Olimpiadi
Rio 2016: del Potro è medaglia da favola, Nadal si arrende al tie-break del terzo set
Il redivivo argentino firma la pagina più bella e commovente del torneo olimpico superando Rafael Nadal al termine di un match rocambolesco deciso al tie-break del terzo set dopo che aveva servito senza successo sul 5-4 per raggiungere la finale. Seconda medaglia consecutiva dopo il bronzo di Londra 2012

Leggi il profilo del nostro direttore della vincitrice della medaglia d’oro Monica Puig
J.M. del Potro b.[3] R. Nadal 5-7 6-4 7-6(5) (dal nostro inviato a Rio de Janeiro)
Ben tornato davvero Juan Martin del Potro! Il campione dell’US open 2009 è di nuovo lui. Il dritto fa paura come sempre, il servizio pure, 11 ace, e tanti servizi vincenti, sei games vinti a zero, due a 15, il rovescio non ha la potenza di una volta ma è più vario e gli consente anche attacchi in slice.
Juan Martin poteva aver approfittato di un Novak Djokovic sotto tono al primo turno, ma contro un Nadal guerriero come sempre, è stato del Potro stavolta a rimontare il maiorchino grande specialista delle rimonte e a dimostrare che quella vittoria sul n.1 del mondo non era un caso. Ora occorrerà vedere se saprà ripetersi anche contro il n.2 del mondo, dopo aver battuto anche il n.5.
Partita bellissima, combattutissima, incertissima fino all’ultimissimo punto. Era tanto che non mi divertivo così. (sarà perchè ultimamente mi è toccato di vedere le partite degli italiani e non sono mai state granchè, purtroppo). Nel terzo set, davvero splendido sotto tanti punti di vista, dopo che Rafa aveva vinto il primo rimontando un break iniziale – e pareva già un mezzo verdetto – e invece del Potro aveva reagito strappando subito la battuta a Nadal nel terzo game e dominando poi tutti i suoi games di servizio (appena 4 punti perso in 5 turni), c’è stata una sola occasione di break per Nadal nel secondo game, poi due per del Potro nel quinto fino a che il match sembrava finito quando Nadal sul 4 pari ha perso la battuta a 15. Ma sul 4-5 Nadal ha giocato il miglior game della partita, con due punti finali strappa-applausi arrampicandosi sul 5 pari. Quanto lotta Rafa! Inevitabile conclusione a quel punto al tiebreak. Per la seconda volta in 12 sfide precedenti. E anche questa l’ha portata a casa l’argentino, in vantaggio di un minibreak fin dal primissimo punto. E’ arrivato a 6-4, e due match-points, ma quando Nadal gli ha annullato con un po’ di fortuna il primo, si è creduto che Nadal sarebbe riuscito a salvarsi ancora una volta. Ma stavolta il suo dritto lo avrebbe tradito a campo quasi aperto. Un errore forse non da Nadal, ma dopo oltre tre ore di lotta stupenda, beh ci sta. Comunque questa partita ci ha restituito, io credo, non un solo campione ma due. Va dato onore infatti anche a Nadal, davvero irriducibile. E chissà che non abbia pagato un po’ anche i 6 set giocati ieri (gli ultimi fino a tardi…). Su una cosa Rafa ha certo ragione: la programmazione dei match alle Olimpiadi è stata spesso pessima.
Ora del Potro trova Murray: i precedenti sono 5-2 per lo scozzese, ma l’ultima volta, quarti di finale a Indian Wells 2013, vinse l’argentino 67 63 61. e le altre sfide non contano granchè perchè sono tutte risalenti al 2009 e prima.
Qui sotto ripercorrete la cronaca che ho fatto nel corso del match con varie osservazioni.
C’è grande atmosfera sul campo centrale per la seconda semifinale del torneo olimpico, decisamente la più attesa, anche se lo stadio non è pieno come per Nadal-Bellucci.
Credo che con qualche curiosità la attendano anche i medici&fisioterapisti dei due clan: sta peggio il polso sinistro di del Potro o quello, anch’esso sinistro, di Nadal?
