Angelique Kerber: "Sono umana, non una macchina"

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Angelique Kerber: “Sono umana, non una macchina”

La giocatrice tedesca racconta la pressione di dover diventare N.1 e la stanchezza dopo 3 settimane sempre in campo per grandi sfide

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La sconfitta subita in finale a Cincinnati da Karolina Pliskova le ha impendito di diventare N.1 mondiale e detronizzare Serena Williams ma Angelique Kerber guarda avanti e ha espresso le sue emozioni dopo il match:

“Lei ha giocato davvero molto bene. Fin dal primo punto ha cercato di farmi muovere ma ad essere sincera io ero molto stanca. Ho cercato di lottare e di dare tutto quello che mi rimaneva. Ho dato tutto sul campo. Sicuramente non ho giocato il mio miglior tennis in questa finale.  È altrettanto vero che ho sentito parecchia pressione. Ho giocato molto nelle ultime tre settimane, ho viaggiato tanto per il mondo. Le emozioni sono state tante con tutta questa storia di poter diventare numero 1. Se deve arrivare in seguito, arriverà ma non voglio mettermi questa pressione addosso. Sul campo non ci penso, io sono qui per giocare un buon tennis e cercare di vincere partite, questo è il mio obiettivo. Certamente essere N.1 è un altro mio obiettivo: ho cercato di dare tutto e l’ho fatto ma sono umana, non una macchina. “

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