Semifinali a partire dalle 11.00, prima le ragazze in contemporanea e poi i ragazzi. Semifinali con tanta Russia, tre ragazze su quattro. Semifinali senza Italia, con l’ultimo rappresentante Liam Caruana estromesso nei quarti di finale, crollato sotto le martellate di diritto e la solidità di rovescio dello spagnolo Alejandro Davidovich Fokina. È questo il menù della penultima giornata del 57° Trofeo Bonfiglio, che entra nelle fasi più calde. Non solo in senso figurato, perché dopo la pioggia che giovedì ha costretto gli organizzatori a condensare il programma di ottavi e quarti di finale in una sola giornata, la temperatura si è alzata e sul Tc Milano Alberto Bonacossa è esplosa l’estate. Se ne sono accorti i giocatori, che in nove casi su diciotto match hanno dovuto ricorrere al terzo set per staccare il pass per le “semi”. Proprio l’azzurro Caruana, nato a Roma nel gennaio ’98 e poi trasferitosi negli Stati Uniti a 7 anni, aveva superato di slancio l’ostacolo rappresentato dallo statunitense Alexandre Rotsaert (6-4 6-2) prima di schiantarsi sul biondone di Malaga, il cui cognome e i cui tratti somatici tradiscono l’origine russa. Non sono state necessarie nemmeno tutte le sue accelerazioni di diritto o l’esplosività al servizio, il 6-1 6-0 – complice anche un dolore all’avambraccio destro per Caruana – è sintomatico dell’andamento del match. Per l’iberico, n.70 del ranking under 18 prima della settimana milanese, ora c’è il greco Stefanos Tsitsipas, uscito indenne da due maratone nell’arco di poche ore. Già in mattinata il greco si era dovuto liberare dell’ostico americano Trent Bryde, dal tennis e dal look non omologato al resto della truppa Usa: non molto alto, ben piazzato ma ottimo nel tocco di palla e nell’anticipo, lo yankee aveva strappato il primo set alla testa di serie n.2 (4-6 6-3 6-3). Nel pomeriggio, poi, Tsitsipas ha dovuto lottare contro l’altro americano John McNally fino al tie-break del set decisivo.
Tra le donne invece fuori entrambe le prime teste di serie: la n.1, Amanda Anisimova (Stati Uniti), battuta dall’ucraina Zavatska. E poi la n.2, l’altra ucraina Dayana Yastremska, costretta al ritiro di fronte all’altra russa Amina Anshba (4-6 6-3 5-0 rit). Ma è nella parte alta del tabellone che si annida la vera sorpresa del torneo, vale a dire la slovena di Lubiana Kaja Juvan, uscita dalle qualificazioni e capace accedere alle semifinali proprio sulla Zavatska, e pure con un punteggio piuttosto netto (6-0 6-3). Sarà lei, numero 67 del ranking giovanile mondiale, l’unica non-russa tra le ultime quattro. E sarà anche da tenere d’occhio, perché al fisico e alle sportellate preferisce i cambi di ritmo, le variazioni e la visione tattica. Armi buone per provare a scalfire il fortino tutto russo delle semifinali femminili. Sì, perché detto di Amina Anshba, in fondo sono arrivate altre due trecce bionde, quelle di Anastasia Potapova (6-7 6-2 6-1 alla giapponese Chihiro Muramatsu) e di Olesya Pervushina, vincitrice lo scorso week-end del torneo ITF “Pro” da 10 mila dollari di montepremi di Santa Margherita di Pula, in Sardegna. Riassumendo, sono Potapova-Juvan e Pervushina-Anshba gli accoppiamenti femminili e Tsitsipas-Davidovich e Rodionov-Blanch quelli maschili.