La buona finale del brutto torneo l'ha vinta il migliore: Stan Wawrinka (video) - Pagina 2 di 3

Editoriali del Direttore

La buona finale del brutto torneo l’ha vinta il migliore: Stan Wawrinka (video)

Primo US Open meritato per Stan Wawrinka. Stavolta Djokovic non mi è piaciuto. Torneo così così, godono tutti tranne gli italiani

Pubblicato

il

 

Roger Federer (2004, 2006 e 2007).

Ma sarebbe stata bella anche la storia del Wawrinka – il brutto anatroccolo se comparato al compatriota più illustre ed elegante Roger Federer – che avesse vinto la sua 11ma finale consecutiva dal giugno 2013 (aveva perso l’ultima a ‘Hertogenbosch da Mahut), e …senza essere uno dei mitici (e un po’ troppo strombazzati) Fab Four eguagliasse i 3 Slam vinti da Murray…in molto meno tempo.

Altra curiosità mediatica stuzzicante: è mai successo che un giocatore abbia vinto 3 volte il numero degli Slam rispetto al numero dei Master 1000? Wawrinka ha vinto solo Montecarlo, infatti, dei tornei ATP più importanti.

Nel corso della partita mi sono affezionato via via di più all’idea di una vittoria di Wawrinka, perché mi pareva che meritasse più di Nole di vincere: è stato lui a fare il match, a prendere più rischi. Se ne è reso conto anche Djokovic che sportivamente gli ha dato atto: “Stan ha meritato di vincere perché è stato più coraggioso”. Ma soprattutto non mi è piaciuto il MTO, il medical time out richiesto da Djokovic per sfruttare una regola che è ambigua, cioè quella che non consente di chiamare l’intervento del fisio per crampi nel corso di un match, ma lo permette invece se uno ha un infortunio improvviso, se sanguina etcetera.

Djokovic, anche se in conferenza stampa lo ha negato…perché non poteva fare altro, secondo me si è avvalso dell’ambiguità di quella regola che andrebbe cambiata. Aveva accusato crampi, da come cercava di allungare la gamba, di battere il tallone, ma si è fatto curare – non al cambio di campo ma sull’1-3 – una minima vescica all’alluce. Con ciò interrompendo il ritmo a Wawrinka. Se lo svizzero, fermato per 6 minuti e costretto a scaldarsi sul campo (“Avevo avuto abbozzi di crampi in più momenti”), non avesse avuto i nervi saldi, il match poteva riaprirsi.

A quel punto mi sono augurato che Wawrinka vincesse il match. Non sarebbe stato più giusto che lo perdesse. Novak aveva approfittato di una regola ambigua per tentare di salvare il salvabile. Nella conferenza stampa successiva al match hanno cercato di farglielo dire in parecchi, ma lui è stato ben accorto. “Devo studiare bene la regola prima di rispondere…credo che se la questione verrà portata davanti al Consiglio dei Giocatori nel parleremo…”

Wawrinka nel post partita è stato come sempre molto onesto ed obiettivo nella valutazione del proprio standard rispetto ai famosi Fab Four, facendo anche un esplicito riferimento a Andy Murray, ben sapendo che gli eventuali confronti sarebbero stato fatti soprattutto con il più debole dei 4, quello con il peggior record: lo scozzese.

“Lui ha fatto molte più finali di Slam, ha vinto molti più 1000”.

Beh non era da tutti parlare così.

Ora a Stan manca soltanto Wimbledon per realizzare il career Grand Slam. Più dei quarti in quel torneo, dove ha perso una volta anche dal nostro Bolelli, non ha fatto. Ma ricordo anche una sua gran partita contro Murray la prima volta che un match finì sotto il nuovo tetto.

Se Stan avesse un tabellone favorevole e raggiungesse la finale, chi potrebbe considerarlo a priori battuto chiunque fosse l’avversario? Meglio incontrarlo in qualche primo turno che in una finale, dice il suo record.

Di certo oggi il suo best ranking, n.3, gli sta un pochino stretto. Non ho fatto calcoli, ma se riuscisse a disputare un fine stagione all’altezza delle sue capacità, il n.2 sarebbe certamente alla sua portata, anche perché Federer non potrà che perdere punti. Per il n.1 invece sarà probabilmente decisivo a gennaio lo Slam che lui ha vinto per primo, sbloccando la situazione, quello in Australia.

Intanto dobbiamo ringraziare lui e Djokovic per averci offerto una finale all’altezza delle aspettative. Forse il miglior match del torneo, sia come qualità, sia come suspence. La cosa non può esser considerata una sorpresa, visti i precedenti, le loro caratteristiche tecniche e lo status dei due campioni, n.1 e n.3.

Ma quante volte invece le febbrili attese sono state mal ripagate? Che non fosse una cosa scontata lo ha confermato Stan quando ha confessato che era talmente nervoso prima del match che negli spogliatoi addirittura si era messo a piangere. E quando l’ha detto mi ha fatto tornare in mente quell’episodio occorso durante le finali ATP di Londra 2014 (a dieci giorni dalla finale di Coppa Davis Francia-Svizzera a Lille) e quel suo match con Federer…quando Mirka gridò a Stan “Cry baby, cry”, dandogli del “piangina” mentre lui si dannava e perdeva un matchpoint dopo l’altro. Lui, giustamente, se avesse potuto l’avrebbe strangolata! Ma evidentemente una certa inclinazione alle lacrime facili il buon Stan ce l’ha… Anche a Montecarlo, dopo le dichiarazioni dell’ex moglie abbandonata, Stan uscì dal campo e da una brutta sconfitta piangendo.

Pagine: 1 2 3

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement