Djokovic si è lasciato sorprendere da un grande del Potro e ha visto spegnersi il sogno olimpico. A fine incontro i due si sono resi protagonisti di uno splendido abbraccio, momento nel quale entrambi hanno palesato la loro commozione. Prima l’argentino ha ringraziato il pubblico con gli occhi lucidi, poi Nole al momento di lasciare il campo ha sfogato le emozioni post-match in un pianto liberatorio, dimostrando quanto ci tenesse a ben figurare nella rassegna olimpica da troppi bistrattata.
oh my god. There's nothing like the Olympics. https://t.co/g1ZOz8R9iR
— Ricky Dimon (@Dimonator) August 8, 2016
“Tutte le mie congratulazioni a Delpo. Un ragazzo fantastico, un tennista anche migliore. Ha avuto molti problemi con gli infortuni negli ultimi anni, sicuramente è mancato al tennis, avete visto come può giocare, soprattutto dalla parte del dritto. Ha giocato meglio nei momenti importanti. Tutto quello che mi resta è di levarmi il cappello davanti a lui e congratularmi per la sua eccezionale prestazione”. Così ha sportivamente parlato Djokovic subito dopo la clamorosa sconfitta subita contro il tennista argentino Juan Martin del Potro nel primo turno del torneo olimpico di singolare.
Il n. 1 del mondo ha poi ammesso quanto dolorosa sia per lui questa eliminazione. “Naturalmente questo è una sconfitta molto dura per me, forse la più dura della mia carriera. Sicuramente non è stata la mia ultima sconfitta, e non sarò neanche l’ultimo tennista e sportivo che ha perso ai Giochi Olimpici, ma adesso dopo il match… fa tremendamente male. Fa male perché molte persone contavano su di me. Mi scuso con loro per averle deluse. Questo è lo sport, andiamo avanti” ha confessato il serbo, che aveva lasciato il campo in lacrime.
Djokovic vede sfumare, probabilmente, l’ultima occasione di vincere la medaglia d’oro olimpica e aggiungere alla sua collezione di trofei l’unico pezzo pregiato che ancora gli manca assieme al Masters 1000 di Cincinnati. “Non voglio sembrare uno che si lamenta. Tutta la mia vita, tutto quello che ho ottenuto nella mia carriera me l’ha donato Dio e io sono straordinariamente grato per questo. Quello che ho vissuto sinora nella mia carriera è qualcosa di incredibile. Questi Giochi erano così attesi, ma non sono riuscito ad esprimermi al massimo e a far vedere il mio tennis. Non cerco scuse, ma è andata così. È triste finire in questo modo” ha concluso il 29enne tennista di Belgrado.