Fa un bel caldo, il cielo è sereno, il sole picchia una parte della tribuna, ma dove c’è l’ombra fa invece freddo. Marc Lopez, il compagno di doppio di Rafa, nasconde sotto al giubbotto la medaglia d’oro vinta ieri sera ai danni dei rumeni Mergea e Tecau. Mi chiedo ancora, per inciso, come avrà dormito Mergea dopo aver perso il servizio che li avrebbe portati avanti 5-3 nel terzo, e soprattutto i due facili smash consecutivi sbagliati clamorosamente negli ultimi due punti del match nel game di servizio dell’incolpevole Tecau (che invece smeccia in modo incredibile da tutte le posizioni).
E’ la tredicesima sfida fra i due, Rafa Nadal ne ha vinte 8, ma datate. Risalgono a tre anni fa. E l’ultima comunque l’aveva portata a casa del Potro, nella semifinale di Shanghai del 2013: 6-4 6-2.
Come gli argentini intonano un coro pro-del Potro, vengono coperti di fischi assordanti. E dal tifo spagnolo e dalla torcida brasileira che proprio gli argentini non li manda giù. Del Potro ha la maglietta azzurra tenue color Argentina, Rafa è vestito da…Furia Roja. Entrambi hanno pantaloncini bianchi.
Ma già nel primo game Nadal perde il servizio, con gli ultimi due punti splendidi da parte di del Potro, un lob passante che rende vana la corsa di Rafa, e una bomba di dritto anomalo dal centro di dopo uno scambio lunghissimo e intensissimo.
Due aces e due servizi vincente dell’argentino che tiene il game a zero.
Tiene a zero anche Nadal il game succissivo. Quando Rafa riesce a giocare sul rovescio di del Potro il ritmo si abbassa.
Ma se Rafa accorcia troppo del Potro gira attorno la palla e lascia partire un missile di dritto, oppure dimostra di sapere perfino attaccare di slice con il rovescio lungolinea, forzando Rafa ad un passante che non gli riesce nel terzo punto del quarto game.
3-1 per l’argentino che dopo aver vinto a zero il suo primo game di servizio tiene a 30 il secondo dopo essere stato 40-15. Fino a questo momento assomiglia molto a quello della semifinale dell’US open 2009 quando dette 6-2 6-2 6-2 a Rafa. Ma il suo rovescio non è stato ancora messo abbastanza alla prova…
Lo spagnolo però tiene anche lui a zero il servizio nel quinto game, è sotto 2-3 ma ha quasi tutto il pubblico che grida “Rafa, Rafa, Rafa!”.
Doppio fallo di del Potro dopo challenge di Nadal (la prima era fuori) e poi del Potro mostra il primo segno di vera debolezza del suo rovescio quando Rafa lo costringe a metterlo in rete con un dritto pesantissimo. Poi lo infila con un gran passante lungolinea e del Potro, un po’ traumatizzato, sbaglia un dritto gratuito in rete e perde il servizio a zero! Dopo 25 minuti è tutto da rifare, avrebbero detto Gino Bartali e il vecchio telecronista Rai degli anni Sessanta Giorgio Bellani (cronista di ben altro spessore rispetto a chi ha fatto la telecronaca del misto perso da Fognini e Vinci, almeno a quanto leggo dagli sdegnati commenti, sotto al mio articolo sul misto, dei lettori in Italia.
Mi giungono voci infuriate dal’Italia perchè la Rai ha perso tutte le fasi iniziali del match, ma ora poco prima del 5-4 per Nadal si sarebbe collegata.
Da sotto 3-1 Nadal passa a condurre 4-3 dopo mezzora di gioco. Tre errori di rovescio di del Potro mi fanno ritenere che il suo polso non sia ancora ok. O semplicemente ha paura a forzarlo.
I tifosi dell’una e dell’altra parte fanno tifo calcistico e l’arbitro Keothavong, fratello della tennista britannica e nostra vecchia conoscenza (arbitrò a Spalato Croazia-Italia, scontendandoci assai) è costretto a lanciare un appello a favore del…fairplay. “Siate corretti, rispettate i giocatori”. Per tutta risposta un tifoso brasiliano grida, simpaticamente: “Forca Guga!”, invocando Kuerten che dopo la cerimonia inaugurale, quando portò la torcia non ho più visto.
Del Potro riprende a servire come all’inizio e dopo aver perso un game a zero ne vince uno a zero. Ma così fa anche Nadal e così del Potro deve servire per restare nel set sul 4-5. Sale 40-15 , ha una palla abbastanza comoda a metà campo sul rovescio, ma non lo spinge abbastanza – chiaro il perchè – e così perde poi il punto. Ma tiene ugualmente la battuta: 5 pari dopo 42 minuti.
Rafa sale a 30-15, da 0-15, sul servizio con il terzo passante vincente lungolinea di rovescio (dopo che del Potro ha attaccato con un rovescio slice dal centro piuttosto corto…ma interessante come schema, e chiaramente volto ad evitare il dritto di Rafa). Poi 40-15 e 40 pari quando si registra il primo rovescio vincente dell’argentino, incrociato e possente! – credo sia importante per lu anche sotto il profilo psicologico – e un gran dritto. Vantaggio Rafa, ace mancato di un soffio e il dritto lungo da fondo di del Potro, consente a Rafa Nadal il 6-5 dopo 50 minuti e nel peggiore dei casi il tiebreak. Del Potro deve servire contro sole, in più la metà campo di Nadal è tagliata a metà dall’ombra a sghimbescio.
Nadal approda al doppio set point resistendo a tre bordate di dritto di del Potro e chiudendo il punto con un fantastico dritto lungolinea. Sul 15-40 ancor Rafa resiste a un paio di dritti finchè l’argentino caccia in rete un dritto abbastanza innocuo. Dopo 56 minuti Rafa Nadal si aggiudica il primo set per 7-5 e scappa via negli spogliatoi. Sul centrale risuonano le note di Hey Baby (if you ‘ll be my girl) di DJ Otzi, e tutti cantano. Anche gli argentini.
Nel secondo set dopo un game tenuto epr ciascuno serve Nadal e da 30-0 si ritrova sul 30-40 per un errore gratutio di dritto e poi uno scambio nel quale inopinatamente, tre dritti suoi contro tre rovesci morbidi di del Potro, è lui a perdere il palleggio con un dritto largo su una palla innocua. Breakpoint e del Potro ne approfitta per far esplodere uno dei suoi formidabili dritti che coglie spiazzato Nadal sl lato del proprio rovescio. Break per l’argentino e partita riaperta, anche se Nadal aveva cominciato con un break di handicap anche nel primo set: 2-1 del Potro.
Poi 3-1 e 3-2, rispettivamente a 30 e a 0 per chi batte. Noto che spesso Rafa quando serve da sinistra sui punti dispari si sposta moltissimo vers sinistra, per favorire l’angolazione esterna sul rovescio di del Potro. In teoria Rafa si esponde alla risposta lungolinea dell’argentino – se gli riuscisse ecco che Rafa dovrebbe percorreremolti più metri per arrivare a prenderla – ma Juan Martin evidentemente non si sente di aggedirla rischiando di farsi male.
4-2 del Potro che ha tenuto per la quarta volta il game di battuta a zero, proprio come Rafa. E’ curioso, in fondo, questo dato, dopo che non si è fatto che ripetere di quanto sia lenta questa superficie (anche nel pezzo odierno di Vanni Gibertini https://www.ubitennis.com/blog/2016/08/13/rio-2016-bene-limpianto-cosi-cosi-le-strutture-male-la-superficie/ ).
4-3 dopo il quinto game tenuto a zero da Nadal e dopo 1 ora e 30 minuti. Nove games tenuti a zero su 19 è tanta roba. Riflettono il gran servizio di del Potro ma anche la sua scarsa risposta. Perchè il servizio di Nadal è buono ma non straordinario. Due i suoi aces fin qui, mentre del Potro salirà a 7 aces con l’ultimo punto dell’ottavo game, quello che lo porta sul 5-3.
