Sembrava all’inizio che il rimbalzo non fosse affidabile.
Sì, è diverso da Madrid. Rimbalzi bassi sul campo, in particolare attorno alla linea di servizio, il terreno dietro la linea di fondo non è molto regolare, inoltre c’era vento e non è stato facile spostarsi. Ho parlato con Jeremy Chardy e lui mi ha detto di aver cambiato di molto la pressione della racchetta per adattarsi a queste condizioni.
Cosa ne pensi dell’organizzazione del torneo di Roma? Ferrer e Nadal hanno detto che il torneo è troppo piccolo rispetto agli altri 1000 e il calendario troppo fitto non consente di avere campi liberi per allenarsi.
Sì, in parte sono d’accordo ma allo stesso tempo penso che sia bello per i tifosi. Se vai in giro, quasi tutti i campi sono completamente pieni. C’è una grande atmosfera, credo che per i tifosi sia fantastico. Certo, a volte per i giocatori non c’è tanto spazio come a Madrid, per esempio, che è enorme ma qui è possibile ottenere davvero buona presenza già per la prima partita, per tutte le partite e su tutti i campi, il che è positivo.
Pochi minuti fa abbiamo sentito Roger Federer dichiarare, per la prima volta in 17 anni, che non pensa di poter vincere il torneo. Sei sorpreso? Perché non lo abbiamo mai sentito prima. Normalmente, quando gioca un torneo, dice “penso di poter vincere”. Ci credi? Pensi che sia vero? E tu? Pensi di poter vincere?
Non ho idea. Lui sa meglio di chiunque altro come si sente. Forse vuole verificare la preparazione per l’Open di Francia perché non ha avuto la possibilità di giocare tante partite negli ultimi mesi. Ha avuto diversi problemi e probabilmente non è il suo miglior momento.
E tu? Pensi di vincere?
Sì, penso di sì ma ho bisogno di giocare meglio di quanto ho fatto oggi. Sono sicuro di migliorare man mano che il torneo va avanti.
A Parigi le condizioni saranno ancora differenti.
Le palline sicuramente e negli ultimi due anni nella prima settimana di preparazione ha fatto davvero cattivo tempo, molto, molto freddo, il che rende tutto completamente diverso da qui, davvero.
In carriera non hai mai ottenuto grandi risultati qui. È solo colpa delle condizioni?
Beh, nel corso degli anni credo di essere migliorato sulla terra e comunque qui ho perso una volta in finale contro Djokovic e ho avuto un break di vantaggio contro Rafa, al terzo set, un paio di anni fa. Quest’anno penso di poter giocare di nuovo bene.
Ti senti così sicuro di giocare più aggressivo, più offensivo rispetto agli ultimi anni?
Le condizioni possono cambiare da un giorno all’altro ma contro i migliori giocatori non puoi vincere a meno che non giochi un tennis offensivo quando ne hai la possibilità.
Tutto sommato, a parte le condizioni molto difficili in campo, sei soddisfatto del controllo che hai mantenuto contro un avversario difficile, capace di colpi sorprendenti?
Sì, ho servito molto bene oggi e questo mi ha permesso di ottenere molti punti contro un ragazzo che è qui da una settimana, ha giocato tre partite in queste condizioni e ha battuto alcuni buoni giocatori, come Lucas Pouille nelle qualificazioni e Coric al primo turno. Sì, è stata una buona vittoria.
Traduzione di Maria Cristina Graziosi