Il caso Cecchinato, purtroppo, non è che l’ultimo caso di scommesse che vede coinvolti tennisti italiani negli ultimi anni. Secondo le motivazioni della sentenza di squalifica per 18 mesi, Cecchinato avrebbe “venduto” il match di quarti di finale del Challenger di Mohammedia ed avrebbe suggerito ad un amico di scommettere contro Seppi grazie ad informazioni sul suo stato di forma. Senza voler entrare nel merito dell’etica sportiva, né volendo schierarci pro o contro Cecchinato, abbiamo provato a rispondere ad una domanda: quanto conviene vendere una partita? Nessuna cifra è sufficientemente alta quando entrano in gioco la dignità e la lealtà sportiva, tuttavia i numeri circolati ieri sera in serata ci suggeriscono di analizzare più in profondità questa brutta storia.
Un amico di Cecchinato avrebbe scommesso 800€ sulla sua sconfitta per 2 set a 0 nel match di quarti di finale di Mohamedia contro il polacco Kamil Majchrzak, all’epoca numero 338 al mondo, mentre Cecchinato era numero 82, suo best ranking. Se volessimo scagliare una pietra nello stagno, potremmo anche far notare che il polacco, effettivamente vittorioso 6-1 6-4 contro Cecchinato, poi sconfisse anche Carreno Busta (quel giorno numero 62) in semifinale con un punteggio ancor più netto, ovvero 6-1 6-1. In carriera il ventenne Kamil Majchrzak non ha mai vinto un singolo match nei tabelloni principali del circuito ATP ed oggi si trova alla posizione 264, suo miglior ranking.
La vittoria di Majchrzak in due set contro Cecchinato era quotata a 7, dunque questa scommessa consentì un incasso netto di 5,600€. Sembrerebbero pochi, ma se allarghiamo la prospettiva, scopriamo che si tratta di una cifra consistente per un giocatore come Cecchinato.
Al netto delle spese che un giocatore che naviga attorno al 100 nel ranking deve sostenere (viaggi, staff tecnico, staff medico, ecc.), abbiamo preso in esame il 2015 di Cecchinato: sotto riportiamo il torneo disputato, la categoria del torneo, il risultato finale ed i soldi incassati. Con il cambio attuale, 5,600€ corrispondono circa a 6,200$.
Doha (ATP250) Q-2R 900$
AUS Open (GS) Q-2R 6,000$
Sao Paulo (ATP250) Q-2R 360$
Rio de Janeiro (ATP500) Q + R32 9,910$
Buenos Aires (ATP250) Q + R32 5,160$
Indian Wells (ATP1,000) Q-1R 1,600$
Irving (Challenger) Q + R32 1,300$
Miami (ATP1,000) Q-1R 1,600$
Napoli (Challenger) SF 5,940$
Vercelli (Challenger) SF 2,350$
Torino (Challenger) W 6,900$
Roma (Challenger) SF 2,560$
Roma (ATP1,000) Q-1R 1,520$
Roland Garros (GS) Q-3R 13,270$
Prostejov (Challenger) R16 2,020$
Caltanissetta (Challenger) SF 5,940$
Perugia (Challenger) SF 2,350$
Milano (Challenger) SF 2,350$
Padova (Challenger) QF 1,370$
Todi (Challenger) SF 2,350$
San Benedetto (Challenger) SF 3,540$
Hamburg (ATP500) Q-1R 620$
Cincinnati (ATP1,000) Q-1R 1,590$
Winston-Salem (ATP250) Q + R64 3,640$
US Open (GS) R128 39,500$
Genova (Challenger) F 9,950$
Szczecin (Challenger) SF 5,940$
Roma2 (Challenger) SF 2,350$
*Mohammedia (Challenger) QF 1,370$*
Challenger Finals RR 12,600$
Nel 2015 Cecchinato ha iniziato la stagione scegliendo di giocare tornei del circuito ATP fino ai “mille” americani primaverili. Una classifica insoddisfacente (attorno al 150) gli ha poi forse suggerito di giocare molti challenger, ottenendo ottimi risultati e risalendo la classifica al punto da garantirsi l’accesso diretto al ricchissimo tabellone degli US Open. I risultati nei challenger sono stati così buoni da consentirgli di giocare le finali, dove è stato eliminato nel round robin. Complessivamente, tra tornei ATP del World Tour e tornei ATP challenger, Cecchinato nel 2015 ha disputato 30 tornei, ma soltanto in 6 di questi (in grassetto) ha ottenuto un prize money superiore a quanto abbia garantito la scommessa incriminata. Singolare il fatto che la partita in questione, quella contro il polacco Majchrzak, sia arrivata proprio dopo tre dei tornei con migliori premi ottenuti.
