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Challenger Szczecin: la prima volta di Alessandro Giannessi, Brown battuto in due set

Prosegue il momento d'oro del tennista spezzino, che alla terza finale nel circuito Challenger solleva finalmente il primo trofeo. Neppure un set ceduto in tutto il torneo, grazie ad un mix di concentrazione e buon tennis che lasciano sperare in un ulteriore futuro salto di qualità

Last updated: 18/09/2016 15:10
By Raoul Ruberti Published 18/09/2016
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3 Min Read

A. Giannessi b. [3] D. Brown 6-2 6-3

Alessandro Giannessi è il nuovo campione dell’ATP Challenger di Szczecin (o Stettino, in italiano), il più ricco della settimana: 125.000$, oltre all’ospitalità, alla coppa e ad una soddisfazione che non ha prezzo. Dopo le sconfitte in finale a Napoli (2011 contro Leo Mayer e 2013 contro Starace) e San Benedetto del Tronto (2015 contro Ramos-Vinolas), il ventiseienne di La Spezia trova all’estero il primo successo in un torneo di categoria. E che successo! Messi in fila Albot, Santillan, Napolitano e Lestienne senza cedere neppure un set, Giannessi sconfigge con un secco 6-2 6-3 anche Dustin Brown. Il momento d’oro, che gli è già valso il secondo turno agli US Open e i complimenti del poi campione Stan Wawrinka, sembra non voler terminare.

La finale dura un paio di minuti oltre l’ora. Giannessi esce indenne dai primi due turni in battuta, che avrebbero potuto indirizzare il match da tutt’altra parte. Brown infatti, mischiando i soliti colpi piatti e potenti a delle palle dal rimbalzo alto o con dei tagli in back, si procura numerose palle break. Un mix di corsa, concentrazione e tennis fatto di colpi sempre presenti e tonici consentono all’azzurro di annullarle, e di proseguire spedito da lì in poi. Perché dopo un quarto d’ora come si deve “Dreddy” inizia a sfarfallare come suo solito, forse anche di più: disattento e svogliato, manca di chiudere alcuni punti cruciali e così Giannessi può rincorrere palle ancora vive, punendolo spesso lungo linea col dritto mancino (con uno dei più pregevoli si aggiudica il break che di fatto conclude il primo set). Attorno a quel colpo gira anche la strategia offensiva del numero 8 d’Italia – questo successo però dovrebbe proiettarlo alla quinta posizione nazionale -, che si sposta bene per trovare angoli e profondità.

Aggiungendo un servizio che spesso porta punti gratuiti (ace a chiudere il primo set) e la saggezza nell’avanzare ogni volta che è opportuno, ma mai a sproposito, Giannessi sale presto avanti di un break anche nel secondo parziale. Vede che l’avversario è ormai sfiduciato – e sì che per giocare qui ha rinunciato alla convocazione in Davis, scatenando un putiferio – e lo invita all’errore, con palle appetibili ma avvelenate. I quindici scorrono sempre più veloci, finché non si arriva al doppio championship point sul 3-5 e servizio Brown. La prima viene annullata in pieno stile Dustin – passante di dritto colpito spalle alla rete – ma sulla seconda la risposta va tra i piedi del tedesco-giamaicano. Gioco, partita, incontro per Alessandro Giannessi e applausi meritatissimi del numeroso pubblico. Qualora riuscisse a mantenere costante la propria crescita, non ci sarebbe da stupirsi nel caso in cui dovesse ripetersi. O perché no, migliorarsi.


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