ATP Cincinnati: Isner elimina Fognini, Wawrinka rinviato

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ATP Cincinnati: Isner elimina Fognini, Wawrinka rinviato

Fabio Fognini viene eliminato da John Isner in 2 rapidi set di un match senza storia. Il veterano russo Mikhail Youzhny stende il teenager statunitense Taylor Fritz. Gasquet si aggiudica al terzo set il derby francese contro Adrian Mannarino. Nessun problema per Goffin, facile successo di Monfils su Carreno Busta

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J. Isner b. F. Fognini 6-3 6-2 (Tommaso Voto)

Spalti vuoti e cielo plumbeo accolgono John Isner e Fabio Fognini, che si affrontano nel primo turno dell’ATP di Cincinnati. Ad aggiudicarsi il match è stato il n.1 degli Stati Uniti,  che in poco più di un’ora di gioco ha avuto la meglio sull’azzurro, apparso, non proprio in buone condizioni fisiche.

I due tennisti arrivano a questo appuntamento con stati d’animo e di forma decisamente diversi, perché il gigante americano ha scelto di non partecipare alle Olimpiadi di Rio, in modo da concentrarsi sull’imminente US Open. Una decisione controcorrente, ma che è stata non del tutto positiva, perché lo statunitense ha fallito la difesa del titolo di Atlanta, infatti ha perso in finale da Kyrgios. Fognini, invece, è stato uno dei protagonisti del torneo olimpico, anche se non è riuscito a vincere nessuna medaglia (appuntamento che l’Italia manca dal 1924 nell’edizione di Parigi con il bronzo del barone Uberto De Morpurgo).  La prestazione contro  il futuro campione olimpico Murray è stata per oltre un’ora di alto livello, ma Fognini purtroppo, una volta avanti 3-0 nel set decisivo, non ha concretizzato il vantaggio ed ha subito la rimonta del suo avversario. Non è facile archiviare quelle emozioni e tornare nel circuito ATP, soprattutto quando si trovano condizioni atmosferiche e tecniche decisamente diverse. Certamente il cemento veloce dei campi dell’Ohio si adatta poco alle caratteristiche tecniche di Fabio, che, tuttavia, nel 2014 ottenne una clamorosa qualificazione ai quarti di finale, ma Isner ha fatto addirittura meglio, perché nel 2013 perse in finale contro un Rafa Nadal in versione deluxe.

La pioggia interrompe i due giocatori già durante il riscaldamento, poi dopo una lunga pausa si torna in campo e la partita ha inizio. Fognini ha cercato di resistere al servizio dell’americano, che è stato un cecchino infallibile ed è riuscito anche a mettere in difficoltà il suo avversario in risposta. Questo combinato disposto, associato ad una stanchezza evidente dell’italiano, ha prodotto una partita a senso unico. Isner è un tennista difficile da affrontare, perché non dà ritmo e ti costringe a non sbagliare praticamente nulla in battuta, perché un eventuale break sarebbe poi difficile da ribaltare. Da fondo Fabio è più completo e mobile, ma Isner con il diritto comanda il gioco ed ottiene punti facili verticalizzando spesso a rete. Il match si apre con una palla break a favore dell’azzurro, che Isner neutralizza con la battuta. Rapidamente le cose cambiano, John assesta meglio i propri colpi da fondo ed arriva, stavolta, il break per lo statunitense, che fallisce anche una palla del 4-0. Fognini muove il punteggio, ma l’attitudine sul campo è emblematica, in quanto Fabio sembra consapevole che il set è già un capitolo chiuso. L’ex top ten americano si aggiudica il primo parziale con il punteggio di 6-3, anche se il piccolo passaggio a vuoto nel nono game poteva riaprire il set. Isner è impeccabile, il binomio servizio-dritto regala punti su punti, mentre qualche errore arriva di rovescio, ma nel complesso la situazione è sotto controllo. Fognini è chiaramente in difficoltà, perché il gioco è frammentato e questo non lo agevola.

All’italiano manca il ritmo, ha qualche fiammata ma sono giocate estemporanee. Isner è più lucido, più aggressivo e alla prima occasione utile prende la via della rete. Fognini orchestra meglio da fondo campo, ma al servizio è discontinuo. Nel terzo game un velenoso doppio fallo porta l’americano a palla break, ma un errore banale salva l’azzurro. Basterebbe far muovere lateralmente Isner per tentare di riaprire la partita, perché le lunghe leve dell’americano sono un handicap evidente negli spostamenti e nei recuperi. Fognini chiama anche un medical time out perché si fa medicare la mano, ma è un fastidio che non compromette il suo gioco. Nel quinto game arriva il break decisivo per Isner, infatti l’azzurro commette qualche gratuito di troppo e subisce anche un warning dal giudice di sedia, perché scaraventa una palla nel pubblico. Un gesto di stizza inutile perché l’errore è dovuto alla sua discontinuità e non da qualche agente esterno. Trovato il vantaggio John si affida alle sue bordate e non arretra minimamente. Fognini chiama nuovamente il supporto medico, stavolta per il piede destro, ma sono sempre interventi marginali che non hanno influenzato il risultato. Arriva un altro break per l’americano, che sul 5-2 30-15 è fermato nuovamente dalla pioggia, ma l’arbitro non rimanda i giocatori negli spogliatoi perché sono poche gocce. Il giudice di sedia e Fognini scambiano qualche battuta, ma è evidente che è solo questione di minuti prima di riprendere il gioco. Fabio è sulla sedia a gambe accavallate, mentre Isner si riscalda mentre gli addetti provano ad asciugare il tutto velocemente. Si rigioca ed Isner conclude sul 6-2 e si regala il derby dei bombardieri al secondo turno, infatti avrà Milos Raonic. Fognini ora deve riposare e concentrarsi per gli US Open dove difende gli ottavi del 2015.

[Q] M. Youzhny b. [WC] T. Fritz 6-1 6-3 (Riccardo Sozzi)

Con la costante minaccia di ‘thunderstorms’ che grava su Cincinnati, Taylor Fritz comincia il suo torneo male e lo finisce peggio cedendo in due set al ‘sempreverde’ Mikhail Youzhny. Il giovane talento americano, che per la prima volta quest’anno ha sfondato il muro dei Top-100, ha giocato un match davvero di poca sostanza; un po il vento, un po l’avversario non esattamente desiderabile al primo turno, hanno messo fuori gioco il tennis dello statunitense. Dal canto suo Youzhny si è reso protagonista di un match di alto livello, in cui ha dimostrato un’ altissima concentrazione. La chiave del match è stata indubbiamente la maggiore esperienza del russo, che a forza di ‘back’ di rovescio costringe Fritz a commettere una enormità di errori gratuiti, esibendo Youzhny al contempo vincenti di alta scuola, sia di dritto che di rovescio. Nel primo set lo statunitense fatica proprio a trovare campo e pallina, mentre il suo avversario gioca fin troppo sciolto e fluido nei movimenti. Nel secondo parziale le carte si mescolano un po di più, il servizio corre in soccorso del giovane Fritz, ma è ancora una volta Youzhny a comandare il gioco venendosi a prendere a rete il punto che gli vale il primo break del parziale. Sul 3-5 un meraviglioso rovescio lungolinea del russo gli consegna il match in poco più di un’ora di gioco. Fritz rimandato.

[13] R. Gasquet b. [LL] A. Mannarino 7-6(2) 3-6 6-1 (Bruno Morobianco)

Vince al rientro Gasquet, assente dai campi da gioco dallo scorso Wimbledon, ma quanta fatica per superare in 3 set il connazionale Mannarino, autore di una prestazione ordinaria ma debole di personalità nei momenti decisivi della gara. Gara priva di spunti tecnici degni nota, ha visto un Mannarino sfruttare le carenze di un Gasquet, non ancora al meglio della forma fisica migliore ma capace di reggere mentalmente i momenti critici della gara. Il mancino Mannarino, avanti di un break nel primo set, sul 5-4 ha mancato clamorosamente di fare sua la prima frazione di gara a causa di un turno sciagurato al servizio. Recuperato lo svantaggio, Gasquet ha vinto il primo set al tie break, partendo da uno svantaggio di 0-2 ha infilato una striscia vincente di 7 punti, senza faticare troppo. Quello visto stasera è stato un Gasquet a volte lento e lontano dalla riga di fondo campo ma quando ha alzato i ritmi, la precisione dei colpi e coperto meglio il campo non ha faticato a gestire Mannarino che nel secondo set ha saputo conservare i break di vantaggio ma di fronte alla maggiore personalità e l’esperienza dell’avversario nulla ha potuto. Terzo set senza storia perchè Gasquet non ha avuto alcuna pietà sportiva nel fare sua partita, nonostante la pausa pioggia. Nel prossimo turno Gasquet se la vedrà col sudafricano Anderson.

[9] G. Monfils b. P. Carreno Busta 6-3 6-4 (Federico Carducci)

Gael Monfils supera il primo turno del Western & Southern Open di Cincinnati, imponendosi con un perentorio 6-3 6-4 sullo spagnolo Pablo Carreno Busta e confermandosi una delle racchette più calde di questa estate, considerando che negli ultimi due mesi, precisamente dal torneo di Washington, ha ottenuto ben 13 vittorie a fronte di due sole sconfitte. Il match di oggi è il secondo confronto diretto stagionale tra i due giocatori, con il francese che si era imposto sull’iberico anche ad Indian Wells rimpolpando il bilancio totale che recita ora 3-1 per Monfils.
L’inizio del primo set vede i due giocatori mantenere il servizio per 3 turni a testa senza concedere nulla. Spartiacque decisivo è il settimo gioco quando Monfils riesce, dopo aver mancato una prima occasione, a strappare la battuta al suo avversario dando inizio ad un parziale di tre giochi consecutivi che gli permette di fare sua la prima partita in neanche mezz’ora.

Il parziale si allunga a quattro giochi consecutivi, con il transalpino che, pur concedendo qualcosina in più rispetto ai turni precedenti, mantiene il servizio nel primo gioco del secondo set. Carreno Busta, da par suo, interrompe l’emorragia di game e torna a difendere la battuta dopo due break consecutivi. Da questo momento in poi entrambe i giocatori, pur non disdegnando di regalare qualche punticino di troppo, procedono con l’ordine dei servizi arrivando fino al 5-4. Nel decimo gioco, però, Carreno Busta mette in scena il suicidio perfetto: portatosi 30-0 si fa rimontare e superare, anche per colpa di alcune scelte tattiche discutibili, e deve fronteggiare una palla break che è contemporaneamente un match point. Il 25enne di Gijon riesce a salvarsi ed a procurarsi l’occasione per impattare sul 5-5, ma ancora una volta non riesce a gestire la situazione e con una serie di errori consegna set e match nelle mani del numero 11 del mondo. Per Monfils, che sui campi dell’Ohio non è mai andato oltre i quarti di finale, adesso ci sarà la sfida contro il vincente del match tra Baghdatis e Pospisil.

[2] S. Wawrinka vs [WC] J. Donaldson 2-6 3-0 sospesa (Lorenzo Dicandia)

Il torneo di Cincinnati, già falcidiato quest’anno dall’infelice posizione in calendario immediatamente successiva alle Olimpiadi di Rio e dalle assenze di Djokovic e Federer, sta ricevendo la continua e sgradita visita della pioggia. La partita tra Stan Wawrinka, seconda testa di serie e Jared Donaldson, diciannovenne wild card americana al numero 122 del mondo, inizia in ritardo di un’ora abbondante a causa delle interruzioni dei match precedenti.

Wawrinka, assente a Rio per problemi fisici non troppo chiari, ha vinto quest’anno tre tornei. Niente di eclatante, due ATP 250 e un ATP 500 a Dubai, fallendo poi l’accesso ai quarti di finale in due dei tre Slam giocati. Nella race è infatti in settima posizione, indietro rispetto alla quarta che ricopre nella classifica ufficiale. Jamie Donaldson è invece 126esimo nella race ed ha raggiunto la scorsa settimana il suo best ranking. Il suo risultato migliore è finora il terzo turno perso contro Raonic due settimane fa a Toronto, dopo aver battuto abbastanza a sorpresa il giorno precedente il nostro Fabio Fognini.

Il tempo di giocare un game e di nuovo negli spogliatoi. Si torna dopo un’ulteriore ora e Wawrinka comincia, o meglio ricomincia, la partita sonnolento, quasi svogliato, lento e impreciso. I primi due giochi dal rientro se li porta quindi a casa Donaldson, che ha anche una seconda opportunità per il break nel quinto gioco, dopo un doppio fallo dello svizzero. Occasione solo rimandata a due giochi dopo, quando un dritto vincente gli fornisce il 5 a 2 pesante. L’americano chiude poi facilmente al servizio un set volato ed inaspettato, probabilmente persino da lui. Wawrinka ha un parziale disastroso di 6 vincenti e 16 gratuiti e del 47% di punti vinti con la prima. Sette vincenti e cinque errori invece per l’americano, mai in difficoltà al servizio e capace di sfruttare le disattenzioni della seconda testa di serie. Donaldson si disunisce però ad inizio secondo set: un doppio fallo e due gratuiti di rovescio consegnano il break in apertura a Wawrinka: 2-0 per lo svizzero. Sul tre a zero arriva una nuova interruzione per pioggia che rimanda la conclusione dell’incontro a domani.

La pioggia costringe a rivedere completamente il programma di giornata, infatti tra ritardi, sospensioni e slittamenti sono pochissimi i match conclusi. C’è il tempo di vedere la vittoria di Johson su Del Bonis e di Feliciano Lopez sul tedesco Zverev. Continua la crisi di Pospisil, che perde in due set da Baghdatis. Buona prestazione di Verdasco, che onora la wild card ricevuta ed elimina in due set Ramos, mentre Jaziri dice addio al torneo, infatti perde in tre set da Millman. Il belga Goffin, che in caso di buona prestazione a Cincinnati può sfondare per la prima volta il muro della top 10, vince contro il qualificato Basilashvili.

Risultati:

[Q] M. Youzhny b. [WC] T. Fritz 6-1 6-3
[11] D. Goffin b. [Q] N. Basilashvili 7-5 6-3
[13] R. Gasquet b. [LL] A. Mannarino 7-6(2) 3-6 6-1
[Q] J. Millman b. [Q] M. Jaziri 6-4 5-7 6-3
[9] G. Monfils b. P. Carreno Busta 6-3 6-4
B. Tomic b. J. Sousa 6-4 6-3
J. Isner b. F. Fognini 6-3 6-2
S. Johnson vs F. Delbonis 6-4 7-5
[WC] F. Verdasco b. A. Ramos-Vinolas 7-6(4) 6-4
[16] F. Lopez b. [Q] M. Zverev 6-3 6-1
M. Baghdatis b. V. Pospisil 7-5 7-5

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