Rio 2016, uomini: buon esordio per Nishikori, Cilic stende Dimitrov. Avanti Tsonga e Simon

Olimpiadi

Rio 2016, uomini: buon esordio per Nishikori, Cilic stende Dimitrov. Avanti Tsonga e Simon

Olimpiadi Rio de Janeiro – Kei Nishikori supera Albert Ramos-Vinolas per 6-2 6-4. Al secondo turno sfiderà Millman che ha rifilato un doppio 6-0 a Berankis. Marin Cilic lascia 5 giochi a Grigor Dimitrov. Soffre Tsonga contro Jaziri. Simon supera Coric

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[9] M. Cilic b. G. Dimitrov 6-1 6-4 (Raffaello Esposito)

Il terzo confronto in carriera fra Marin Cilic, n° 17 ATP, e Grigor Dimitrov, 34, ha come palcoscenico privilegiato il torneo olimpico di Rio. I precedenti sono in equilibrio e il bulgaro si è aggiudicato l’ultimo confronto al Masters 1000 di Parigi 2015 con un doppio tie break. Il match è collocato nella parte bassa del tabellone, presidiata da Kei Nishikori e Gael Monfils, rispettivamente quarta e sesta testa di serie della competizione carioca. Il croato dovrà mostrare di non aver patito la separazione da Ivanisevic e Grigor cerca una qualche continuità di risultati.

Cilic vince il sorteggio e serve per primo. Entrambi nel loro turno si trovano sul 30-40 ma Marin piazza un ace mentre Dimitrov stecca un rovescio e da quel momento il set non ha più storia. Grigor non entra in partita, subisce un secondo break da 40-15 sopra a causa di qualche errore di troppo e soprattutto di due super dritti gemelli in corsa del suo avversario. In pochi minuti siamo 5-0 Croazia e dopo il game della bandiera il primo set è finito. Marin sta badando al concreto, palleggia pesante e questo per il momento basta perché l’altro è troppo irregolare. Ad inizio secondo set Dimitrov ha una seconda opportunità di break ma perde un palleggio da asfissia e tutto sfuma. Poco dopo è ancora il croato a sfruttare un game balordo dell’avversario, che cede la battuta con un drittaccio impaziente out di metri. Il bulgaro rischia il tracollo salvandosi da un altro possibile break ma ormai sembra non avere né voglia né gioco per lottare. Un 6-4 tranquillo chiude l’incontro e manda Cilic al secondo turno.

[4] K. Nishikori b. A. Ramos-Vinolas 6-2 6-4 (Ruggero Canevazzi)

La testa di serie n.4 Kei Nishikori esordisce nel torneo olimpico affrontando sul Centrale lo spagnolo Albert Ramos Vinolas, la sorpresa dell’ultimo Roland Garros, quando raggiunse i quarti superando agli ottavi Milos Raonic. Lo stadio circolare di Rio è quanto di meglio aspettarsi per un incontro da arena tra indios dell’america latina, sebbene Ramos-Vinolas abbia tratti somatici molto caucasici e Nishikori provenga da tutt’altra etnia. Il pubblico sembra aver intuito che gli ingredienti per una battaglia sanguinaria non ci sono e molti posti a sedere rimangono desolatamente vuoti.

Il primo set è senza storia: il nipponico col dritto incrociato è devastante, colpi piatti e strettissimi che costringono il povero n.33 ATP a colpire dall’angolo destro del campo e lasciare scoperto tutto il resto. Il finalista di Barcellona, Miami e Toronto si porta avanti di due break e sul 5-2 40-30 fallisce il primo set-point con un doppio fallo, poi annulla l’unica palla break che l’avversario si conquista nel set e chiude alla seconda palla set, con una battuta vincente risposta lunga dal mancino catalano. Nel secondo parziale il match segue a lungo i servizi. Non sarà una sfida tra assatanati con gli occhi iniettati di sangue ma è molto gradevole: da una parte la classe del n.6 del mondo, che con i suoi colpi piatti e angolati si apre il campo disegnando geometrie meravigliose, dall’altra l’ammirevole solidità del fresco vincitore dello Swedish Open di Bastad, che caparbio e instancabile fa il tergicristallo come fosse normale prassi, così tra la regolarità al servizio e la fallosità di rovescio dell’avversario riesce con le unghie e coi denti a stare in partita. Sul 4 pari servizio Ramos-Vinolas, lo spagnolo è però costretto ad affrontare una palla-break: serve bene e comanda lo scambio, ma sparacchia in rete una brutta volée in avanzamento. 5-4 Nishikori, che al cambio di campo serve per il match e chiude dopo 1 ora e 19 minuti. Affronterà Millman al secondo turno.

