Wimbledon interviste, Denis Shapovalov: "L'erba si adatta perfettamente al mio gioco"

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Wimbledon interviste, Denis Shapovalov: “L’erba si adatta perfettamente al mio gioco”

Wimbledon interviste, finale junior maschile. Shapovalov b. De Minaur 4-6, 6-1, 6-3. L’intervista del dopo partita a Denis Shapovalov

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Partenza lenta oggi nel match.
Si, devo essere onesto: all’inizio ero molto nervoso. Nei primi game ho fatto un mucchio di errori. Break, controbreak, alla fine mi sono ritrovato a inseguire. Ma, anche se l’ho perso, verso la fine del primo set ho cominciato a guadagnare fiducia, con alcuni scambi lunghi. E così mi sono sentito pronto per il secondo set.

Avevi avuto la possibilità di provare il Court 1 prima?
Prima della partita sono andato in tribuna e sono stato seduto lì per un paio di minuti. Ma non ho avuto la possibilità di scendere in campo. Anche per quello ho iniziato così contratto.
E’ molto, molto difficile;  è completamente diverso. E’ uno stadio enorme, con un sacco di persone che ti guardano. Ovviamente è stato molto snervante.

E’ andata molto bene per il tennis canadese questo torneo.
Sì, il movimento canadese sta crescendo, spero continui a progredire.

Hai vinto l’ultimo torneo di Roehampton, e ora Wimbledon. Pensi che l’erba possa diventare la tua superficie preferita?
Sì, penso che il mio giochi ci si adatti benissimo. Quest’anno ho un record di 12 vinte e zero perse sull’erba, è incredibile. Prima di cominciare la stagione sui prati ero molto eccitato, anche perchè l’anno scorso qui a Wimbledon avevo sconfitto il numero 5 del ranking.

Come hai iniziato a giocare a tennis?
Mia madre era giocatrice di tennis. Mio padre di pallavolo. La mamma aveva cominciato ad allenare mio fratello, e da piccolo ho insistito molto con lei per iniziare a giocare anch’io. Alla fine ha ceduto, e a ha cominciato anche con me. E’ così che ho iniziato.
La mamma mi ha allenato fino a 13 anni, ma ancora oggi mi aiuta moltissimo. Ora ha aperto un suo tennis club dove allena, ma continua ad avere una grande importanza per me. Ma anche mio padre è importantissimo per me, perchè mi fa da manager.

Sei canadese, ma non sei nato in Canada.
Sono nato a Tel Aviv, perchè in quel periodo mia madre allenava in Israele, e anche mio padre. Sono stati lì per un paio d’anni. Poi quando io avevo nove mesi sono tornati in Canada.

E per il futuro?
Ho avuto una wild card per il Citi Open di Washington. E’ una cosa enorme, sono veramente eccitato. Il torneo è uno dei più antichi e prestigiosi, e per me sarà il debutto a livello ATP.

Giocherai gli US Open Junior?
Sono nel mio programma, anche se con le ultime vittorie qualcosa potrebbe cambiare nel mio calendario.

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