ATP Roma interviste, Lucas Pouille: "Murray non ti regala un punto"

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ATP Roma interviste, Lucas Pouille: “Murray non ti regala un punto”

ATP Roma interviste, semifinali: A. Murray b. L. Pouille 6-2 6-1. L’intervista del dopo partita a Lucas Pouille

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Non il miglior tempo atmosferico per giocare la tua prima semifinale in un Masters 1000. Quanto impatto pensi che abbia avuto la pioggia sul tuo gioco e sulla tua concentrazione?
Non so se abbia avuto un impatto o meno. È lo stesso per entrambi i giocatori. Sì, abbiamo dovuto aspettare. Abbiamo dovuto aspettare un sacco, ma vale per entrambi. Non facile, ma questo è quanto.

La tua prima semifinale in un Masters 1000. Una grande occasione. Hai avuto una sensazione differente dal solito?
No. Onestamente ho iniziato piuttosto bene. Andy è un gran giocatore, risponde a tutti i servizi, quindi se non hai un’alta percentuale di prime palle è molto dura. È molto offensivo come gioco, mette pressione sul tuo servizio. Non ho giocato il miglior incontro della mia vita, ma penso che oggi, sì, lui fosse molto migliore di me.

Quanta pressione ti mette il suo stile di gioco? Non ottieni nessun punto gratuito?
Già, non hai mai punti regalati a meno che lui non sia avanti 40 a zero o stecchi un colpo. Sulla seconda di servizio si piazza due metri dentro al campo, è molto dura.

Adesso che è finita, come puoi descrivere questa settimana particolare a Roma?
Ahhh. Come posso descriverla? Su e giù. Prima giù. Poi lucky loser, poi ho vinto due buoni incontri. E quando ero pronto a giocare ancora l’altro giocatore si è ritirato. Sì, è stata una settimana positiva per me. Adesso è il momento di riposare un poco. Fa parte del mestiere. Ho giocato moltissimo negli ultimi due mesi, quindi sono un po’ stanco. Mi riposerò un poco e mi preparerò per il Roland Garros.

Hai detto di aver lavorato con Yannick Noah, durante gli ultimi mesi. Lo hai sentito durante questa settimana? Hai in programma di sentirlo durante la preparazione…
Non durante gli ultimi mesi. Per gli ultimi… beh, abbiamo iniziato tre o quattro mesi prima dell’inizio dello scorso Roland Garros, approssimativamente. E adesso, siccome è il capitano di Coppa Davis, non direi che non lavoriamo più insieme ma diciamo che non è la stessa cosa. Quindi no, in questa settimana non ho parlato con lui. Ci siamo parlati all’incirca un mese fa. Volevo incontrarlo, quindi siamo andati a cena e abbiamo parlato.

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