[5] J-W. Tsonga b. M. Jaziri 4-6 7-5 6-3 (Emmanuel Marian)

Tsonga si aggrappa all’estrema scialuppa offertagli dal debordante talento per uscire dalle sabbie mobili di un esordio olimpico molto prossimo a trasformarsi in un incubo. A dare il benvenuto a Rio de Janeiro al giocatore di Le Mans ha pensato Malek Jaziri: nessuno avrebbe potuto prevedere che il mestierante tunisino sarebbe arrivato a due punti dal realizzare una discreta sorpresa all’alba del torneo. Urge premettere, con il massimo rispetto per la degnissima partita giocata dal simpatico Malek, che il numero 9 del mondo aveva fatto il grosso del lavoro per riuscire a cacciarsi abbondantemente nei guai. Distratto sin dal look, reso ancora più vacanziero dalla fascetta comparsa da qualche tempo sulla sua testa, l’ambasciatore della selezione francese ha sbagliato lo sbagliabile e si è difeso con disordine, contribuendo ad alimentare decisamente la fiducia di un avversario continuo alla battuta e poco più, al quale è bastato far breccia in un turno di servizio giocato con poca attenzione dal favorito per condurre in porto la prima frazione. E le speranze di chi attendeva una feroce reazione di Tsonga sono andate deluse.

Con la stessa lena di chi si desta per recarsi al lavoro dopo una notte brava, Jo ha continuato ad arrancare e i vincenti cui chiedeva la sveglia stavano in campo malvolentieri. Il nuovo break di Jaziri nel nono gioco aveva le sembianze della pietra tombale sull’incontro, ma il numero 59 del mondo, a un passo dall’exploit che vale se non una carriera almeno una rilevante parte di essa, ha deciso di indossare il classico abito dell’underdog che flirta con il paradiso, impappinandosi al momento di chiudere la recita e subendo un parziale di quattro game a zero che di fatto lo ha condannato. Tsonga, pervicace, ha inteso continuare la sua brutta partita anche nel terzo set, ma la benzina di Jaziri era finita. L’ultimo sussulto del tunisino, una palla break pescata nel fondo del serbatoio e annullata da un fulminante dritto della testa di serie numero 5, ha contribuito a renderne ancor più onorevole la sconfitta, ma il disagio fisico dissimulato con sempre maggior difficoltà lo ha affondato, e Tsonga non ha potuto esimersi dal cogliere una vittoria che forse non avrebbe meritato. Ora il francese avrà uno tra Muller e Janowicz.

G. Simon b. B. Coric 6-4 7-6(1) (Raffaello Esposito)

Gilles Simon e Borna Coric si affrontano al primo turno in un incontro di esito molto incerto. L’unico precedente parla francese ma queste sono le Olimpiadi, bellezza, direbbe il grande Bogart, e l’entusiasmo del croato, il più giovane del tabellone olimpico, non va sottovalutato. Borna ha solo diciannove anni e sta giocando molto bene mentre Simon dovrà far ricorso a tutta l’abilità tattica che fece tremare Nole in Australia. Simon serve per primo e perde la battuta in un lungo game. La traccia del match è chiara fin da subito, punti faticosi conquistati con scambi lunghi. Il croato spinge di più ma il suo avversario è un maestro nell’appoggiarsi per sfruttare la forza dei suoi colpi e recupera lo svantaggio nel sesto gioco. Il servizio non è un fattore ed entrambi lo cedono ripetutamente. È Simon il primo a tenere per il 5-4 in suo favore e nel gioco seguente sfrutta la sua attitudine alla battaglia. Coric annulla un primo set point a rete ma un sanguinoso doppio fallo sul vantaggio pari lo condanna perché l’altro spinge col dritto sulla sua seconda e si prende il set col punteggio di 6-4.

La lotta rimane serrata e il match appassionante, seppur non bello. Simon è pienamente in ritmo e ribatte tutto mentre Borna si mantiene lucido e picchia la palla per primo. Nel settimo gioco il francese sopravvive ad un vantaggio esterno e tiene un lungo game di battuta e l’equilibrio permane fino al dodicesimo game quando il croato sopravvive a tre match point, due dei quali annullati con bravura e coraggio. Ma nel tie-break non ne ha più. Simon avrà il il giapponese Sugita.

Risultati:

[4] K. Nishikori b. A. Ramos-Vinolas 6-2 6-4
[5] J.W. Tsonga b. M. Jaziri 4-6 7-5 6-3
[6] G. Monfils b. V. Pospisil 6-1 6-3
[9] M. Cilic b. G. Dimitrov 6-1 6-4
[15] G. Simon vs B. Coric 6-4 7-6(1)
T. Daniel b. [14] J. Sock 6-4 6-4
[13] P. Kohlschreiber b. G. Pella 4-6 6-1 6-2
[12] S. Johnson b. D. King 6-3 6-2
J. Millman b. R. Berankis 6-0 6-0
Y. Sugita b. B. Baker 5-7 7-5 6-4
D. Sela b. D. Dzumhur 6-4 6-4
G. Elias b. T. Kokkinakis 7-6(4) 7-6(3)
A. Martin b. D. Kudla 6-0 6-3
J. Monaco b. M. Basic 6-2 6-2
K. Edmund b. J. Thompson 6-4 6-2
A. Seppi b. I. Marchenko 6-3 3-6 7-6(6)
E. Donskoy b. J.L. Struff 6-3 6-4

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