US Open, donne: Kerber vola in finale, travolta Wozniacki (commento di Ubaldo "pro...Vinci")

US Open

US Open, donne: Kerber vola in finale, travolta Wozniacki (commento di Ubaldo “pro…Vinci”)

La neo-numero uno del mondo Angelique Kerber non lascia scampo a Caroline Wozniacki. Tra lei e il secondo titolo Slam stagionale rimane solo Karolina Pliskova

Pubblicato

il

 

[2] A. Kerber b. C. Wozniacki 6-4 6-(da New York, Ferruccio Roberti)

stats kerber

La tredicesima sfida tra Caroline Wozniacki e Angelique Kerber era senza dubbio la più importante della loro rivalità: pur essendosi scontrate anche in finali del circuito, come nel Wta Premier a Stoccarda 2015 e nel Wta International di Copenaghen 2012, un loro successo non aveva mai avuto in palio una finale di uno Slam, come in questa calda serata di fine estate newyorkese. La terza finale in carriera a New York per la danese, dopo quelle nel 2009 e nel 2014, avrebbe significato per lei un ritorno tra le stelle del circuito: i punti conquistati le avrebbero permesso un rientro tra le top 20 del ranking WTA. Caroline, ex numero 1 del mondo, posizione che ha occupato per 67 settimane, era arrivata a New York al numero 74 del ranking WTA, a causa di una stagione molto negativa, nella quale il miglior piazzamento è stato la semifinale ad Auckland: risultati deludenti solo in parte giustificabili con l’infortunio che le ha fatto saltare del tutto la stagione sulla terra rossa.

Per la Kerber, il raggiungimento della terza finale in uno Slam (più quella persa ai giochi olimpici di Rio) in questo 2016 avrebbe legittimato al meglio la sua ascesa al trono della Wta, ufficializzato dalla sconfitta di Serena nella prima semifinale: del resto, l’ultima tedesca ad arrivare in finale nella Grande Mela era stata un’altra numero 1, Stefi Graf nel 1996.

Il computo totale dei precedenti vedeva davanti per sette vittorie a cinque la Kerber, ma la Wozniacki conduceva 4-3 i confronti sul cemento all’aperto; mai, però, si erano affrontate nei Major e con la diversa tensione derivante. La danese era giunta in semifinale perdendo un solo set, rimontando nell’esordio contro la n°146 WTA Taylor Townsend: da quel momento in poi aveva convinto battendo in due set le sue prime top 10 di questa stagione, Kutznetsova e Keys, oltre che la Niculescu e la Sevastova nei quarti. Ancora più lineare il cammino della Kerber, che difatti era arrivata in semi giocando esattamente due ore in meno della danese (5 ore e 46 minuti contro le 7 ore e 46 della ex numero 1) e concedendo appena 23 games a, nell’ ordine col quale le ha affrontate, Hercog, Lucic- Baroni, Bellis, Kvitova e purtroppo la nostra Vinci.

Poteva non essere facile per la Kerber scendere in campo sapendo di avere appena raggiunto un importantissimo traguardo come diventare la numero 1 del mondo, invece la teutonica ha l’occasione per mostrare nuovamente la sua grande solidità mentale: pronti-via e fa un parziale di 8 punti ad 1, per poi vincere anche i due successivi game: dopo sedici minuti è già avanti 4-0. La Wozniacki a questo punto prova a fare una rimonta come quella riuscitagli nel primo set del secondo turno contro la Kutsnetsova, quando era sotto 0-4 0-30 e finì per vincere 6-4. La danese risale sino al 3-4, ma la neo-numero 1 del mondo non ci sta: mantiene con facilità, concedendo in totale solo due punti nei due turni di servizio che le regalano con merito il primo set per 6-4 dopo 45 minuti, durante il quale la Wozniacki ha avuto troppe difficoltà con la seconda di servizio, con la quale ha conquistato solo il 38% di punti.

Il secondo parziale di questa sfida tra due tenniste entrambe con le famiglie di origini polacche è subito iniziato sulla stessa falsariga del primo: la danese nel primo gioco, sul 40-40, fa due gravi errori di dritto e lancia la tedesca, che nel quinto gioco strappa nuovamente il servizio alla danese, questa volta lasciandole un solo 15, grazie a due suoi dritti vincenti ed a due errori della ex numero 1 del mondo, stavolta di rovesci,. Si arriva sul 5-1 per la Kerber, ma nuovamente la danese ha una reazione di orgoglio, recuperando sul 3-5 e servizio. Nel nono game, sul 30-30 un gran rovescio incrociato della Wozniacki sembra poter allungare nuovamente la partita, ma si arriva invece al matchpoint: uno scambio infinito di 16 colpi, durante il quale nessuna ha il coraggio di affondare. Lo fa per prima la Kerber, il cui colpo viene giudicato dentro dai giudici di linea e dalla stessa avversaria, sebbene il replay post partita abbia mostrato fosse in realtà fuori! La Kerber,vincendo 6-3 6-4 in 1 ora e 27 minuti, ha meritato comunque il successo: ha giocato con i piedi vicino alla linea di fondo, a differenza dell’avversaria che finiva a remare 3-4 metri fuori dal campo. Ora in finale, la prima tra una tedesca ed una ceca dal 93 quando si affrontarono Graf e Sukova, affronta la Pliskova con la quale è in vantaggio 4-3 nei precedenti.

