ATP Cincinnati: fuori anche Nishikori! Murray ok, crisi Wawrinka

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ATP Cincinnati: fuori anche Nishikori! Murray ok, crisi Wawrinka

Giornata di sorprese a Cincinnati: Dimitrov supera la testa di serie numero 2 Stan Wawrinka, Tomic si sbarazza di Kei Nishikori. Ai quarti anche Steve Johnson che ha superato Tsonga. Raonic lascia un set ma avanza, Murray senza intoppi

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[1] A. Murray b. K. Anderson 6-3 6-2 (Lorenzo Dicandia)

Neanche due giorni per godersi il secondo alloro olimpico, ed Andy Murray è di nuovo in campo, cinquemila miglia a nord di Rio. A Cincinnati il numero 2 al mondo ci ha già vinto due volte, nel 2008 e nel 2011. Il primo dei due successi fu anche il suo primo trionfo in un Master 1000, arrivato contro l’eterno rivale Nole Djokovic.

Il terzo turno, contro Kevin Anderson, non è dei più semplici. Il sudafricano, di base negli Stati Uniti, non sta vivendo una stagione esaltante. Fuori da Febbraio a maggio per un’operazione alla caviglia, Anderson ha accumulato solo otto vittorie quest’anno a fronte di tredici sconfitte. Dalla sua ha il vantaggio di aver vinto l’ultimo scontro diretto, il quarto turno degli US Open dello scorso anno per 7-6 al quinto.

Murray sembra soffrire di qualche problema alla spalla destra. Ad inizio la percentuale di prime in campo è del 33% e due doppi falli concedono ad Anderson il break nel quinto gioco. Murray lo recupera però alla prima occasione e si porta, al termine di un lunghissimo gioco al servizio, avanti nel set: 4-3. Arrivano subito altre due palle break per lo scozzese, annullate da buoni servizi. Murray ha però una terza occasione, che sfrutta con un dritto vincente su una palla corta di Anderson. La prima testa di serie tiene poi agevolmente il servizio e conquista il primo set per 6 giochi a 3.

Il secondo set se ne va via facile e veloce. Murray ha già un’opportunità di fare il break nel primo gioco, ma è sul 3-2 che dà l’allungo decisivo. Al servizio non soffre più e si dedica ad una serie di colpi e recuperi spettacolari a beneficio degli spettatori. Un dritto vincente lo porta avanti 5-2 con doppio break. La prima testa di serie chiude 6-3 6-2 e conquista la seicentesima vittoria in carriera. Affronterà nei quarti Bernard Tomic, contro cui non ha mai perso un set in quattro incontri disputati.

B. Tomic b. [5] K. Nishikori 7-6(1) 7-6(5) (Domenico Giugliano)

Sul campo numero 3, si affrontavano per la quarta volta sul circuito, Kei Nishikori e Bernard Tomic. 2-1 i precedenti per il giapponese che ha però perso l’ultimo incontro nei quarti di Brisbane ad inizio anno. Partita molto lottata già nel primo set. Nishikori va avanti di un break al quinto game e va a servire per il set sul 5 a 4. Il giapponese si porta addirittura sul 40/15 ma due set point non sono sufficienti a Kei, che riesce nell’impresa di perdere 4 punti di fila e di rimettere in partita Tomic. L’australiano non si fa pregare, tiene il suo turno di servizio e in quello successivo ha addirittura l’occasione di chiudere il set. Stavolta Nishikori se la cava e si arriva al tiebreak. Nishikori cede di schianto e soccombe per 7 punti ad 1 sotto i colpi del talento, non sempre continuo, australiano.

Il secondo set ripercorre lo stesso copione. Tomic, tra i due, sembra leggermente più in sofferenza al servizio. Annulla una palle break al sesto game, ma dopo che Nishikori nel game precedente ha dovuto fornteggiarne due. La testa di serie numero 5 ha ancora l’occasione di portare a casa il set al decimo game, stavolta sul servizio di Tomic, ma tre set point non sono sufficienti a piegare la resistenza dell’aussie. Si arriva anche in questo parziale al tiebreak decisivo. Anche questa volta a partire meglio è l’australiano che sfrutta sul 2-1 un errore di rovescio gratuito di Nishikori, fattore davvero insolito per il nipponico e fotografia di tutto il match. Tomic si porta sul 5-2 grazie ad un altro errore di Kei, questa volta di dritto. Serve un miracolo per la testa di serie numero 5, ci prova e si issa sul 4-5. Il braccio di Tomic, tuttavia, questa sera non trema e si procura con il servizio due match point. Nishikori recupera grazie ad una grandissima risposta il minibreak e annulla il primo match point, ma sciupa tutto sul punto successivo affossando un dritto comodo in rete dopo due ore di gioco. Brutto match per Nishikori, 35 errori gratuiti sono troppi per lui, falloso soprattutto con il rovescio. Per Tomic un’affermazione importante, nonostante qualche naturale (per lui) passaggio a vuoto. Adesso attende il vincente del match tra Murray e Anderson per il sogno di approdare in semifinale in un 1000 per la prima volta in carriera.

G. Dimitrov b. [2] S. Wawrinka 6-4 6-4 (Federico Carducci)

Grigor Dimitrov si regala i quarti di finale del Western & Southern Open di Cincinnati superando in due set Stan Wawrinka. Per il bulgaro si tratta della seconda qualificazione consecutiva ai quarti di finale di un Master 1000 dopo quella di Toronto, a dimostrazione di un buon periodo di forma, e di una fiducia ritrovata. Non si può dire lo stesso di Wawrinka che ha confermato i segnali negativi già evidenziati nel match con Donaldson, dal quale era uscito vincitore a fatica. Lo svizzero è apparso infatti lento, legnoso ed estremamente nervoso, sbagliando molto sopratutto con il rovescio, il suo colpo migliore, e faticando con la prima di servizio.

Se le premesse erano quelle di un match ricco di colpi spettacolari, viste le qualità tecniche di entrambi i giocatori, le aspettative sono state deluse come evidenziano anche le statistiche del match: entrambi i giocatori hanno concluso, infatti, con un saldo ampiamente negativo tra vincenti ed errori. La storia del primo set gira tutta intorno a due game, l’ottavo ed il nono. In vantaggio 4-3, infatti, Wawrinka riesce a procurarsi una palla break, figlia di due doppi falli di Dimitrov e di una diversa interpretazione tattica dell’incontro. L’elvetico, infatti, non cerca più la potenza ma predilige una palla profonda e carica che gli permette di guadagnare metri sul campo. Nonostante tutto questo, però, Dimitrov riesce a difendersi bene ed a mantenere il turno di battuta. Lo svizzero accusa il colpo e nel game successivo è lui a concedere due palle break: salva la prima, ma sulla seconda deve cedere il passo al bulgaro che, nel decimo gioco, chiude la prima partita. Lo svizzero, e la sua racchetta, accusano il colpo. Il secondo set vola via veloce per i primi 6 game, nei quali praticamente non si gioca. Lo strappo decisivo arriva nel settimo gioco con Dimitrov che, ancora una volta, strappa la battuta a Wawrinka sfruttando l’unica palla break di tutto il parziale, concluso tre giochi più tardi senza regalare ulteriori emozioni. Il prossimo avversario del bulgaro sarà lo statunitense Steve Johnson.

S. Johnson b. [7] J.W. Tsonga 6-3 7-6(6) (Diego Serra)

Esce di scena a Cincinnati Jo-Wilfried Tsonga perdendo in due set contro Steve Johnson, numero 23 dell’ATP.  Da notare che c’era un solo precedente tra i due con la vittoria di Johnson proprio in terra statunitense nel 2015 a Wiston Salem. Ha sbagliato tanto oggi Tsonga, lasciando il bando della matassa sempre in mano al padrone di casa. Si inizia subito con un break nel quarto game del primo set per Johnson, prova a rimediare il francese conquistando 2 palle break nel game successivo ma lo statunitense è bravo a rimediare con il servizio. Poi ancora nel nono game a battuta Johnson c’è un’altra opportunità per Jo-Wilfried che però spreca. Si chiude quindi per 6 a 3. Il secondo set è dominato dai servizi, con qualche palla break ininfluente lasciata per strada. Si arriva quindi al dodicesimo game e servizio statunitense, Tsonga sale 30 a 40 e si gioca un set point, male. Di nuovo parità e tiebreak. Subito due minibreak per Tsonga, Johnson sembra improvvisamente in difficoltà nel servizio, e il francese può giocarsi stavolta tre set point, uno con la battuta e gli altri due in risposta, tutti gettati al vento. Anzi subito dopo viene di nuovo brekkato, con il risultato in parità, Johnson sbaglia il primo match point, ma non il secondo con il servizio a disposizione. Ora per Steve Johnson ci sarà Dimitrov. Da lunedì sarà in ogni caso il nuovo N.1 degli Stati Uniti.

[4] M. Raonic b. [Q] Y. Sugita 6-1 3-6 6-1  (Giovanni Vianello)

Milos Raonic si distrae un set, ma porta a casa l’ottavo di finale contro il giapponese Sugita, proveniente dalle qualificazioni. Il primo set è un monologo del canadese, che è come sempre ingiocabile al servizio ed anche da fondo è molto più efficace, grazie soprattutto al suo dritto molto potente, con Sugita che perde molti scambi prolungati, il lato del gioco in cui in teoria doveva prevalere. In un breve arco di tempo Milos vola 5-0 e poi chiude 6-1. Il secondo set si apre con una sorpresa, Sugita tiene per la seconda volta consecutiva il servizio e poi, sfruttando un game in cui Raonic sbaglia due dritti e commette un doppio fallo, va avanti di un break. Raonic non riesce più ad essere incisivo come nel primo set, a causa di un Sugita galvanizzato dal break di vantaggio, ma anche, si scoprirà in seguito, per un lieve infortunio. Il nipponico ha una palla del 6-2 nell’ottavo gioco e poi fa suo il secondo set 6-3. Tra secondo e terzo parziale ci sono dieci minuti di pausa per un intervento del fisioterapista sull’anca di Raonic. Il terzo set è quasi una replica del primo, Sugita torna a subire da fondo (e forse subisce anche un po’ di timore reverenziale) e Raonic va ancora avanti rapidamente 5-0, chiudendo 6-1 il set decisivo. Da segnalare un secondo intervento medico per Raonic nel terzo set, sul 5-0, sempre per problemi all’anca. La partita, nel complesso, è stata dominata da Raonic, che ha perso il secondo set più che altro per una distrazione nel secondo game del secondo parziale e per il lieve infortunio. Per Sugita si profila un grosso salto in classifica, raggiungerà la posizione 83.

Risultati:

G. Dimitrov b. [2] S. Wawrinka 6-4 6-4
B. Coric b. [3] R. Nadal 6-1 6-3
[1] A. Murray b. K. Anderson 6-3 6-2
S. Johnson b. [7] J.W. Tsonga 6-3 7-6(6)
[4] M. Raonic b. [Q] Y. Sugita 6-1 3-6 6-1
[12] M. Cilic b. [6] T. Berdych 6-3 4-6 6-4
B. Tomic b. [5] K. Nishikori 7-6(1) 7-6(5)
[8] D. Thiem b. [9] G. Monfils W/O

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