Focus
Il caso Cecchinato: scommesse e prize money, quanto “vale” la tentazione?
La squalifica di Marco Cecchinato ha riacceso i riflettori puntandoli sul grave problema del tennis scommesse. Analizziamo quale scenario potrebbe aver portato l’azzurro a cedere alla tentazione di un guadagno facile

Il caso Cecchinato, purtroppo, non è che l’ultimo caso di scommesse che vede coinvolti tennisti italiani negli ultimi anni. Secondo le motivazioni della sentenza di squalifica per 18 mesi, Cecchinato avrebbe “venduto” il match di quarti di finale del Challenger di Mohammedia ed avrebbe suggerito ad un amico di scommettere contro Seppi grazie ad informazioni sul suo stato di forma. Senza voler entrare nel merito dell’etica sportiva, né volendo schierarci pro o contro Cecchinato, abbiamo provato a rispondere ad una domanda: quanto conviene vendere una partita? Nessuna cifra è sufficientemente alta quando entrano in gioco la dignità e la lealtà sportiva, tuttavia i numeri circolati ieri sera in serata ci suggeriscono di analizzare più in profondità questa brutta storia.
Un amico di Cecchinato avrebbe scommesso 800€ sulla sua sconfitta per 2 set a 0 nel match di quarti di finale di Mohamedia contro il polacco Kamil Majchrzak, all’epoca numero 338 al mondo, mentre Cecchinato era numero 82, suo best ranking. Se volessimo scagliare una pietra nello stagno, potremmo anche far notare che il polacco, effettivamente vittorioso 6-1 6-4 contro Cecchinato, poi sconfisse anche Carreno Busta (quel giorno numero 62) in semifinale con un punteggio ancor più netto, ovvero 6-1 6-1. In carriera il ventenne Kamil Majchrzak non ha mai vinto un singolo match nei tabelloni principali del circuito ATP ed oggi si trova alla posizione 264, suo miglior ranking.
La vittoria di Majchrzak in due set contro Cecchinato era quotata a 7, dunque questa scommessa consentì un incasso netto di 5,600€. Sembrerebbero pochi, ma se allarghiamo la prospettiva, scopriamo che si tratta di una cifra consistente per un giocatore come Cecchinato.
Al netto delle spese che un giocatore che naviga attorno al 100 nel ranking deve sostenere (viaggi, staff tecnico, staff medico, ecc.), abbiamo preso in esame il 2015 di Cecchinato: sotto riportiamo il torneo disputato, la categoria del torneo, il risultato finale ed i soldi incassati. Con il cambio attuale, 5,600€ corrispondono circa a 6,200$.
Doha (ATP250) Q-2R 900$
AUS Open (GS) Q-2R 6,000$
Sao Paulo (ATP250) Q-2R 360$
Rio de Janeiro (ATP500) Q + R32 9,910$
Buenos Aires (ATP250) Q + R32 5,160$
Indian Wells (ATP1,000) Q-1R 1,600$
Irving (Challenger) Q + R32 1,300$
Miami (ATP1,000) Q-1R 1,600$
Napoli (Challenger) SF 5,940$
Vercelli (Challenger) SF 2,350$
Torino (Challenger) W 6,900$
Roma (Challenger) SF 2,560$
Roma (ATP1,000) Q-1R 1,520$
Roland Garros (GS) Q-3R 13,270$
Prostejov (Challenger) R16 2,020$
Caltanissetta (Challenger) SF 5,940$
Perugia (Challenger) SF 2,350$
Milano (Challenger) SF 2,350$
Padova (Challenger) QF 1,370$
Todi (Challenger) SF 2,350$
San Benedetto (Challenger) SF 3,540$
Hamburg (ATP500) Q-1R 620$
Cincinnati (ATP1,000) Q-1R 1,590$
Winston-Salem (ATP250) Q + R64 3,640$
US Open (GS) R128 39,500$
Genova (Challenger) F 9,950$
Szczecin (Challenger) SF 5,940$
Roma2 (Challenger) SF 2,350$
*Mohammedia (Challenger) QF 1,370$*
Challenger Finals RR 12,600$
Nel 2015 Cecchinato ha iniziato la stagione scegliendo di giocare tornei del circuito ATP fino ai “mille” americani primaverili. Una classifica insoddisfacente (attorno al 150) gli ha poi forse suggerito di giocare molti challenger, ottenendo ottimi risultati e risalendo la classifica al punto da garantirsi l’accesso diretto al ricchissimo tabellone degli US Open. I risultati nei challenger sono stati così buoni da consentirgli di giocare le finali, dove è stato eliminato nel round robin. Complessivamente, tra tornei ATP del World Tour e tornei ATP challenger, Cecchinato nel 2015 ha disputato 30 tornei, ma soltanto in 6 di questi (in grassetto) ha ottenuto un prize money superiore a quanto abbia garantito la scommessa incriminata. Singolare il fatto che la partita in questione, quella contro il polacco Majchrzak, sia arrivata proprio dopo tre dei tornei con migliori premi ottenuti.
Il prize money di Cecchinato nel 2015 ammonta a circa 157,700$, dunque la scommessa incriminata vale, da sola, il 4% del prize money di un anno intero e addirittura vale più di quanto ottenuto sommando Sao Paulo, Indian Wells, Miami, Roma e Amburgo. Senza dimenticare che vale circa quattro volte il prize money ottenuto disputando i quarti di finale di quel challenger e soltanto vincendo il torneo Cecchinato avrebbe incassato di più (soltanto 560€ in più). Da questo punto di vista, dunque, si nota come i premi dei tornei piccoli non forniscano uno scudo sufficiente alla tentazione di voler arrotondare vendendo un match. O magari vendendo soltanto un set, se consideriamo che ormai è possibile scommettere su moltissimi parametri, tra cui il singolo set, il numero di game, e così via. Per capire quanto la scommessa possa aver rappresentato una tentazione, analizziamo i prize money di alcuni tornei “campione”. K sta per migliaia e M per milioni.
ATP 250 low – Brisbane, 2016, Total prize money: 0.40M$, Last direct acceptance: 75
1R (4.1K$) / 2R (6.9K$) / QF (11.7K$) / SF (20.5K$) / F (37.9K$) / W (72K$)
ATP 250 high – Doha 2016, Total prize money: 1.19M$, Last direct acceptance: 94
1R (11.4K$) / 2R (19.2K$) / QF (32.7K$) / SF (57.4K$) / F (105.9K$) / W (201.2K$)
ATP 500 low – Rotterdam 2016, Total prize money: 1.77M$, Last direct acceptance: 61
1R (11.3K$) / 2R (21.4K$) / QF (42.4K$) / SF (84.8K$) / F (170.7K$) / W (363.4K$)
ATP 500 high – Dubai 2016, Total prize money: 2.25M$, Last direct acceptance: 63
1R (15.9K$) / 2R (30.2K$) / QF (59.7K$) / SF (119.3K$) / F (240.3K$) / W (511.7K$)
ATP 1,000 low – Monte Carlo 2016, Total prize money: 4.18M$, Last direct acceptance: 61
1R (13.3K$) / 2R (24.6K$) / 3R (48.7K$) / QF (90K$) / SF (177K$) / F (381.7K$) / W (717.3K$)
ATP 1,000 high – Miami 2016, Total prize money: 6.13M$, Last direct acceptance: 89
1R (11.9K$) / 2R (19.5K$) / 3R (36.1K$) / 4R (67.6K$) / QF (128.2K$) / SF (251.5K$) / F (501.8K$) / W (1.03M$)
Grand Slam – Roland Garros 2016, Total prize money: 17.7M$, Last direct acceptance: ≈100
1R (33.2K$) / 2R (66.4K$) / 3R (112.9K$) / 4R (191.5K$) / QF (325.5K$) / SF (554K$) / F (1.11M$) / W (2.21M$)
In grassetto il turno che, una volta raggiunto, consente di incassare più della scommessa incriminata. Ad esclusione dei tornei 250 con basso montepremi, è sufficiente raggiungere il primo turno di un torneo ATP (World Tour) per incassare più di 5,600€. Tuttavia, per accedere al tabellone senza dover disputare le qualificazioni, è necessaria una buona classifica, generalmente entro i primi 60 oppure qualche posizione più giù per tornei periferici o con tabellone allargato a 96 o 128, come rispettivamente i mille primaverili americani e gli Slam. Un giocatore come Cecchinato, che ha a lungo navigato attorno alla posizione 150, deve quasi sempre disputare le qualificazioni per accedere ai tabelloni principali ed ottenere una cifra superiore ai 5,600€ relativi alla scommessa incriminata.
Nel 2015 Cecchinato ha avuto accesso soltanto ad un tabellone principale ATP, il ricco tabellone degli US, grazie ad una classifica costruita disputando tornei ATP challenger. Sempre nel 2015, è riuscito ad accedere tre volte ai tabelloni principali attraverso le qualificazioni (Rio de Janeiro, Buenos Aires e Winston-Salem), senza però vincere una singola partita ATP, terminando l’anno attorno alla posizione 90.
Dicevamo che Cecchinato ha costruito il suo best ranking grazie ai challenger, avendone disputati 16, più le finali, di cui ben 12 in Italia, quindi con costi logistici minori. Analizziamo i prize money di tre Challenger “campione”.
ATP Challenger low – Recanati, 2016, Total prize money: 47-50K$, Last direct acceptance: ≈320
1R (490$) / 2R (810$) / QF (1,380$) / SF (2,360K$) / F (3,980$) / W (6,800$)
ATP Challenger mid – Winnipeg, 2016, Total prize money: 75K$, Last direct acceptance: ≈360
1R (800$) / 2R (1,300$) / QF (2,200$) / SF (3,800K$) / F (6,400$) / W (10,800$)
ATP Challenger high – Kaoshung, 2016, Total prize money: 125K$, Last direct acceptance: ≈320
1R (1,300$) / 2R (2,150$) / QF (3,650$) / SF (6,800K$) / F (10,600$) / W (18,000$)
Per vincere almeno 5,600€, ovvero circa 6,200$, è necessario vincere un Challenger a basso montepremi (come quello di Mohammedia, dove è accaduto il misfatto), oppure raggiungere la finale in un Challenger medio o le semifinali in un Challenger ricco. Risultati non facilmente ottenibili, come dimostra il fatto che dei 16 Challenger disputati nel 2015, Cecchinato abbia incassato più di 6,200$ soltanto vincendo Torino e disputando la finale a Genova, dunque in soli 2 casi su 16.
Proviamo a tirare le somme di quanto abbiamo analizzato. La somma incassata dalla scommessa (al lordo di eventuali commesse trattenute dall’amico scommettitore) rappresenta il 4% del montepremi totale ottenuto da Cecchinato nel 2015. Su 30 tornei disputati, solo in 6 occasioni Cecchinato ha vinto premi superiori all’importo della scommessa incriminata. I bassi montepremi dei Challenger forniscono il terreno ideale per cedere alle tentazioni offerte da un mercato delle scommesse sempre più articolato, Cecchinato ha disputato 16 Challenger nel 2015 e solo in 2 occasioni ha incassato più di 5,600€ grazie ai risultati ottenuti sul campo.
Infine, val la pena sottolineare come nel 2016 Cecchinato abbia disputato 17 tornei, con ben 13 match disputati in tabelloni principali ATP e 3 vinti, includendo anche l’ininfluente vittoria in Coppa Davis contro Bossel e gli altri due match vinti a Bucarest contro Baghdatis e Dzumhur. Tuttavia, su 17 tornei, soltanto in 8 occasioni ha ottenuto premi superiori a 5,600€, questo dimostra come – anche quando la classifica migliora e si ha più facile accesso al main draw – vincendo pochi match in tabelloni principali possa sembrare “conveniente” vendere dei match. Ricomprare la dignità e la fiducia, per fortuna, è ancor più difficile.
Area test
Asics Gel Resolution 9: l’innovazione di un grande classico
Il modello di ASICS per chi ama giocare da fondocampo si rinnova: Gel Resolution 9 è una scarpa ancora migliore di prima. Il nostro test in campo

ASICS ha presentato i nuovi modelli 2023 delle scarpe GEL Resolution 9 e COURT FF 3, entrambe sviluppate in collaborazione con tennisti professionisti. Come sappiamo, ASICS ha studiato numerosi giocatori, pro e non, e ha individuato tre categorie principali di giocatori: chi gioca da fondo campo, chi ama sprintare verso la rete e la terza che è formata dal meglio di queste due tipologie.
La scarpa GEL Resolution è il modello dei cosiddetti baseliner, chi gioca prevalentemente da fondo campo; Matteo Berrettini e Iga Swiatek sono i testimonial principali di questa scarpa. Ma è una scelta super popolare per chi paga per averla, e questo fatto vale più di ogni recensione.
Nel proprio istituto di scienze sportiva, dove Asics progetta, innova e testa ogni modello prima di immetterlo sul mercato, hanno pensato di migliorare ancora di più quelle caratteristiche necessarie a stare al passo con il gioco “che si evolve con ritmi sempre più alti che richiedono movimenti altrettanto rapidi, recuperi rapidi e cambi di direzione repentini”, come ha affermato Azumi Taoka.
Per questo ASICS ha introdotto due sostanziali novità sulla Resolution 9. La prima è l’estensione del DYNAWALL (presente nella versione 8), la tecnologia che facilita i movimenti laterali del piede per poi favorirne il ritorno nella posizione di partenza, fin sotto il tacco della scarpa. Queste consente di avere movimenti più dinamici, una scelta arrivata proprio dopo lo studio dei movimenti dei tennisti in campo. E poi maggiore stabilità con la suola di nuova costruzione, che ora ha un contatto con il terreno più ampio per aumentare quindi la stabilità. ASICS dichiara una frenata migliorata del 4,4% rispetto alla Gel Resolution 8.
Altre tecnologie impiegate includono il classico GEL in zona rearfoot e forefoot, per ammortizzazione degli impatti al suolo e restituzione di energia, AHARPLUS nella suola per incrementarne la durata e PGUARD per rinforzare ulteriormente la zona del tallone.

TEST IN CAMPO
La Gel Resolution 9 è una scarpa pronta all’uso, e già questa è una prima differenza con la Resolution 8, che necessitava di qualche ora di gioco per trovare il comfort giusto. Adesso, con la nuova nuova tomaia più morbida ed elastica grazie alla tecnoogia DYNAWRAP, c’è un alloggiamento più comodo per quanto riguarda il piede e quindi fin da subito è una scarpa ready to play. Si percepisce subito anche il gran lavoro di supporto e stabilità frutto del sistema DYNAWALL. A livello estetico si nota il cambio del disegno della parte superiore della scarpa, lì dove non c’è contatto con il terreno e che quindi ASICS ha alleggerito ancora, usando meno materiale possibile proprio per contenere il peso e rendere ancora più morbida quella sezione. E cambia anche il sistema di allacciatura rispetto alla versione 8. Si percepisce un feeling di solidità maggiore rispetto al passato, si scivola sulla terra, si riparte duramente sul veloce per poi frenare all’improvviso per un cambio di direzione e la scarpa risponde prontamente, con un gran comfort e la sensazione di avere il piede protetto e sempre al sicuro. Detto della stabilità, che rimane la qualità principale di questo modello, riscontriamo un comfort migliorato e decisamente percepibile. Inoltre, la Gel Resolution 9 nella misura 44 è più leggera del modello precedente di circa il 2% (siamo sui 430 grammi circa). Infine le due suole, quella per tutte le superfici e quella specifica per terra battuta, hanno praticamente la stessa resa sui campi in terra. Abbiamo provato quella all-court sulla terra battuta e sull’erba sintetica, la scarpa non ha mai perso aderenza col terreno. Le scalanature classiche della suola da terra favoriscono ulteriormente la dispersione della terra rossa, ma come detto le differenze sono impercettibili giocando sul rosso.
CONCLUSIONE
La stabilità è sempre stata la caratteristica principale di questo modello e anche la versione 9 non fa che ribadirlo, specie chi vuole tenere al sicuro le proprie caviglie senza preoccuparsi dei movimenti repentini troverà in questa Gel Resolution 9 una fedele alleata.
ATP
Il tabellone maschile di Miami 2023: possibile un’altra semifinale Sinner-Alcaraz
Berrettini e Musetti hanno un bye: possibili secondi turni contro McDonald e Lehecka. Ci sono Fognini-Lestienne e Sonego-Thiem

Neanche il tempo di tirare le somme del primo Master 1000 della stagione, Indian Wells, che il circuito e il Sunshine Double si spostano in Florida, nella relativamente nuova location dell’Hard Rock Stadium, casa, nel resto dell’anno, della squadra locale di football americano, i Miami Dolphins. Quello che andrà in scena a Miami sarà un master 1000 sulla falsariga di quello che abbiamo visto in California: due settimane di gara, novantasei giocatori di altissimo livello coinvolti. Come ad Indian Wells, tuttavia, le assenze si faranno sentire: non saranno al via né Rafa Nadal (out per infortunio, tornerà a Montecarlo), né Novak Djokovic, il cui forfait è stato ufficializzato qualche giorno fa per la ricorrente problematica della mancata vaccinazione del numero uno serbo.
Presenti in ogni caso tutti gli altri top ten: a guidare il tabellone sarà Carlos Alcaraz, detentore del titolo, seguito da Stefanos Tsitsipas e Casper Ruud, finalista uscente. Poco più in basso ecco comparire Daniil Medvdedev, finalista come Alcaraz del BNP Paribas Open, indubbiamente il giocatore del momento.
Cinque, poi, gli italiani al via: guida la pattuglia azzurra Jannik Sinner, reduce dalla grande settimana californiana. Oltre a lui presenti Matteo Berrettini (eliminato ai quarti del challenger di Phoenix), ancora alla ricerca di una degna condizione, e poi Lorenzo Musetti (anche lui in un momento di crisi), Lorenzo Sonego ed infine, come ultimo ammesso al tabellone principale, Fabio Fognini.
Il tabellone – Parte Alta


Il tabellone – Parte Bassa


Ottavi teorici
(1) Alcaraz vs Paul (16)
(9) Fritz vs Rune (7)
(3) Ruud vs Zverev (13)
(10) Sinner vs Rublev (6)
(8) Hurkacz vs Norrie (11)
(15) De Minaur vs Medvedev (4)
(5) Auger-Aliassime vs Tiafoe (12)
(14) Khachanov vs Tsitsipas (2)
Primi turni degli italiani
[10] J. Sinner vs bye / 2T vs Qualificato / Djere
[19] M. Berrettini vs bye / 2T vs Galan / McDonald
[18] L. Musetti vs bye / 2T vs Coria / Lehecka
F. Fognini vs Lestienne
L. Sonego vs Thiem
Informazioni sul torneo
Tabellone a 96 giocatori (32 teste di serie con un bye al primo turno)
4 wild card
Copertura televisiva
Come per Indian Wells, Sky dedicherà due canali anche all’ATP di Miami: Sky Sport Uno e Sky Sport tennis.
Calendario di gioco
Mercoledì 22: primo turno
Giovedi 23: primo turno
Venerdì 24: secondo turno
Sabato 25: secondo turno
Domenica 26: terzo turno
Lunedì 27: terzo turno
Martedì 28: quarto turno
Mercoledì 29: quarti di finale
Giovedì 30: quarti di finale
Venerdì 31: semifinali
Sabato 1: finale di doppio
Domenica 2: finale di singolo
Punti/montepremi
Vincitore: 1000 punti/ $ 1,262,220
Finalista: 600 punti/ $662, 360
Semifinalista: 360 punti/ $ 352, 635
Quarti di finale: 180 punti/ $ 184, 465
Ottavi di finale: 90 punti/ $ 96, 955
Terzo turno: 45 punti/ $ 55, 770
Secondo turno: 25 punti/ $ 30, 885
Primo turno: 10 punti/ $ 18, 660
Record del torneo
Maggior numero di titoli in singolare: Andre Agassi, Novak Djokovic (6)
Maggior numero di titoli in doppio: Bob/Mike Bryan (6)
Campione più anziano: Roger Federer, 2019 (37 anni)
Campione più giovane: Alcaraz, 2022 (18 anni)
Ultimo campione casalingo: John Isner, 2018
ATP
Presentato a Torino il Piemonte Open Intesa Sanpaolo: “Un bel regalo per appassionati italiani”
Il torneo si disputerà nella seconda settimana degli Internazionali d’Italia a Roma. Previsto un importante parco giocatori

Torino val bene un Super Challenger. Nella mattinata di oggi, lunedì 20 marzo, è stato presentato il nuovo “Piemonte Open Intesa Sanpaolo”, torneo in programma dal 14 al 20 maggio 2023 appartenente alla neonata categoria ATP Challenger 175, quella che comprende anche gli eventi di Phoenix (andato in scena nella settimana appena conclusa, con la vittoria di Nuno Borges) e Cagliari (si gioca dall’1 al 7 maggio). Si tratta di un ristrettissimo elenco di eventi “Premium” che si collocano di fatto a metà tra il circuito Challenger e quello ATP per punti, montepremi e parco partecipanti. L’idea, come noto, è stata quella di collocare questi tornei durante la seconda settimana dei Masters 1000 con tabelloni a 96 giocatori, in modo da consentire ai tennisti eliminati nei primi turni di avere una possibilità per rifarsi in tornei logisticamente collegabili. A Torino si giocherà dunque nella seconda settimana degli Internazionali d’Italia a Roma.
Il Challenger 175 della capitale piemontese non è certo paragonabile alle ATP Finals, ma ne è in qualche modo parente, non foss’altro perché si gioca nella struttura che a novembre funge da Training Center per il torneo dei maestri. Ovviamente, cambia la stagione e la collocazione nel calendario, dunque la superficie sarà la terra rossa. “La prima edizione del Challenger ATP ‘Piemonte Open Intesa Sanpaolo’ è una grande notizia per il Circolo della Stampa Sporting e per il movimento tennistico piemontese, per almeno tre motivi – dice Pietro Garibaldi, presidente del Circolo -. Innanzitutto il torneo segna il ritorno del grande tennis nel restaurato Campo Stadio del Circolo della Stampa Sporting che ospitò gli Internazionali del 1961 e degli incontri di Coppa Davis degli anni ‘70. Il secondo motivo riguarda il movimento tennistico piemontese; con il torneo di prequalificazione che si svolgerà presso il Circolo della Stampa Sporting a partire dal 23 aprile 2022, daremo a tutte le giovani leve tennistiche piemontesi e del resto d’Italia la possibilità di qualificarsi per un torneo internazionale di primo livello. Infine, il Challenger ATP ‘Piemonte Open Intesa Sanpaolo’ conferma il ruolo del Circolo della Stampa Sporting come casa del tennis piemontese in stretto legame con tutte le istituzioni che ci hanno sostenuto in questi anni: il Comune di Torino, la Regione Piemonte, la Camera di commercio di Torino, la Sovrintendenza ai Beni Architettonici, le Fondazioni ex bancarie e lo sponsor Intesa Sanpaolo”.
Proprio nella forte presenza di Intesa Sanpaolo, title sponsor dell’evento, si ravvisa un altro elemento di contatto con le ATP Finals. Così Fabrizio Paschina, Executive Director Comunicazione e Immagine Intesa Sanpaolo: “Nel percorso di sostegno al tennis intrapreso da Intesa Sanpaolo con le Nitto ATP Finals e le Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals si apre oggi il nuovo capitolo del torneo Challenger 175. Gli atleti che si sfideranno al Circolo della Stampa Sporting, del quale sosteniamo il rilancio, esprimono capacità, energia, passione – le stesse della Banca nell’accompagnare ogni giorno lo sviluppo del Paese. Grazie a questo nuovo evento Torino si consolida come sede ideale per i grandi eventi sportivi e culturali”.
Direttore del torneo sarà Giorgio Di Palermo. “Il Challenger 175 ‘Piemonte Open Intesa Sanpaolo’ rappresenta un bel regalo per gli appassionati italiani e una nuova grande occasione per tutti i tennisti impegnati in quei giorni sulla terra rossa europea. I campioni usciti di scena nei primi giorni del Foro Italico avranno, infatti, l’opportunità di confrontarsi da domenica 14 a sabato 20 maggio al Circolo della Stampa Sporting; sugli storici campi torinesi troveranno le condizioni ideali per acquisire punti importanti per la classifica mondiale ATP. Questa nuova categoria premier garantisce, infatti, un alto tasso di qualità di tutti i partecipanti e rappresenta un’ottima opportunità per i giovani azzurri in rampa di lancio sul tour”, ha detto.
Le partite del torneo di Torino saranno trasmesse live sulla tv della Federazione Italiana Tennis e Padel SuperTennis Tv e sulla piattaforma digitale SuperTenniX. I biglietti per il torneo sono acquistabili a questo link: https://www.ticketone.it/artist/piemonte-open-intesa-sanpaolo/