti prestazioni di inizio anno di entrambe le giocatrici, mentre un eventuale Golubic-Strycova sarebbe aperto ad ogni pronostico con l’elvetica vista oggi.

 

FRANCIA-OLANDA 1-1 (Raffaello Esposito)

K. Bertens b. C. Garcia 6-4 6-2

Il primo singolare della semi di Fed Cup vede in campo Caroline Garcia contro Kiki Bertens. Si gioca sulla terra rossa nel piccolo comune di Trélazé, adagiato nella valle della Loira e il capitano francese Amélie Mauresmo punta certamente sul calore del pubblico per portare la squadra in finale. E non sarà facile perché l’Olanda non ha nulla da perdere e giocherà leggera. Poco conta in Fed la differenza nel ranking WTA che vede la francese avanti di 51 posizioni (45 contro 96). L’unico precedente tra le due tenniste è datato 2013 e sul cemento di Ankara vinse l’olandese.

Gran parte degli abitanti del paese, che conta poco più di 12.000 anime, sono assiepati sulle tribune quando Garcia apre l’incontro alla battuta e inizia a sciorinare il suo tennis “tutto o niente”. Il primo turno di servizio è sempre delicato e il cannone che la francese ha nel braccio non è ancora calibrato. Caroline va sotto 15-30 e pareggia con uno schiaffo di dritto ma un vincente incrociato dell’avversaria la manda subito a palla break contro e un dritto largo sparato a tutta squilibra subito il punteggio. Bertens si dimostra una sentenza al servizio e non molla il vantaggio, mettendo giù quattro aces e numerosi vincenti sia con la prima che con la seconda palla. Caroline dal canto suo dopo la distrazione iniziale aggiusta l’alzo e si affida al solo gioco che conosce, colpendo forte sempre, ma è condannata a rincorrere. Kiki è intelligente e solida, chiude quando può ma tiene lo scambio anche a costo di remare da fondo, utilizza molto il back di rovescio per togliere peso alla palla confidando nell’errore avversario. Sovente alza parabole cariche di lift per poi anticipare e attaccare il colpo successivo. E comunque non concede ritmo a Garcia variando continuamente il gioco. Gli ultimi due games del primo set sono combattuti, la francese deve ricorrere ai vantaggi per rimanere nel set, cade nel corso di uno scambio ferendosi alla mano destra ma è tutto inutile. Nel gioco seguente infatti Kiki paga dazio alla tensione con un doppio fallo e un errore banale ma è sempre la sua solidissima prima palla a trarla d’impaccio consentendole di chiudere 6-4. Mauresmo cerca di scuotere la sua giocatrice ad ogni cambio campo ma la ragnatela dell’olandese è mortale per il gioco della francese e sul suo servizio non si passa.

Il secondo set sembra promettere meglio per le gallette ma la sensazione netta è che Garcia debba sparare tre vincenti per fare un punto e in queste condizioni è durissima. Bertens scappa ancora avanti con un break nel terzo gioco ma restituisce subito nell’unico momento di distrazione della sua mostruosa prestazione in battuta. Ma sarà il game seguente a decidere. Caroline serve, sbaglia qualcosa e viene attirata a rete e passata per il 15-40. Riesce a pareggiare solo per finire ancora sotto con una goffa volée di rovescio che nelle intenzioni doveva essere smorzata ma non arriva alla rete e subito dopo l’ennesimo colpo sparato senza logica finisce largo. Bertens non ha paura e chiude alla grande con una serie di dodici punti a zero che annichiliscono l’arena, uno dei quali meraviglioso quando chiude uno scambio di incrociati con una delicata palla corta che Garcia vede un’ora dopo. Chiude, udite udite, con l’86% di punti vinti con la prima palla… e 88%(!) con la seconda. Olanda avanti a sorpresa come in Russia. E sappiamo laggiù come finì

 

K. Mladenovic b. R. Hogenkamp 6-2 6-4

La Kiki francese, Kristina Mladenovic, n° 1 del team con la sua ventiduesima posizione mondiale, è chiamata al non facile compito di pareggiare i conti di una prima giornata che potrebbe diventare nerissima. Di fronte a lei Richel Hogenkamp, ventiquattrenne proprio oggi (auguri!) e numero 139 WTA, che ha mostrato di che pasta sia fatta a febbraio nel più lungo incontro della storia della Fed, quando a Mosca ha lottato quattro ore nette per battere Svetlana Kuznetsova col punteggio di 7-6 5-7 10-8. La francese farà quindi bene a non distrarsi mai perché la posta in palio è alta e i rischi anche.

È lei a servire per prima entrando nel match con la forza di un ariete. Servizio e dritto viaggiano troppo veloci per l’avversaria che tiene gli scambi finché può ma non regge. Kristina gioca convinta e mostra ottima mano sulle smorzate con le quali chiude spesso dopo aver sbattuto l’olandese metri fuori campo. Non si è n°9 mondiale in doppio senza una gran risposta al servizio e con questo fondamentale Mladenovic scava il solco, difendendolo poi con la spada del dritto. Due break nel quarto e sesto gioco la portano su un comodo 5-1. Solo il tempo di tirare il fiato cedendo la battuta in un game nato male e un terzo raid consecutivo sul servizio avverso le consegna col punteggio di 6-2 un primo set senza storia. Hogenkamp ha più errori dell’avversaria pur tirando a metà della forza e non sembra avere armi né tattica adeguata per opporsi al bombardamento di Kristina, la quale varia alla grande il gioco seguendo a rete le sue fiondate e chiudendo con ottime volée, retaggio anch’esse del suo talento di doppista.

La francese è convinta e molto solida di testa e lo dimostra in apertura di secondo parziale quando deve fronteggiare due palle break prima di difendere con successo la battuta. La prima viene annullata con uno schiaffo al volo e la seconda con un dritto dall’alto in basso quasi invisibile anche nel replay. Nel terzo gioco Kristina ha un calo e regala la battuta con due doppi falli consecutivi ma è proprio da questo momento che prende lo slancio per chiudere definitivamente la contesa. Riequilibra il punteggio immediatamente con uno smash e due dritti, l’ultimo dei quali è un inside-out strettissimo che le consegna il contro break. La smorzata di rovescio a uscire con la quale vince il quinto gioco segna la strada perché Hogenkamp lotta ma è troppo fallosa per avere una speranza contro la maggior potenza della francese. Si deve solo attendere e il tempo arriva. La Kiki d’oltralpe tiene per il 5-4 e nel gioco seguente suona subito la carica con un terrificante dritto, un nastro sfortunato e un erroraccio dell’olandese fanno il resto e lei deve solo cogliere il punto decisivo con una facile volée di dritto. Mladenovic era sotto pressione ed ha risposto alla grande, ora tutto è rimandato a domani e le francesi staranno molto più attente. Russia docet.

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