5-3 e game a 15 per del Potro che quindi potrà servire per raggiungere il terzo set se Nadal non dovesse tenere la battuta, ma la tiene.
Così del Potro serve dopo aver perso soltanto 3 punti in 4 turni di battuta: ha tenuto il primo e il terzo a zero, il secondo a 30 e il quarto a 15.
Dopo un’ora e 43, e 28 punti a 23 per del Potro, un set pari. Nel secondo set, deciso da un unico break, sull’1 pari, soltanto il primo game è andato ai vantaggi e del Potro ha perso appena 4 punti sul proprio servizio (Nadal 8). SEGUE A PAG.2
evidenza
L’Ucraina rimanda la decisione sul boicottaggio di Parigi 2024, mentre aumenta il pressing politico sul mondo dello sport
Venerdì prossimo i Ministri dello Sport europei si incontreranno a Londra per discutere la questione dell’ammissione di atleti russi e bielorussi sotto bandiere neutrali. Ma Kiev avverte: “Noi siamo fortemente contrari finché la guerra non cesserà”

Il Comitato Olimpico Nazionale Ucraino (NOCU) ha rimandato la decisione su un eventuale boicottaggio delle prossime Olimpiadi di Parigi 2024, nel caso in cui venga confermata dal CIO la partecipazione degli atleti russi e bielorussi alla rassegna a cinque cerchi. Il rinvio di tale presa di posizione è stato conseguenza della mancata “ufficialità” dell’iniziale apertura proposta dal Comitato Olimpico Internazionale e risalente allo scorso 25 gennaio. Inoltre, da Kiev non si sono voluti esprimere compiutamente prima della riunione che si terrà venerdì prossimo – il 10 febbraio – a Londra tra tutti i Ministri dello Sport dei Paesi europei. Il NOCU, dunque, per ora si è unicamente limitato ad approvare quei piani programmatici propedeutici ad infondere pressione sui vari dirigenti dei diversi comitati olimpici di tutto il mondo, per raggiungere il proprio obbiettivo: l’esclusione degli atleti di nazionalità russa e bielorussa dai Giochi Olimpici che andranno in scena nell’estate 2024.
Vadym Guttsait, Ministro dello Sport ucraino nonché Presidente del Comitato Olimpico Nazionale dell’Ucraina, ha spiegato che i membri dell’assemblea del NOCU hanno votato a favore di “consultazioni sulla prevenzione della partecipazione di atleti russi e bielorussi a tutte le competizioni internazionali e di un possibile boicottaggio dei prossimi Giochi Olimpici“. Il capo dello sport ucraino ha poi proseguito affermando: “L’idea del CIO sarebbe quella di permettere la partecipazione di sportivi russi e bielorussi a Parigi 2024 in quanto ‘atleti neutrali’, quindi privi di bandiere e inni nazionali. Noi siamo fortemente contrari a questa eventualità, finché la guerra non cesserà“.
Il NOCU si riaggiornerà per ridiscutere la questione, con un’assemblea straordinaria indetta ad hoc, tra due mesi.
IL VERTICE DI LONDRA
Ma come già preannunciato ad indirizzare la contesa in una direzione o nell’altra e quindi potenzialmente a far saltare definitivamente i cocci del vaso, potrebbe essere il vertice che andrà in scena tra meno di sette giorni nella capitale britannica. Il vertice di tutti i Ministri dello Sport delle nazioni del Vecchio Continente per cercare di dirimere una volta e per tutte l’annosa questione. A rivelare l’importanza di tale incontro, è lo stesso Guttsait nel corso della conferenza stampa a latere dell’assemblea del NOCU che ha rinviato ulteriormente la decisione sul boicottaggio: “La Gran Bretagna riunirà un vertice dei Ministri europei dello Sport per venerdì prossimo con l’obiettivo di discutere la questione dell’ammissione di russi e bielorussi. I capi dei Comitati olimpici nazionali di Lituania, Lettonia e Polonia sostengono l’Ucraina, questi tre Paesi hanno difatti già fatto una dichiarazione in tal senso“.