Il prize money di Cecchinato nel 2015 ammonta a circa 157,700$, dunque la scommessa incriminata vale, da sola, il 4% del prize money di un anno intero e addirittura vale più di quanto ottenuto sommando Sao Paulo, Indian Wells, Miami, Roma e Amburgo. Senza dimenticare che vale circa quattro volte il prize money ottenuto disputando i quarti di finale di quel challenger e soltanto vincendo il torneo Cecchinato avrebbe incassato di più (soltanto 560€ in più). Da questo punto di vista, dunque, si nota come i premi dei tornei piccoli non forniscano uno scudo sufficiente alla tentazione di voler arrotondare vendendo un match. O magari vendendo soltanto un set, se consideriamo che ormai è possibile scommettere su moltissimi parametri, tra cui il singolo set, il numero di game, e così via. Per capire quanto la scommessa possa aver rappresentato una tentazione, analizziamo i prize money di alcuni tornei “campione”. K sta per migliaia e M per milioni.
ATP 250 low – Brisbane, 2016, Total prize money: 0.40M$, Last direct acceptance: 75
1R (4.1K$) / 2R (6.9K$) / QF (11.7K$) / SF (20.5K$) / F (37.9K$) / W (72K$)
ATP 250 high – Doha 2016, Total prize money: 1.19M$, Last direct acceptance: 94
1R (11.4K$) / 2R (19.2K$) / QF (32.7K$) / SF (57.4K$) / F (105.9K$) / W (201.2K$)
ATP 500 low – Rotterdam 2016, Total prize money: 1.77M$, Last direct acceptance: 61
1R (11.3K$) / 2R (21.4K$) / QF (42.4K$) / SF (84.8K$) / F (170.7K$) / W (363.4K$)
ATP 500 high – Dubai 2016, Total prize money: 2.25M$, Last direct acceptance: 63
1R (15.9K$) / 2R (30.2K$) / QF (59.7K$) / SF (119.3K$) / F (240.3K$) / W (511.7K$)
ATP 1,000 low – Monte Carlo 2016, Total prize money: 4.18M$, Last direct acceptance: 61
1R (13.3K$) / 2R (24.6K$) / 3R (48.7K$) / QF (90K$) / SF (177K$) / F (381.7K$) / W (717.3K$)
ATP 1,000 high – Miami 2016, Total prize money: 6.13M$, Last direct acceptance: 89
1R (11.9K$) / 2R (19.5K$) / 3R (36.1K$) / 4R (67.6K$) / QF (128.2K$) / SF (251.5K$) / F (501.8K$) / W (1.03M$)
Grand Slam – Roland Garros 2016, Total prize money: 17.7M$, Last direct acceptance: ≈100
1R (33.2K$) / 2R (66.4K$) / 3R (112.9K$) / 4R (191.5K$) / QF (325.5K$) / SF (554K$) / F (1.11M$) / W (2.21M$)
In grassetto il turno che, una volta raggiunto, consente di incassare più della scommessa incriminata. Ad esclusione dei tornei 250 con basso montepremi, è sufficiente raggiungere il primo turno di un torneo ATP (World Tour) per incassare più di 5,600€. Tuttavia, per accedere al tabellone senza dover disputare le qualificazioni, è necessaria una buona classifica, generalmente entro i primi 60 oppure qualche posizione più giù per tornei periferici o con tabellone allargato a 96 o 128, come rispettivamente i mille primaverili americani e gli Slam. Un giocatore come Cecchinato, che ha a lungo navigato attorno alla posizione 150, deve quasi sempre disputare le qualificazioni per accedere ai tabelloni principali ed ottenere una cifra superiore ai 5,600€ relativi alla scommessa incriminata.
Nel 2015 Cecchinato ha avuto accesso soltanto ad un tabellone principale ATP, il ricco tabellone degli US, grazie ad una classifica costruita disputando tornei ATP challenger. Sempre nel 2015, è riuscito ad accedere tre volte ai tabelloni principali attraverso le qualificazioni (Rio de Janeiro, Buenos Aires e Winston-Salem), senza però vincere una singola partita ATP, terminando l’anno attorno alla posizione 90.
Dicevamo che Cecchinato ha costruito il suo best ranking grazie ai challenger, avendone disputati 16, più le finali, di cui ben 12 in Italia, quindi con costi logistici minori. Analizziamo i prize money di tre Challenger “campione”.
ATP Challenger low – Recanati, 2016, Total prize money: 47-50K$, Last direct acceptance: ≈320
1R (490$) / 2R (810$) / QF (1,380$) / SF (2,360K$) / F (3,980$) / W (6,800$)
ATP Challenger mid – Winnipeg, 2016, Total prize money: 75K$, Last direct acceptance: ≈360
1R (800$) / 2R (1,300$) / QF (2,200$) / SF (3,800K$) / F (6,400$) / W (10,800$)
ATP Challenger high – Kaoshung, 2016, Total prize money: 125K$, Last direct acceptance: ≈320
1R (1,300$) / 2R (2,150$) / QF (3,650$) / SF (6,800K$) / F (10,600$) / W (18,000$)
Per vincere almeno 5,600€, ovvero circa 6,200$, è necessario vincere un Challenger a basso montepremi (come quello di Mohammedia, dove è accaduto il misfatto), oppure raggiungere la finale in un Challenger medio o le semifinali in un Challenger ricco. Risultati non facilmente ottenibili, come dimostra il fatto che dei 16 Challenger disputati nel 2015, Cecchinato abbia incassato più di 6,200$ soltanto vincendo Torino e disputando la finale a Genova, dunque in soli 2 casi su 16.
Proviamo a tirare le somme di quanto abbiamo analizzato. La somma incassata dalla scommessa (al lordo di eventuali commesse trattenute dall’amico scommettitore) rappresenta il 4% del montepremi totale ottenuto da Cecchinato nel 2015. Su 30 tornei disputati, solo in 6 occasioni Cecchinato ha vinto premi superiori all’importo della scommessa incriminata. I bassi montepremi dei Challenger forniscono il terreno ideale per cedere alle tentazioni offerte da un mercato delle scommesse sempre più articolato, Cecchinato ha disputato 16 Challenger nel 2015 e solo in 2 occasioni ha incassato più di 5,600€ grazie ai risultati ottenuti sul campo.
Infine, val la pena sottolineare come nel 2016 Cecchinato abbia disputato 17 tornei, con ben 13 match disputati in tabelloni principali ATP e 3 vinti, includendo anche l’ininfluente vittoria in Coppa Davis contro Bossel e gli altri due match vinti a Bucarest contro Baghdatis e Dzumhur. Tuttavia, su 17 tornei, soltanto in 8 occasioni ha ottenuto premi superiori a 5,600€, questo dimostra come – anche quando la classifica migliora e si ha più facile accesso al main draw – vincendo pochi match in tabelloni principali possa sembrare “conveniente” vendere dei match. Ricomprare la dignità e la fiducia, per fortuna, è ancor più difficile.