dal nostro inviato a Mestre
Atto finale al 50mila $ di Mestre per la “XIV Venice Challenge Save Cup”, svoltasi presso il Tennis Club Mestre e organizzata sapientemente da Pasquale Marotta e Gianna Doz. Il torneo ha saputo regalare agli appassionati una settimana di tennis di assoluto valore, come dimostrano i nomi dei due finalisti: Horacio Zeballos, argentino, numero 89 del mondo delle classifiche che usciranno lunedì, e Gastao Elias, portoghese in rampa di lancio che alla fine si è portato a casa il trofeo sconfiggendo l’argentino 7-6 6-2.
Sotto un sole quasi estivo i due giocatori si sono subito dati battaglia con il mancino Zeballos apparso un po’ più falloso del solito: la partenza dell’argentino non è stata delle più felici e si è trovato subito sotto 3-0. Con il papà che lo incitava dal suo angolo però, Zeballos non aveva nessuna intenzione di mollare, nonostante domani dovesse già giocare al Roland Garros contro Ramos Vinolas nel primo turno dello slam parigino, e così si è rimesso a macinare gioco, in particolare attaccando sul rovescio di Elias. Dopo aver sprecato diverse occasioni di ribrekkare l’avversario, Zeballos si è trovato sotto 5-2 nel primo set ma è stato capace ancora una volta di un colpo di coda rimontando fino al 5-5 e infine trascinando al tie break Elias. Il copione dell’incontro è stato chiaro fin dai primi colpi: chi dei due riusciva a comandare lo scambio finiva per vincere il punto. Nel tie break però si è spenta la luce per Zeballos, complici anche troppi errori nella prima di servizio che consentivano al portoghese di attaccare la seconda di servizio dell’argentino venendosi anche a prendere il punto a rete quando ce ne fosse bisogno. Primo set per Elias, che cercando e trovando in tribuna lo sguardo della sua “namorada”, Isabela Miro, brasiliana, anche lei tennista professionista, best ranking intorno ai 500 nel doppio, sorride e stringe il pugno.
Il secondo set è stato quasi un monologo del portoghese, ma attenzione, non è affatto calato il rendimento di Zeballos, quanto invece il tennis di Elias è stato a tratti da primi 30 giocatori del mondo. Il momento importante del match è stato quando nel secondo set, sotto di un break, Zeballos ha avuto a disposizione tre occasioni per rientrare in partita, annullate però da tre servizi vincenti di Elias, che hanno fatto crollare le ultime energie psicofisiche dell’argentino. Elias chiude senza problemi 6-2 il secondo set, e finalmente può festeggiare il sesto titolo a livello Challenger e il secondo stagionale (l’altro vinto a Torino ad aprile), tutti su terra battuta.
Nella premiazione finale i due protagonisti hanno ringraziato l’organizzazione ed anche tutti i sostenitori giunti numerosi soprattutto in semifinali e finale: Gastao Elias in maniera molto simpatica ha voluto ringraziare la sua fidanzata per averle fatto da allenatore, nutrizionista, fisioterapista e mental coach, aiutandolo nella conquista di questo importante titolo, che gli frutta 80 punti ATP preziosissimi, circa 6mila euro e tanta autostima anche per il best ranking raggiunto al numero 88 del mondo. Da domani se Zeballos andrà come detto a Parigi, per Gastao Elias ci sarà l’appuntamento di Vicenza, altro challenger da 50mila dollari, dove sarà la testa di serie numero 1 del tabellone. Quella di Elias di non partecipare alle quali di Parigi per favorire un challenger è stata vista da qualcuno come una scelta folle, da altri spiegata come dimenticanza di iscrizione allo slam parigino, noi prendiamo una posizione a favore di Elias, perché la scelta ci pare coerente con la voglia di salire in classifica per poi avere maggiori chance di entrare nei tabelloni principali di tornei superiori.
Una piccola riflessione sulla forza mentale di questo ragazzo: non solo in campo raramente compie “unforced” dovuti alla mancanza di concentrazione, ma anche fuori dal campo ne abbiamo apprezzato le capacità di ricaricarsi e rilassarsi nei momenti di pausa tra allenamenti e partite. Il fatto di essere accompagnati dalla “morosa” può essere, come sanno bene gli agonisti di qualsiasi livello, un arma a doppio taglio: da una parte senz’altro giova avere vicino a sé una persona che ci vuole bene e con cui possiamo parlare liberamente, dall’altro però si corre il rischio che eventuali attriti di natura relazionale possano creare un corto circuito nella sfera emotiva dell’atleta già molto a rischio in particolare in sport mentali come il tennis. Avendo visto Elias nella player lounge o intorno al circolo possiamo dire che il ragazzo ha gestito perfettamente la sua settimana fuori dal campo e per questo ci sentiamo di fare i complimenti anche a Isabela Miro che gli ha reso facile il compito (nella foto Gastao Elias e Isabela Miro).
Risultato:
[4] G. Elias b. [3] H. Zeballos 7-6(0) 6-2