Dunque come si può facilmente dedurre, l’Ucraina è stata già supportata da altre tre nazioni europee nella richiesta al CIO di escludere russi e bielorussi da Parigi 2024. Il NOCU ha inoltre inviato al Presidente del Comitato Olimpico Internazionale Thomas Bach, ma anche alle Federazioni Internazionali delle varie discipline e ai vari Comitati Olimpici Nazionali, una serie di lettere formali volte a sollecitare il mantenimento in vigore delle sanzioni ai danni della Russia e della Bielorussia fin quando il conflitto non terminerà. Il Ministro dello Sport ucraino ha poi proseguito il suo intervento: “Tutto dipende da noi dirigenti sportivi – non solo dai membri del NOCU – e da come lavoreremo, perché non esiste una decisione ufficiale sulla partecipazione di sportivi russi e bielorussi a determinate condizioni. Dobbiamo intervenire tutti in questo processo, i comitati olimpici nazionali e i presidenti di tutte le federazioni. Dobbiamo lavorare su questo tema perché non dipenda solo dal CIO, ma anche dalle Federazioni internazionali di ogni sport. È molto importante che ogni membro della nostra famiglia olimpica lavori sulla propria posizione e metta in evidenza che non si possano vedere ed incontrare gli sportivi russi e bielorussi in competizioni internazionali“.
INTANTO BACH DICE NO ALL’INVITO DI ZELENSKY A BAKHMUT
Nel frattempo, le pressioni dell’Ucraina continuano su tutti i livelli. Per ora però con alterne fortune, infatti il Presidente del CIO Bach ha rifiutato l’invito del Presidente ucraino Volodymyr Zelensky a far visita alla località di Bakhmut, una delle città colpite più duramente dalla guerra. Ciò è stato reso noto dallo stesso CIO tramite comunicato stampa, secondo cui: “al momento non esiste in programma un ulteriore viaggio in Ucraina“.
Zelensky aveva invitato Bach per mostrargli: “con i propri occhi che la neutralità non esiste“. L’ultima visita del Presidente del CIO nel Paese dilaniato dal conflitto risale allo scorso luglio. Va comunque precisato, che lo stesso Bach aveva espresso senza dubbi che a livello generale, quindi politico ed economico ma non a carattere sportivo, “le sanzioni contro i governi russi e bielorussi non sono negoziabili. Perché sia chiara una cosa, non stiamo parlando di atleti russi e bielorussi ma di atleti neutrali che rispettano le rigide condizioni che abbiamo stabilito, inclusa l’assenza di identificazione con il loro Paese e il con il loro Comitato Olimpico Nazionale ma anche il pieno rispetto delle norme anti-doping“.
LA POSIZIONE DEI COMITATI OLIMPICI DI STATI UNITI E PAESI BALTICI
Nelle ore che hanno preceduto la riunione del NOCU si sono registrate anche le prese di posizione dei Comitati Olimpici di altre nazioni. In particolare gli Stati Uniti sostengono il ban degli sportivi russi e bielorussi dalle prossime Olimpiadi di Parigi 2024, a meno che non sia “assolutamente chiaro” che non rappresentino i loro Paesi di appartenenza. Lo ha annunciato la portavoce della Casa Bianca Katerine Jean-Pierre.
Sulla stessa linea, i Paesi Baltici con la Lettonia, la Lituania, l’Estonia e la Polonia forti e unite nel sostenere con decisione l’incessante richiesta dell’Ucraina di bandire – senza dunque alcun trattamento più morbido – i russi e i bielorussi dalle competizioni internazionali, compresa ovviamente la più importante di esse: i Giochi Olimpici. I Ministri dello Sport delle quattro nazioni sopra citate, in una nota congiunta si sono espressi contrariamente alle aperture del CIO perché consentono: “allo sport di essere utilizzato per legittimare le decisioni politiche distogliendo così l’attenzione dall’aggressione contro l’Ucraina“.
La pressione politica dell’Ucraina sulla questione è tuttavia attiva da diverse settimane, con svariati esponenti di spicco politici e atleti pronti a seguire la parola di Zelensky: “Non esiste neutralità quando è in corso una guerra come questa. E sappiamo quante volte le tirannie cercano di usare lo sport per i loro interessi ideologici“.
Questo invece l’intervento in merito alla vicenda della portavoce della Casa Bianca: “La sospensione degli organi di governo nazionale dello sport di Russia e Bielorussia dalle Federazioni sportive internazionali, la rimozione di individui strettamente allineati con gli stati di Russia e Bielorussia, inclusi funzionari governativi, ma anche coloro che godono di posizioni di influenza in federazioni sportive internazionali, come consigli di amministrazione e comitati organizzativi; sono interventi imprescindibili per rispondere compiutamente alle barbarie commesse dalla Russia. Inoltre in questi mesi si è reso anche necessario incoraggiare le organizzazioni sportive nazionali ed internazionali a sospendere le trasmissioni di competizioni sportive in Russia e Bielorussia. Quindi, se atleti russi e bielorussi dovessero partecipare alle Olimpiadi deve essere assolutamente chiaro che non rappresenteranno la Russia o la Bielorussia. Anche l’uso di bandiere, emblemi o inni deve essere vietato“.
Anche campioni dello sport continuano a far sentire la loro voce contraria alla partecipazione di russi e bielorussi a Parigi 2024, l’ultima in ordine di tempo è stata Elina Svitolina.
Flash
Olimpiade Parigi 2024: la finale maschile si giocherà al meglio dei 5 set
A Parigi, nello stadio del Roland Garros, la medaglia d’oro maschile verrà assegnata come in una finale Slam

Le prossime Olimpiadi si terranno nel 2024 a Parigi e per i tennisti sarà un ritorno a casa. L’impianto scelto per ospitare i tornei di tennis è ovviamente lo stesso del Roland Garros. Si giocherà sulla terra rossa come non accade da Barcellona 1992, dove a ottenere la medaglia d’oro furono lo svizzero Marc Rosset e l’americana Jennifer Capriati.All’ultima Olimpiade di Tokyo 2020, la finale è stata vinta da Alexander Zverev su Karen Khachanov 6-3 6-1. Il tedesco, nel suo percorso, battè Djokovic togliendogli il sogno del Golden Slam.
L’Olimpiade all’ombra della Tour Eiffel porta con sé anche una novità: la finale maschile che assegnerà la medaglia d’oro si giocherà al meglio dei cinque set, come avviene durante la stagione solo nei tornei del Grande Slam. Ma parliamo solo della finale: il resto del torneo, compresa la “finalina” per assegnare la medaglia di bronzo, si giocherà al meglio dei tre set.
Il presidente del comitato olimpico spagnolo Alejandro Blanco si è già sbilanciato, inserendo tra i favoriti per la vittoria della medaglia d’oro 2024 Rafael Nadal, già vincitore dell’oro a Pechino 2008 in singolare, e in doppio a Rio 2016 con Marc Lopez: “Se ci andrà, vincerà sicuramente una medaglia”.
Olimpiadi
Ubi Radio Olimpiadi – Dodicesima giornata di Tokyo 2020: la debacle delle squadre
Lo straordinario oro nell’inseguimento di ciclismo su pista rende meno amaro il peggior risultato negli sport di squadra da Monaco ’72

Filippo Ganna e la squadra di inseguimento ha vinto una splendida medaglia d’oro nell ciclismo su pista, con una rimonta spettacolare nell’ultimo chilometro contro i campioni del mondo in carica della Danimarca.
Giornata da dimenticare per gli sport di squadra italiani: brutta sconfitta per la nazionale di pallavolo femminile, fermata 3-0 con la Serbia e autrice di una prova incerta e opaca. Sconfitto anche il settebello di pallanuoto, sempre dalla Serbia, non lasciando più nessuna squadra italiana in gara dopo i quarti di finale: non accadeva da Monaco ’72.
Le speranze sono ora concentrate sulla 10 chilometri di nuoto con Gregorio Paltrinieri, Elia Viviani nell’Omnium del ciclismo su pista e nella staffetta 4×100 metri di atletica nella quale corrono il neo campione Marcell Jacobs e la promessa Filippo Tortu.