WIMBLEDON – Ma a che serve avere un tetto sul campo centrale se non lo si usa quando piove? E quando si è terribilmente in ritardo nella programmazione, al punto che per la sola quarta volta nella storia del torneo, i Doherty Gates dovranno restare aperti nella domenica di mezzo del torneo (come nel 1991, nel 1997 e nel 2004)?
Sono stato poco fa con una delegazione di tre giornalisti, Mike Dickson del Daily Mail, Nigel Clarke del Daily Express, più il sottoscritto presso i responsabili della comunicazione dell’All England Club, John Perkins e Alexandra Willis, chiedendo spiegazioni al riguardo. Per primi hanno parlato i due colleghi inglesi che hanno chiesto che almeno venisse fatto ogni tanto un annuncio ufficiale per spiegare che cosa accade. Uno di loro (e non voglio dire chi…) ha anche polemizzato per il fatto che la Willis ieri sera aveva scritto prima su Twitter che sul sito dell’All England Club il fatto che si sarebbe giocato anche questa domenica. Una indubbia gaffe.
Io ho fatto presente che al Roland Garros, il più piovoso della storia o quasi con la Senna addirittura che minacciava di uscire dagli argini e sommergere Parigi, il neodirettore del torneo Guy Forget ha indetto spesso conferenze stampa per spiegare che cosa aveva in mente di fare l’organizzazione, che cosa sarebbe successo se non si fossero conclusi certi incontri o certi turni di gara, a che ora si sarebbe cominciato a giocare l’indomani sui campi laterali e su quelli principali. E a Parigi, come è noto, non c’è il tetto.
Qui ogni sera fino alle 22 o 23 non si riesce quasi mai a sapere il programma dell’indomani. È mai possibile? Perché a Parigi sono in grado di organizzarsi prima e qui no?
