La semifinale della parte alta del tabellone junior degli US Open 2016 vedeva di fronte due dei talenti migliori del circuito “under”: il numero uno ITF Stefanos Tsitsipas, greco di 18 anni, e il “ragazzino terribile” Felix Auger-Alassime, numero 9, canadese, appena 16 anni. Sullo splendido nuovo Grandstand di Flushing Meadows ha vinto il più giovane Felix, con Stefanos che non era nelle migliori condizioni di forma, come ha raccontato lui stesso a Vanni Gibertini.
Dall’altra parte della rete, il giovanissimo canadese di colore Auger-Alassime non ha fatto sconti, Tsitsipas ce l’ha messa tutta, ma non è bastato. In ogni caso, è stata una bella occasione per andare a osservare da vicino i due talenti in azione, e ne è valsa la pena. Soprattutto, veder giocare junior di questo livello fa capire come già a queste età, se hai qualcosa in più degli altri, non in termini di risultati ma di potenzialità tecniche, si vede eccome, e si vede chi arriverà in alto e chi no. Fondamentalmente, non importa – relativamente – vincere o perdere, importa sviluppare colpi di altissimo livello, affinarli, per poi avere delle armi competitive per il circuito maggiore. La “botta” che si capisce farà male a tutti anche tra qualche anno a livello ATP, o ce l’hai già a 16-17 anni, o non ce l’hai e basta. E questi due ce l’hanno eccome. In testa al pezzo, e se lo merita avendo vinto, una rispostona di dritto di Felix, gran gesto atletico, e gran proiezione verso la palla. Ma andiamo con ordine, e vediamoceli per bene entrambi.
Qui sopra, il superservizio di Stefanos, che arriva regolarmente oltre i 200 kmh, se riguardate l’immagine di Felix sopra, stava rispondendo a una botta a 126 miglia, il massimo raggiunto nel match è stato 132, cioè 212 kmh. Impatto perfetto, gran spinta delle ginocchia, pronazione finale del polso decisa, accenno di “arabesque” delle gambe in finale di colpo.
Qui sopra, in azione alla battuta Felix. Ovviamente meno potente di Stefanos (che è 1.93, mentre lui è 1,77), ma anche qui i risultati sono più che buoni, arriva sulle 124-125 miglia, 200 kmh giusti.
Qui sopra, lo splendido rovescio a una mano di Stefanos, che riesce a impattare alla grande anche le palle alte e cariche. Lo vediamo spingere verso il colpo così tanto da andare in sospensione di una spanna, e se osserviamo l’immagine a destra, dove la palla è già uscita dall’inquadratura, il giocatore sta già scaricando il finale ma è ancora in pieno “galleggiamento” in aria. Notevolissimo.
Qui sopra, da sinistra a destra, un caricamento, un impatto e un approccio allo slice di rovescio di Felix, ineccepibili i movimenti in tutte le fasi, interessante il cross-step in avanzamento dell’immagine a destra, splendida ricerca della palla.
Qui sopra, uno strepitoso drittone di Stefanos, avesse vinto lui sarebbe stata questa l’immagine di copertina del pezzo, la proiezione verso il colpo è incredibile, il greco anche qui è a una spanna dal terreno di gioco, ha mollato una botta pazzesca, ma osserviamo quanto rimane composto: la linea immaginaria che parte dalla racchetta arriva perfetta alla gamba destra, che ne compensa l’azione in avanti, mantenendo sotto controllo l’equilibrio.
Qui sopra, il colpo migliore di Felix, il dritto fulminante, velocità di braccio e di palla da ATP piani alti, azione dei piedi potentissima, un po’ come fa Monfils, però il canadese è più composto. Anche qui, racchetta e gamba destra in linea, e quindi asse di aquilibrio perfettamente centrale anche in piena esplosione della sbracciata.
Qui sopra, a sinistra un grande allungo laterale di Stefanos, a destra un dritto da fondo, sempre bellissima la spinta dei piedi, costantemente in dinamica, mai “piantati giù” nemmeno quando la palla da respingere arriva addosso come nell’immagine a destra.
Qui sopra, Felix al suo massimo, a sinistra una legnata da fondo talmente potente, e talmente spinta con le gambe, da farlo letteralmente camminare in aria a decine di centimetri dal campo, uno spettacolo, a destra l’accelerazione a chiudere da dentro il campo, è una molla questo ragazzo.
Qui sopra, il “povero” Stefanos in uno degli allunghi difensivi a cui è stato costratto da Felix, che però ci consente di apprezzare l’elasticità articolare del greco, ricordiamo che Tsitsipas è 1.93, dinoccolato e ancora poco muscolato, eppure questa è quasi una spaccata frontale, bravissimo. A proposito di sviluppo atletico e muscolare, il tipo di fisico di cui è dotato Felix, nonostante i 16 anni, è già piuttosto formato, non crescerà ancora granchè, ha meno margini insomma, mentre Stefanos nonostante i due anni in più si vede che ha ancora strada da fare per mettere su forza e muscoli.
Concludendo, proprio il fatto che a parte i tanti gran colpi che abbiamo ammirato nelle immagini, la partita non sia stata granchè bella, molto spezzettata, pochi scambi, bum-bum e fine, è un ottimo indicatore della superiore qualità di Felix e Stefanos. Questi due hanno già servizi e dritti da ATP, potentissimi e anticipati: sono semplicemente troppo forti per loro stessi, nel senso che producono troppa spinta e spin per le loro stesse capacità fisiche e muscolari in difesa e reazione. Quindi, non reggono lo scambio più di due-tre colpi, chi viene aggredito cede, è come se chi spinge fosse già – e il livello dei colpi è quello – un top 100 adulto, mentre chi subisce è ancora uno junior. Nel percorso di sviluppo fisico e atletico, la reattività e le capacità di tenuta e resistenza anche muscolari nelle situazioni di difesa e allungo sono le ultime ad arrivare ai livelli massimi, ci vogliono anni e lavoro. Che Stefanos e Felix stanno già facendo, e si vede.
Nel frattempo, godiamoci questi piccoli fenomeni che volano letteralmente sul campo, lo potete rivedere scorrendo le immagini, ragazzi che a mio avviso ci faranno divertire veramente tanto nei prossimi anni, insieme all’altro canadese Denis Shapovalov, che attende Stefanos ai nastri di partenza della prima stagione da “grandi” nel circuito maggiore. In bocca al lupo, ragazzi.