ATP Umago: fuori i big, Elias e Martin eliminano Cuevas e Klizan. Sousa a fatica

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ATP Umago: fuori i big, Elias e Martin eliminano Cuevas e Klizan. Sousa a fatica

Ad Umago fuori i due finalisti di Amburgo: Pablo Cuevas per mano del portoghese Elias, Klizan eliminato dal connazionale Martin. Sousa fatica ma ha la meglio sul futuro papà Leonardo Mayer. Vince anche Carreno Busta

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A. Martin b. [7] M. Klizan 3-6 7-5 6-2 (dalla nostra inviata a Umago, Laura Guidobaldi)

Nel derby slovacco dei “Martin” la spunta Andrej. Bellissima prestazione del n. 70 del mondo Andrej Martin che, dopo aver battuto Sergy Stakhovsky al primo turno, prosegue la sua corsa al Konzum Croatia Open ed estromette dal torneo anche il fresco vincitore di Amburgo, Martin Klizan, annullando ben 5 matchpoint.

Match dall’inerzia altalenante quello tra Martin Klizan e Andrej Martin. In grande spolvero Klizan nel primo set, che conquista per 6-3, dimostrando grande potenza, mobilità in campo e migliore gestione dei punti da fondo campo. Tutto sembra filare liscio per lui anche nel secondo parziale, in netto vantaggio e perfino con 5 matchpoint a favore sul 5-3. Tuttavia, il livello prodotto fino a quel momento comincia a calare. Andrej, che continua a spingere ad ogni punto, annulla magistralmente le palle del match; due, in particolare, con una deliziosa stop volley di dritto e un ace. Martin invece le affronta non sufficientemente concentrato e preciso. Non solo. Andrej fa un passo in avanti sul 4-5 e mette a segno il break che gli permette di pareggiare i conti sul 5-5. A questo punto il vincitore di Amburgo fa e disfa come Penelope, sprecando tante occasioni e cedendo così la seconda frazione per 7-5.

E finisce qui. Il n. 28 del ranking subisce un netto crollo fisico, dimostrandosi sempre più esausto e commettendo gratuiti che non perdonano. Andrej, dal canto suo, persevera nel suo gioco aggressivo, affondando i colpi alla minima occasione e dimostrando, alla distanza, maggiore tenuta fisica. Si aggiudica così un match sofferto per 3-6 7-5 6-2. Nei quarti di finale sfiderà Joao Sousa.

G. Elias b. [1] P. Cuevas b. 6-3 3-6 7-6(7) (dal nostro inviato ad Umago, Ilvio Vidovich)

Fa il suo esordio ai Croatia Open la testa di serie n. 1 del torneo e fresco finalista dell’ATP 500 di Amburgo, Pablo Cuevas. L’uruguaiano nato in Argentina (storia curiosa la sua, dato che il padre è argentino – di Concordia dove è nato anche Pablo – e la madre uruguaiana – di Salto, dove Pablo ha iniziato a giocare a tennis- e le città dei due genitori si trovano ridosso del confine tra i due paesi, una di fronte all’altra, separate soltanto dal fiume Uruguay), vincitore quest’anno di due tornei sulla terra battuta, l’ATP 500 Rio (dove batté in semifinale Nadal 7-6 al terzo) e il 250 di San Paulo, cerca il bis in terra croata, dove ha già trionfato nel 2014. Ad ostacolare il cammino del fresco n. 20 ATP (best ranking), c’è il 25enne portoghese Gastao Elias, che al primo turno ha superato il n. 54 del ranking, lo spagnolo Guillermo Garcia – Lopez, con il punteggio di 6-4 3-6 6-2. Vittoria solo in parte sorprendente quella di Elias, considerato che la scorsa settimana si è spinto sino in semifinale a Bastad, battendo tra gli altri quel Joao Sousa che qui in Istria è il n. 2 del seeding e raggiungendo anche lui il suo best ranking questa settimana, al n. 72.

Ci si aspettava perciò un match equilibrato e dall’esito per nulla scontato, come testimoniato anche dall’unico precedente tra i due dello scorso anno, al Challenger di Montevideo, vinto da Cuevas in rimonta con il punteggio di 4-6 7-5 6-3.

