Roland Garros interviste, Gulbis: "Non è mai bello vincere così, non sento nulla di speciale"

Interviste

Roland Garros interviste, Gulbis: “Non è mai bello vincere così, non sento nulla di speciale”

Roland Garros interviste, terzo turno: E. Gulbis b. J. Tsonga 2-5 rit. L’intervista del dopo partita a Ernest Gulbis

Pubblicato

il

 

Come prima cosa, che match. Come ti senti dopo questo match? È piuttosto strano.
Molto strano, sono dispiaciuto per Jo perché è il secondo match che deve abbandonare. Il primo a Wimbledon un paio di anni fa, lì abbiamo giocato 3 set, qui sfortunatamente solo 7 game. Non è mai bello vincere così e mi sento triste per lui. Non c’è molto che possa dire riguardo al match, c’è stato solo l’inizio. Io stavo solo iniziando a sentire l’atmosfera del campo centrale, non sono stato qui per un paio d’anni.

Come ti senti ad essere di nuovo nella seconda settimana di uno Slam, anche se non hai vinto nel modo in cui qualcuno vorrebbe vincere?
Oggi non provo niente di speciale eccetto per il fatto che non mi piace vincere così. Ma dopo tutto, se mettiamo questo da parte, sono soddisfatto del modo in cui ho giocato, del modo in cui ho colpito la palla in allenamento e nei primi due turni. Soprattutto il secondo è stato molto buono per il gioco dal mio punto di vista.

Adesso affronterai ho Goffin o Almagro. Cosa ne pensi di entrambi.
Con Goffin a dire il vero ci siamo allenati molto negli ultimi due anni, perché lui è venuto in Spagna dove passiamo la offseason insieme con Dominic Thiem. Quindi io lo conosco e lui conosce me. Dopo gli allenamenti non riuscivo mai a batterlo perché il ragazzo è come un muro, credo che a lui piaccia giocare contro tipi come me. Ma se ricordo bene l’ho battuto una volta ad Acapulco o da qualche parte, non ricordo bene dove, ma penso di essere capace di batterlo. Con Almagro non gioco da tre anni credo, lui è un grande giocatore sulla terra. Vedremo.

Facendo un passo avanti per il futuro, forse hai visto che nel tabellone potresti affrontare il tuo compagno Dominic nei quarti di finale. Hai già fatto dei pensieri a riguardo?
Beh, e forse anche Murray in finale. No, non l’ho guardato, non ha molta importanza.

Credi che per l’immagine del torneo e per i promoters, questo sia stato un torneo sfortunato? Insomma, la Francia ha perso Monfils prima che iniziasse, ora Tsonga fa questa fine, Federer e Nadal out, la pioggia il primo giorno.
Ma i match proseguono, certamente è molto brutto quando perdi questi giocatori, soprattutto Monfils e Tsonga per il pubblico francese. Hai ragione, niente potrebbe andare peggio. Ma io non so cosa rispondere sul fatto di essere sfortunato sfortunato, è andata così.

Già pensato a chi potrà essere il tuo prossimo allenatore? Oppure non pensi a queste cose nel bel mezzo di un torneo?
Ci ho pensato un po’ prima del torneo, ma non negli ultimi due giorni. Negli ultimi giorni ho avuto cose diverse per la testa. Io sto cercando, come ho già detto, non un coach molto tattico ma piuttosto uno tecnico, perché io sono un giocatore che ha problemi nel mantenere il suo gioco e mantenere i suoi colpi puliti. Queste sono le cose che un coach che si trova vicino a me giornalmente dovrebbe vedere, e dovrebbe vedere anche questi piccoli cambiamenti che faccio o non faccio cosicché io possa mantenere lo stesso livello di gioco durante l’anno. Per esempio io non sono il tipo di giocatore che prende la racchetta in mano per un paio di giorni e all’improvviso inizia a colpire il mio diritto in maniera diversa.

Hai pensato all’idea di prendere un super coach, leggende del tennis, come hanno fatto altri giocatori.
Onestamente io non penso che un ex giocatore, non importa quanto sia stato bravo, debba necessariamente essere un bravo allenatore. Io penso che un buon allenatore debba avere esperienza. Mi piace il fatto che Gunther abbia molta esperienza, soprattutto sull’aspetto tecnico del gioco, perché lui probabilmente è uno dei coach nel circuito che passa più ore in campo. Se tu prendi un ex giocatore loro guardano il gioco dalla loro prospettiva; loro sanno cosa hanno fatto e non sempre danno le soluzioni per risolvere il tuo gioco.

Risultato ottenuto qui dovresti salire di 20 posti in classifica, probabilmente sarai eleggibile per le Olimpiadi ora. Questa è qualcosa che…
No, non ho giocato in Coppa Davis. Non ho partecipato alla Coppa Davis e quindi non posso giocare alle Olimpiadi. C’è questa regola che dice che devi giocare una certa quantità di match in Coppa Davis e sfortunatamente io non l’ho fatta.

Quella di non preoccuparti per qualificarti per le Olimpiadi è stata una tua scelta?
È stata una scelta che ho fatto basandomi sulle relazioni specifiche che ho con la Federazione Lettone, e anche soprattutto perché non mi piace che alle Olimpiadi non ci siano punti e prize money, è un po’ come un tennis tourism. Sarebbe come, per giocatori del tipo… non conosco come funziona il sistema in federazioni più grandi, ma io penso che loro ottengano un po’ più di aiuto dalle loro federazioni durante le loro carriere rispetto a quanto ho fatto io. Quindi per ragazzi che vengono dalle piccole federazioni dove non ottengono nessun aiuto durante le loro carriere, andare a giocare è sempre bello per rappresentare il tuo paese, ma io l’ho rappresentato già abbastanza. L’ho fatto per gli ultimi 10 anni. Quindi adesso, non voglio dire che sono alla fine della mia carriera, ma ho solo quattro o cinque anni. E questo può ancora essere un anno buono, forse posso finire tra i primi 20 alla fine dell’anno, quindi ho deciso di concentrarmi su questo.

Ti piace la regola che lega le Olimpiadi ai match giocati in Coppa Davis durante gli ultimi tre o quattro anni o pensi che le cose dovrebbero essere separate?
Non ci avevo pensato molto, ma se me lo chiedi ora, non penso sia una buona regola.

Traduzione a cura di Paolo Di Lorito

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement