ATP Queen's: qualche spavento per Murray e Cilic, Raonic è un rullo compressore

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ATP Queen’s: qualche spavento per Murray e Cilic, Raonic è un rullo compressore

Decisi i quattro semifinalisti degli Aegon Championships: Andy Murray sfiderà Marin Cilic, e ad entrambi sarà richiesto di fare meglio di oggi. Milos Raonic invece si troverà davanti Bernard Tomic, con John McEnroe e Lleyton Hewitt nei rispettivi angoli

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Dal nostro inviato a Londra

Qualche rischio, qualche brivido ma i grandi di turno sono tutti in semifinale. Andy Murray e Marin Cilic hanno impiegato tre set ciascuno per superare incontri sulla carta non temibili, finendo costretti ad alzare il livello di gioco in una giornata che forse, avevano immaginato di routine. Milos Raonic ha impiegato meno tempo meno energie dei due colleghi teste di serie, per ottenere lo stesso risultato.

Cilic era opposto a Steve Johnson, Stati Uniti, che aveva trovato la prima vittoria di lusso della propria carriera contro Gasquet al primo turno. La dipendenza del primo dai propri cannoni principali – servizio e dritto – si è fatta sentire da subito, soprattutto perché l’avversario utilizzava gli stessi due colpi in maniera più sciolta e costante, e se non si sono viste palle break per tutto il primo set è stato il gioco decisivo a dare a Johnson il giusto premio. Peccato che, come spesso capita, l’inerzia della partita abbia finito per spostarsi di quel minimo sufficiente a consentire al favorito di rientrare: breakkato a freddo a inizio secondo set, lo statunitense non è riuscito a sfruttare alcune opportunità per rientrare e nonostante l’impegno ha finito per dover ripartire da zero nel terzo. Sul 4-pari 15-30 il giudice di sedia Mohamed Lahyani ha di fatto deciso la partita, chiamando un tocco della rete a Johnson e concedendo a Cilic la palla break necessaria a concludere il match. “Faresti meglio ad essere sicuro al 100% prima di fare una chiamata del genere” è stata l’inutile protesta: domani sarà Cilic contro Murray.

Anche Andy ha avuto i suoi grattacapi, contro il secondo compatriota di fila dopo dieci anni di astinenza. L’ incoraggiamento del pubblico, equamente diviso tra le due parti, ha aiutato Kyle Edmund a dare il meglio di sé e per lunghi tratti del match l’unico britannico della Next Generation ATP ha mascherato le sue debolezze, grazie al solito dritto e ad una sorprendente sicurezza a rete, specialmente su palle al volo alte e complicate. Bollato come scozzese il primo set, Edmund ha impugnato il secondo e i tentativi di Murray di giocare basso e sulla diagonale del rovescio non gli sono bastati a rientrare: anzi, proprio una variazione col rovescio lungo linea di Kyle è valsa il punto decisivo. Un ulteriore motivo di preoccupazione per i tifosi di “Muzza”, oltre quello arrivato qualche minuto prima sotto forma di scivolone del loro beniamino e successive smorfie di sofferenza. Ciononostante, Murray ha scelto di giocarsi il set decisivo sulla corsa e la scelta ha pagato: destra-sinistra, colpi tesi e profondi, 6-1 e pronostico rispettato.

Nessun problema invece per Milos Raonic, che ha distrutto Roberto Bautista Agut e sembra di gran lunga il più in fiducia del torneo. Messe le cose in chiaro fin da subito, mediante un parziale di otto giochi a uno, il canadese ha iniziato ad esasperare il kick sulla seconda palla, cercando l’approccio a rete anche dopo aver fallito la prima. Lo spagnolo, che si era svegliato la mattina sapendo che nel migliore dei casi avrebbe giocato due match, ha potuto davvero poco: spazzato via dal servizio, che gli ha cancellato anche l’unica palla break nel game di chiusura del match, ha finito per alzare bandiera bianca sotto forma di un lancio di cappello, nel tentativo scherzoso e insieme rassegnato di coprire il campo lasciato indifeso da un suo inciampo. “Quando riesco a rispondere bene e ad arrivare a una fase neutrale dello scambio” ha commentato Raonic, “sono in grado di comandare il gioco. Mi sento molto vicino al mio livello migliore.

La prossima sfida di Milos sarà Bernard Tomic, che dopo due set in equilibrio sul servizio ha trovato il modo di passare a ripetizione Gilles Muller, uno degli avversari più ostici su erba. E pensare che l’australiano aveva deciso soltanto all’ultimo di scendere in campo, preoccupato da un improvviso dolore alla schiena. Invece, spronato da Lleyton Hewitt – definito dallo stesso Tomic un legittimo membro della schiera dei super-coach – ha giocato, bene, vincendo persino un punto cruciale in tuffo. Per lui e per gli altri appuntamento a domani, salute permettendo.

Risultati, quarti di finale:

[5] M. Cilic b. S. Johnson 6-7(3) 6-3 6-4
[1] A. Murray b. [WC] K. Edmund 6-4 3-6 6-1
[3] M. Raonic b. [6] R. Bautista Agut 6-1 6-4
B. Tomic b. G. Muller 7-6(5) 4-6 6-2

Risultati, ottavi di finale:

[6] R. Bautista Agut b. [Q] D. Young 6-4 6-2

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