E così è stato, dato che sin dalle battute iniziali è stato l’equilibrio a regnare in campo. Nei primi sette game dell’incontro i due giocatori tenevano agevolmente i propri turni di battuta, dato che la tattica adottata da entrambi alla risposta, quella cioè di cercare di aggredire da subito per comandare lo scambio, procurava solo molti errori non forzati. All’improvviso però era Cuevas a raccogliere i frutti di questa tattica, con due ottime risposte sulla prima di Elias che lo portavano sull 0-30. Era la prima volta che uno dei due giocatori otteneva due punti sul servizio dell’avversario e la cosa destabilizzava Elias, che nei due punti successivi non metteva la prima e con due errori di rovescio regalava il primo break dell’incontro. Il n. 20 del mondo nel game successivo si distraeva un attimo sul 30-0, tanto da offrire al portoghese la palla del controbreak, ma il nastro fermava la risposta di Elias e poi l’ennesimo errore di rovescio del 25enne tennista nativo di Lourinha consegnava il primo set al n. 1 del seeding per 6-3. Ma quel leggero rilassamento notato alla fine del primo set continuava e Cuevas nel secondo game perdeva il servizio e Elias si involava rapidamente sul 3-0. Il gioco continuava ad essere caratterizzato più dagli errori che non dalla regolarità negli scambi, come ci si sarebbe aspettato viste le caratteristiche dei due giocatori. La sensazione era che con il caldo e l’umidità che c’erano entrambi volessero evitare di affaticarsi in lunghi scambi da fondo. Il tennista di Concordia comunque non ci stava e sul 3-1 arrivava due volte ad un punto dal controbreak. Ma Elias si difendeva con i denti, mantenendo il vantaggio e procurandosi a sua volta due palle per il 5-1, sfruttando i problemi che ora l’uruguaiano accusava costantemente al servizio (4 doppi falli nel secondo set). Cuevas riusciva a tenere il servizio, entrambi cambiavano la racchetta e da quel momento tutti e due tenevano agevolmente il servizio e Elias chiudeva il secondo parziale  per 6-3.

Il set decisivo continuava sulla falsariga della fine del secondo e fino al 3 pari entrambi tenevano senza problemi i propri game al servizio. Nel settimo game, però, altro passaggio a vuoto al servizio di Cuevas che perdeva a zero la battuta commettendo tra l’altro l’ennesimo doppio fallo. Elias però non coglieva l’attimo: riusciva a salire sul 5-3 nonostante dal 40-15 a suo favore si fosse poi trovato ad annullare la palla del controbreak, ma quando andava a servire per il match sul 5-4 viene brekkato a 15. L’inerzia del match sembrava girare a favore di Cuevas che spingeva con più scioltezza da fondo ed arrivava addirittura a due punti del match sul 6-5 a suo favore e 0-30 sul servizio Elias. Ma il portoghese riusciva a reagire e allungava la sfida al tie break, giusta conclusione di un match così equilibrato. E che proseguiva all’insegna dell’equilibrio: ora gli scambi erano chiaramente più lunghi, e c’era un distribuzione più equa tra vincenti e errori non forzati che rendeva il match più piacevole, anche per la tensione del momento. I due arrivavano così a braccetto fino al 7 pari, dopo aver avuto un match point per parte. Elias se ne procurava un’altro e qui l’undicesimo doppio fallo di Cuevas gli consentiva di alzare le braccia al cielo e qualificarsi per la terza volta in stagione ai quarti di finale di un torneo del circuito maggiore (oltre ad Amburgo, in febbraio a San Paulo).

[2] J. Sousa b. L. Mayer 7-5 7-6(1) (dal nostro inviato ad Umago, Ilvio Vidovich)

La sessione serale sul Centrale di Umago – appena ridenominato “Goran Ivanisevic Stadium” in onore del campione croato – vede affrontarsi il finalista della passata edizione e n. 2 del seeding, il portoghese Joao Sousa, e l’argentino Leonardo Mayer. Intervistato nei giorni scorsi qui a Umago, l’attuale n. 32 del ranking ha dichiarato apertamente che punta a vincere il torneo e il pronostico lo vede sicuramente favorito nel match odierno contro l’29enne argentino, attualmente n. 117 del mondo, che non ha entusiasmato particolarmente nella prima parte di stagione (per lui i quarti di finale a Doha, ad inizio stagione, e poi all’Estoril, ed il terzo turno al Masters 1000 di Indian Welles). Ben diverso il 2016 del 27enne di Guimaraes, che quest’anno ha invece raggiunto il suo best ranking (n. 28 a maggio, dopo i quarti di finale al Masters 1000 di Madrid dove aveva portato al terzo Rafa Nadal). Un unico precedente tra i due, risalente all’Estoril di due anni fa, vinto dall’argentino 6-2 in tre set.

Il match però non evidenzia le differenze che il diverso ranking dei due farebbe supporre: è infatti molto equilibrato, con i servizi che la fanno da padrone consentendo a chi è alla battuta di comandare piuttosto agevolmente il gioco. La sfida è tra la potenza dello schema servizio-dritto di Mayer e la maggior mobilità di Sousa, che consente a quest’ultimo di gestire con abilità superiore la transizione difesa-attacco. La sensazione è  quella che non appena l’argentino dovesse calare un po’ con la pesantezza dei colpi, il n.  32 del ranking riuscirebbe a prendere il comando delle operazioni. Soprattutto insistendo sul rovescio dell’avversario, che ogni tanto da quel lato trova delle pregevoli soluzioni lungolinea ma nel complesso soffre se attaccato e permette a Sousa di entrare in campo e chiudere. Ed è quello che accade nell’undicesimo game, quanto il portoghese trova un paio di buone risposte e riesce ad eseguire alla perfezione la tattica descritta in precedenza. Ottiene il break e chiude il set nel game successivo: 7-5.

Nel secondo set si riparte con il medesimo andamento del primo parziale, ma quando dopo un’oretta si inizia a pensare che stia per arrivare il calo definitivo del tennista di Corrientes, è invece il portoghese ad avere un leggero calo con il servizio. Mayer ne approfitta e la potenza del suo dritto fa la differenza in questa fase: ottiene il break sul 3-2 e poi si porta sul 5-2. Sousa ha però il merito di riprendersi subito, dopo un attimo di nervosismo da cui esce anche grazie al supporto del suo angolo (“Mi hanno incitato a non mollare” dirà poi in conferenza stampa), accorcia le distanze e lascia tutta la pressione sul 29enne avversario. Che l’accusa, tanto da scendere di intensità quel poco che basta a Sousa per riuscire a controbrekkarlo, dopo aver annullato un set point, e poi agganciarlo sul 5 pari, dopo aver annullato altre due chance di Mayer di portare la contesa al terzo set. L’incidenza del servizio si è ridotta ora e quindi gli scambi sono più lunghi. Come prevedibile, se ne avvantaggia Sousa: si arriva infatti al tie break, ma qui Mayer inizia ad andae fuori giri con il dritto, il fondamentale che lo aveva tenuto in partita fino a poco prima. Due dritti abbondantemente fuori fanno volare Sousa sul 4-1 e poi ancora un errore non forzato di dritto sancisce il 7-1 finale, per il 7-6 definitivo.

Al termine del match, in conferenza stampa, Sousa si è detto soddisfatto di come ha giocato (“Non è mai facile esordire in un torneo, specie contro chi ha già giocato un match”), sottolineando come non sia stato un incontro facile per lui, dato che con Mayer hanno un legame molto stretto . Siamo molto amici, qualche volta giochiamo il doppio assieme. Perciò anche se sono contento di aver vinto, sono un po’ dispiaciuto perché lui ha perso” ha detto il portoghese, raccontando ai giornalisti presenti che l’argentino quando si sono stretti la mano gli ha comunicato una bellissima notizia“Leo mi ha detto che diventerà padre” ha rivelato il 27enne di Guimares, che domani nei quarti sfiderà Andrej Martin.

Risultati:

[6] P. Carreno Busta b. T. Gabashvili 6-4 6-2
G. Elias b. [1] P. Cuevas 3-6 6-3 7-6(7)
[2] J. Sousa b. L. Mayer 7-5 7-6(1)
A. Martin b. [7] M. Klizan 3-6 7-5 6-2

 

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