Le Fab Four italiane e i loro record a confronto: Roberta Vinci resta la meno forte delle 4 top-ten? (video) - Pagina 4 di 4

Editoriali del Direttore

Le Fab Four italiane e i loro record a confronto: Roberta Vinci resta la meno forte delle 4 top-ten? (video)

Sondaggio. Dopo i ripetuti exploit agli US Open Roberta Vinci è ancora la “Ringo Starr” tra le nostre Fab Four Schiavone, Errani e Pennetta?

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Roberta ci ha messo più delle altre a emergere come singolarista perchè ha dedicato molti dei suo primi anni di professionista al doppio, dove aveva cominciato ad eccellere fin dai primi passi: non solo il Roland Garros junior vinto con Flavia nel doppio tutto pugliese, ma anche qui a New York in coppia con la Testud quando “bambina” raggiunse le semifinali. Per diversi anni Roberta, dovendo conciliare gare di doppio e magari qualificazioni in singolare, ha faticato a fare il balzo nelle top-50. Forse, anche perché era piccolina di statura e aveva pochi muscoli, non ci credeva troppo.

A parte una parentesi nelle top-50 nel 2005 fino al 2009 ne è rimasta più spesso fuori che dentro e sei anni fa aveva 27 anni… non era più una bambina. Eppure le sue prime apparizioni nel circuito risalgono a 10/11 anni prima…

Forse sono stati proprio i successi delle altre tre ragazze, con le quali lei si allenava sia in doppio sia in singolare, a convincerla che anche lei poteva farcela in singolo. Giocava alla pari con loro in allenamento, perché non avrebbe potuto raggiungere i loro stessi traguardi? Vedere una Schiavone nel 2010 vincere il Roland Garros a quasi 30 anni, ha dato fiato e speranze a tutte. E sulla scia infatti sono arrivati i risultati della Errani e poi della Pennetta. Ma intanto anche Roberta aveva fatto irruzione fra le migliori del mondo.

E da un paio d’anni eccola lì lì che poteva sognare di entrare fra le top20 prima, le top 15 poi, e perché no le top 10? L’anno scorso era diventato quasi un incubo, era semrpe lì lì, ma rischiava di fare la fine di Silvia Farina, n.11 con un sacco di opportunità e alla fine di occasioni mancate per il celebrato ingresso (che poi non si capisce perché essere n.10 voglia dire tanto di più che essere n.11!).

Finchè un anno fa qui ecco la vittoria incredibile, memorabile, su Serena Williams davanti a tutto il mondo e non solo a milioni di americani. Quell’exploit le ha dato quello sprint in più che neppure gli straordinari successi in doppio, in Fed Cup come negli Slam, erano mai riusciti a trasmetterle.

L’altro giorno qualcuno ha ricordato che se Venus, 36 anni, e Serena quasi 35, sono ancora lì, fra le migliori otto del mondo, n.6 e n.1, forse Roberta sbaglia a pensare già al ritiro. Un anno ancora può giocarlo e, chi può saperlo?, arricchire ancora il suo record. Anche per cancellare definitivamente dalla testa della gente che lei possa essere il Ringo Starr delle nostre Beatles. Per me non lo è già più.

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