 

Il commento di Ubaldo Scanagatta:

La Kerber ha sofferto più Roberta Vinci che Caroline Wozniacki!

Angelique Kereber è la 22ma tennista a diventare n.1 del mondo e, con i suoi 28 anni, anche la più anziana. Ma insomma, detronizza qualcuno. Serena Williams dopo 186 settimane di fila e 309 totali, che ha quasi 35 anni, quindi rispetto a lei è quasi una bambina.

Ha battuto una delle precedenti 21 n.1 del mondo, Caroline Wozniacki che qui aveva giocato le sue sole due finali di Slam, per 6-4 6-3, in un’ora e 28 minuti, esattamente 10 minuti in più di quanot aveva impiegato battendo Roberta Vinci.

Ma anche se sembrerà un commento “sciovinista”, soprattutto dopo che Roberta perdendo 7-5,6-0 e 9 games di fila sembrerebbe aver perso più netto – cinque games invece di sette – beh io vi dico che a parer mio la Kerber, neo n.1 del mondo, ha sofferto maggiormente la Vinci che non la Wozniacki.

Nel primo set con la Wozniacki la Kerber è stata avanti 4-0 e 15-40. Con la Vinci era stata sotto 3 volte di un break. Bella differenza no?

E la Vinci aveva servito per il primo set e si era trovata sul 5-4 e 30 pari, a due punti dal set. Nessuno può garantire che Roberta avrebbe vinto il match se avesse vinto il primo set, soprattutto viste le condizioni fisiche in cui si trovava, ma non c’è dubbio che contro la Vinci Angelique è stata in apprensione per 50 minuti e con Caroline mai.

La Woz, gran ribattitrice e “counterpuncher” – come chiamano qui negli USA chi predilige il gioco d’incontro – si è sentita costretta a giocare…contro natura (come diceva Gianni Clerici), cioè a cercare il punto sfondando da dietro, a venire a rete tentando (per lei) improbabili volee (la Vinci le sa fare mille volte meglio), non ha giocato che una sola smorzata perchè non sa giocare tagliato, non ha quindi variato un minimo per uscire dai suoi colpi piatti che hanno messo in palla Angelique facendole giocare tutti i suoi colpi prediletti. Inoltre quando è andata avanti c’è andata sul dritto della tedesca che l’ha implacabilmente passata.

E anche se il secondo set è finito 6-3 invece che 6-0 – obiettivamente nel secondo set Roberta non c’era più stata, lo choc del primo set perduto non lo aveva superato – la Kerber è salita subito avanti di un break, ha conquistato un 2-0 che le ha dato ulteriore fiducia e poi ha tenuto tranquillamente a distanza la ragazza danese che continuava a cercare di fare il punto da fondo con i suoi colpi piatti e prevedibili. La Kerber dall’1-0 ha tenuto i suoi servizi a 30 per due volte, a 15 per la terza, e si è concessa il lusso di perdere la battuta sul 5-2 per la seconda e ultima volta nel match.

Contro Roberta di break ne aveva subiti – come detto – tre e in ben altre circostanze.

Le ho chiesto il suo parere in conferenza stampa, ecco il transcript:

Ubaldo: You were up 4-love to Wozniacki, and I know it may sound chauvinistic, but when you played Vinci I had the impression that you were more tense because you had three times behind one break and so on. Do you think there was a difference in terms of, you know, being on court and suffering? Did you suffer more with Vinci than with Wozniacki? That’s the question. The first one.
ANGELIQUE KERBER: Good one.

Ubaldo: And the second one.
ANGELIQUE KERBER: I don’t know. I’m not thinking about this, actually, you know. I went on court and I was trying to playing every single point. I was not thinking too much about the score and about the things around. I was trying to playing more point by point.

Vinci and Caroline, they are both tough players and different a little bit. Yeah.

Ubaldo: Did you suffer more today or the other day?
ANGELIQUE KERBER: (Shaking head.)

Ubaldo: You don’t want to say.
ANGELIQUE KERBER: No. (Laughter.)

Insomma la Wozniacki è arrivata in semifinale, Roberta nei quarti, ma fra le due Roberta è stata nettamente migliore. Ma ha avuto meno fortuna a incontrare la Kerber prima della danese. Che poi la danese abbia magari battuto avversarie più forti nel suo percorso, dalla Townsend (battuta 6-4 al terzo) alla Kuznetsova (rimontata da 0-4 e 0-30 nel primo set per il 6-4,6-4 finale), alla Niculescu e alla Keys (stanca però però dal recupero da 1-5 al terzo con la Osaka), è giusto anche sottolinearlo.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement