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[8] M. Keys b. N. Osaka 7-5 4-6 7-6(3) (Tommaso Voto)
Madison Keys è stata sull’orlo del baratro, ormai la sconfitta contro la giapponese Osaka sembrava ineluttabile. Poi, come spesso capita nel tennis, che del resto è definito lo sport del diavolo, c’è stata la svolta, perché Naomi che conduceva 5-1 nel set decisivo, ha avuto quello che in gergo è chiamato “braccino”. La n.8 del seeding vince quattro giochi consecutivi e dal 5-5 praticamente non lascia scampo alla tennista asiatica, che si è letteralmente bloccata sul traguardo. Al di là della rimonta e del “pazzesco” terzo parziale, la statunitense, una delle possibili outsider di questo slam, ha giocato a strappi e sempre in affanno.
La 18enne asiatica non soffre l’emozione, toglie il servizio in apertura all’americana e mostra un tennis esplosivo e preciso, che lascia di sasso Madison. Con il passare dei minuti Keys “aggiusta” il mirino, ottiene il controbreak ed il parziale si mantiene equilibrato fino al dodicesimo gioco, quando Osaka si scompone e perde la battuta. Con un set avanti la pratica per Madison sembra archiviata, ma la giapponese non molla, perché lotta punto a punto e non permette all’americana di prendere il largo. Nel secondo atto è Keys ad incartarsi nel nono game, perché scivola sotto 0-40, poi è attenta a riportarsi sulla parità, ma Naomi trasforma la palla break e chiude il set con il punteggio di 6-4. Il set decisivo è da incubo per la tennista dell’Illinois, in quanto Osaka controlla le operazioni con discreta facilità. In pochi minuti si è sul 5-1 per la giapponese, che è a cinque punti dagli ottavi di finale degli US Open, poi si rompe qualcosa nell’ingranaggio perfetto della n. 81 del mondo.
Keys muove il punteggio e sembra scuotersi, ora tutta la pressione è sulle spalle della asiatica, che si rende conto di essere ad un passo da compiere un’impresa. Osaka, che già agli Australian Open ha dimostrato di possedere un repertorio tecnico interessante, inizia a commettere qualche errore di troppo, anche se Madison si libera dall’ansia ed inizia a spingere da fondo con il suo dritto. Arriva il break a favore della statunitense, ma Naomi conserva ancora un vantaggio rassicurante, pur mostrando in modo abbastanza evidente le prime crepe nel gioco. Il pubblico spinge la giocatrice di casa, questo carica a mille la Keys che sembra comprendere che il match non è affatto chiuso. Tutte le difficoltà palesate nel terzo set al servizio svaniscono, la top 10 statunitense ritrova smalto e convinzione e si porta sul 5-4. Osaka è in difficoltà, sul suo volto scorre quasi una lacrima, questa tensione emotiva non fa altro che compromettere il suo tennis. Tutto quello che, fino a qualche minuto fa, le riusciva naturale, ora diventa complicato. Il decimo game rappresenta il momento della svolta: Naomi non spinge più, l’inerzia dello scambio è tutta nelle mani di Madison, che come una belva inferocita sembra solo aspettare l’attimo giusto per azzannare la sua preda. I primi due punti li vince la Keys, tuttavia la giapponese cresciuta in Florida ha un sussulto e impatta sul 30-30. È ancora palla break, che la ragazza di Rock Island arpiona e concretizza la rimonta, il punteggio recita un clamoroso 5-5. Osaka è impietrita, ora deve ricostruire tutto, ma non è facile contenere un’avversaria in piena trance agonistica e che vede il traguardo degli ottavi a portata di mano. Nel tie break Madison prende subito il largo e chiude sul definitivo 7-3, ribaltando un match praticamente perso e che l’aveva vista in difficoltà in tutte le zone del campo. Osaka ha molti rimpianti, ma la ragazza ha i mezzi tecnici per poter essere una delle prossime protagoniste del tennis mondiale. Keys è agli ottavi di finale, ma contro l’ex n.1 Wozniacki dovrà registrare il servizio ed il diritto, perché altrimenti la strada per la conquista di New York sarà in salita.
[14] P. Kvitova b.[22] E. Svitolina 6-3 6-4 (Matteo Parini)
Che bello è quando lo stadio è pieno. Così cantava Jovanotti in un tormentone di qualche anno fa. Una piacevole sensazione che non avranno per certo assaporato le protagoniste della terza partita odierna sul Louis Armstrong, considerato lo sparuto pubblico presente sugli spalti. A contendersi un posto negli ottavi, contro la vincente di Kerber-Bellis, sono state dunque Petra Kvitova, testa di serie numero 14, e Elina Svitolina, otto posizioni più indietro nel computo delle favorite. Quinta sfida tra le due – Kvitova avanti 3 a 1 prima di oggi – che tornano ad incrociare le racchette a distanza di poche settimane dalla stesa rimediata dall’ucraina a Rio. Tre break in successione tra il terzo ed il quinto game, dopo due giochi iniziali alquanto insipidi, indirizzano nelle mani della ventiseienne di Bilovec le sorti del parziale. Un set bruttino, il primo, che non aggiunge nulla alle previsioni della vigilia e nel quale l’impressione che si ha è che quando Kvitova accende la luce non ci sia partita. Nonostante non sempre la straripante potenza della ceca, tanto per parafrasare la nota réclame, sia sorretta dal giusto controllo. La tremebonda seconda di servizio continua ad essere per Elina una irrisolvibile fonte di guai, tanto che alla prima occasione è subito un break sotto. Se poi Kvitova, oltre alla clava, trova giovamento anche dal fioretto – pregevoli alcune sue soluzioni di tocco – ecco spiegato il 4-0 che in un amen pare mettere fine alla contesa. Pare, perché il calo di attenzione di Petra a questo punto è così evidente da resuscitare, almeno in parte, un’avversaria già con un piede negli spogliatoi e che invece senza particolari meriti si ritrova ad impattare sul quattro giochi pari. La festa ceca è però solo ritardata di qualche minuto. Nel corso del decimo game, infatti, una Kvitova di nuovo accorta e concentrata, chiude l’incontro con un pizzico d’ansia di troppo al secondo match point. Petra, quindi, vince e tutto sommato convince. Ma forse questa Svitolina è davvero poca cosa per una campionessa di razza come sa essere (quando vuole) la campionessa di Wimbledon 2011 e 2014.
C. Wozniacki b. M. Niculescu 6-3 6-1 (Chiara Nardi)
Gli US Open sono magici per Caroline Wozniacki, che raggiunge gli ottavi per la sesta volta in carriera dopo aver superato agevolmente la rumena Monica Niculescu. È stato il loro sesto incontro nel circuito maggiore e la Niculescu non è mai riuscita a vincere nemmeno un set. È stato un match con molti punti divertenti per merito soprattutto della Niculescu, che ha avuto come arma da opporre alla solidità della tennista danese solo la smorzata, seguita talvolta da alcune discese a rete. La Wozniacki, non al massimo della condizione, parte male e subisce il break nel primo game. Col passare dei minuti riesce a prendere le misure al dritto tagliato della Niculescu, recupera immediatamente lo svantaggio e con la pazienza che la contraddistingue da sempre strappa di nuovo il servizio all’avversaria e si aggiudica il primo set dopo aver annullato quattro palle del contro break. Il secondo set si apre subito con un break messo a segno dall’ex numero 1 del mondo. La rumena gioca in modo troppo difensivo e commette molti errori, facendosi brekkare nuovamente dall’avversaria. La Wozniacki, che in tutto il match ha commesso pochi ma gravi errori, accusa un piccolo passaggio a vuoto e perde uno dei due servizi di vantaggio, ma la Niculescu è incapace di tenere un turno di battuta e con un errore di rovescio consegna l’ultimo game del match alla danese. Agli ottavi attende Madison Keys.
[13] J. Konta b. [24] B. Bencic 6-2 6-1 (Giovanni Vianello)
Si rivela una delusione una delle partite più attese del terzo turno femminile. Il match in questione vedeva opposte due giocatrici relativamente nuove ad alti livelli, Johanna Konta, che quest’anno ha raggiunto le semifinali agli Australian Open, e Belinda Bencic, divenuta famosa nel 2015 per aver vinto il torneo Premier 5 di Toronto, torneo in cui sconfisse tutte vincitrici o finaliste Slam. Il match è stato tale solamente per quattro giochi, sia per meriti della Konta che per mancanze della Bencic. Nei primi quattro giochi ciascuna giocatrice tiene il servizio, poi la Konta comincia ad approfittare di una Bencic che si ostina nello scambiare di potenza invece che aprirsi gli angoli. La britannica si trova così nel suo terreno ideale e, con vincenti con ambedue i fondamentali e giocando in maniera splendida con il servizio si porta in una decina di minuti avanti 6-2 2-0. A questo punto c’è l’ultimo game vinto dalla Bencic, che dal 2-1 a favore Konta nel secondo set si lascia piano piano andare e perde la seconda frazione 6-1. Un’ottima Konta quella vista oggi, concentrata e precisa, nonché, come suo solito, potente da fondo. Molto male l’elvetica Bencic, che non ha saputo interpretare tatticamente la partita e che ha commesso degli errori al volo non da top-player. Konta eguaglia il suo miglior risultato agli US Open, ovvero sia gli ottavi di finale ottenuti lo scorso anno (nel 2015 proveniva addirittura dalle qualificazioni).
[2] A. Kerber b. [Q] C. Bellis 6-1 6-1 (Bruno Apicella)
Angelique Kerber supera l’ostacolo Cici Bellis e raggiunge gli ottavi di finale agli US Open. La campionessa degli Australian Open 2016 può continuare ad inseguire la prima posizione del ranking WTA dopo l’occasione sfumata nelle settimane passate con la finale persa a Cincinnati. Una prestazione solida in tutti i fondamentali quella della tennista tedesca che ha avuto la meglio sulla promessa del tennis statunitense che vanta già un passato da numero uno nelle classifiche juniores. Cici Bellis, che ha raggiunto il terzo turno partendo dalle qualificazioni, si è fatta conoscere al pubblico di New York quando nel primo turno del 2014 sorprese Dominika Cibulkova.
Kerber è partita al servizio e sin dal primo punto ha iniziato a far muover l’avversaria: quest’ultima ha provato ad entrare nello scambio e complice qualche errore di troppo della tedesca si è procurata due palle break. La tedesca non si è distratta: ha annullato i break point e tenuto il servizio, per poi strappare, nel game successivo, la battuta all’avversaria iniziando a fare la differenza con i colpi da fondo. Kerber è salita 3 a 0 mentre Cici, dopo aver ottenuto il primo game, ha provato a restare vicina nel punteggio facendo muovere l’avversaria, utilizzando il dritto lungolinea. Bellis ha chiamato a rete Kerber prendendosi una palla break grazie ad un lob vincente. Le due giocatrici hanno iniziato a scambiare di più anche se, alla fine, è stata la maggiore solidità di Angelique a prevalere. La numero 2 al mondo, infatti, ha chiuso al quinto set point dopo aver contenuto i tentativi di rientrare nel set da parte della diciassettenne statunitense che ha provato a scardinare la difesa della tedesca cercando di essere più aggressiva soprattutto con il dritto. Nel secondo set Angelique ha continuato ad imporre il suo gioco salendo, grazie ad un doppio break di vantaggio, sul 4 a 0. Angelique, però, nel momento in cui ha servito per il match ha commesso qualche errore di troppo perdendo la battuta e rimandando la fine del match al game di risposta. Con un doppio 6-1- la tedesca torna negli ottavi di finale a New York dove affronterà, in una sfida che si preannuncia davvero interessante, la due volte campionessa di Wimbledon Petra Kvitova. I precedenti tra le due giocatrici sono in perfetta parità con 4 vittorie a testa. Per Bellis si è trattato, in ogni caso, di un ottimo torneo che le ha permesso di fare esperienza e con i punti conquistati potrà salire in classifica attorno al numero 118.
Risultati:
[2] A. Kerber b C. Bellis 6-1 6-2
[14] P. Kvitova b.[22] E. Svitolina 6-3 6-4
L. Tsurenko b. [12] D. Cibulkova 3-6 6-3 6-4
[7] R. Vinci b. C. Witthoeft 6-0 5-7 6-3
A. Sevastova b. K. Bondarenko 6-4 6-1
[13] J. Konta b.[24] B. Bencic 6-2 6-1
C. Wozniacki b. M. Niculescu 6-3 6-1
[8] M. Keys b. N. Osaka 7-5 4-6 7-6(3)