L’autunno del tennis indoor è sempre più breve, ma il suo re è svizzero o serbo?

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L’autunno del tennis indoor è sempre più breve, ma il suo re è svizzero o serbo?

Analisi dei risultati dei tornei autunnali. Il confronto tra il numero uno del mondo Novak Djokovic e il recordman Slam Roger Federer

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Correva l’anno 2000 e l’autunno dedicato ai tornei indoor durava otto settimane: dal 9 ottobre sino al 3 dicembre gli appassionati poterono godere di quasi due mesi di tennis indoor. Nel 2000 si giocarono 11 tornei indoor, così distribuiti: Vienna (prima settimana), Tolosa (seconda), Basilea e Mosca (terza), Stoccarda (Master Series, quarta), Lione e San Pietroburgo (quinta), Bercy (Master Series, sesta), Brighton e Stoccolma (settima) e Masters Cup a Lisbona (ottava). Di questi tornei, cinque si disputarono su sintetico (Basilea, Mosca, Lione, San Pietroburgo e Bercy), superficie che è successivamente sparita dal circuito.

Negli anni successivi la stagione autunnale indoor si è via via ridotta, fino alle sole cinque settimane del 2016, che resteranno cinque anche nel 2017 e nel 2018. Dei due tornei Master Series (oggi Masters 1,000) giocati indoor, dal 2008 resta soltanto Bercy e molti dei tornei che si disputavano negli anni ’90 e 2000 sono spariti o sono stati sostituiti da tornei nuovi, come capitato quest’anno con il debutto del torneo ATP 250 di Anversa. Oggi i tornei indoor giocati dopo gli US Open sono nove, due meno del 2000, e tre meno degli anni in cui hanno toccato il massimo recente, dodici nel 2009 e 2010.

Anche la collocazione dei singoli tornei è spesso cambiata negli anni, rendendo la fase finale di stagione quella più movimentata dal punto di vista del calendario. Fino al 2008 non c’erano settimane di pausa tra i primi tornei indoor post US Open, generalmente ATP International Series (gli attuali ATP 250) ed i successivi. Dal 2009, con la riorganizzazione che ha convertito le vecchie denominazioni e classificazioni in quella attuale, l’ATP ha spezzato l’autunno indoor riservando interamente quelle che prima erano la terza e la quarta settimana dell’autunno indoor allo swing asiatico. Dal 2009, infatti, ad inizio ottobre si disputano in contemporanea i due ATP 500 di Tokyo e Pechino, seguiti dal Masters 1,000 all’aperto di Shanghai, che ha preso il posto di Madrid nello slot riservato all’ottavo 1,000 dell’anno con Madrid che, a sua volta, è diventato un torneo di terra rossa ed ha occupato il quarto slot prima riservato ad Amburgo. Quest’anno, addirittura, le settimane di pausa dopo l’inizio dei tornei indoor sono state tre, in quanto il torneo all’aperto di Chengdu ha preso il posto del torneo indoor di Kuala Lumpur nella settimana che precede i due 500 all’aperto di cui abbiamo appena detto.

Un altro cambiamento importante, introdotto nel 2014, è stato introdurre una settimana tra Bercy e le Finals, mossa dovuta soprattutto al graduale impoverimento del draw di Bercy che veniva sempre più snobbato dai partecipanti alle Finals. Non a caso Bercy è l’unico Masters 1,000 che non ha visto il dominio dei Fab-4 negli ultimi anni. Qui sotto vediamo come la stagione indoor si è via via assottigliata negli anni. Come prima settimana (Week 1) consideriamo quella in cui si è tenuto il primo torneo indoor dopo gli US Open.

Indoor_Calendar_2000_18

Come leggere questa tabella? In bianco i tornei ATP 250, in verde i 500 (bianco e verde significa che vi è almeno un torneo 250 ed uno 500 in quella settimana), in grigio i Masters 1,000, in giallo le Finals. Per gli acronimi si rimanda a poco sotto.

Si nota, tra le altre cose, che dal 2000 ad oggi sono sempre stati presenti i tornei di Vienna, Basilea, Mosca, San Pietroburgo, Stoccolma e Bercy. Di questi, Vienna e Basilea hanno cambiato “valore”, mentre i due tornei russi e quello svedese sono sempre stati l’equivalente di un ATP 250 e Bercy sempre l’equivalente di un Masters 1,000. Nel 2003 e nel 2004 le Finals (allora Masters Cup) si sono disputate sui campi all’aperto di Houston. Dal 2000 ad oggi – e ancora al 2018 – il numero degli ATP250 è oscillato tra un minimo di cinque (2001-02, 2014, 2016) ad un massimo di otto (dal 2009 al al 2010); gli ATP 500 sono diventati due dal 2009, prima era soltanto uno; di contro, dal 2009 i Masters 1,000 sono passati da due a uno. Le finals sono quasi sempre state itineranti: Lisbona nel 2000, poi Sydney nel 2001, Shanghai nel 2002 e di nuovo dal 2005 al 2008, infine Londra, dal 2009 sino al 2018 (ed oltre?). Dalle otto settimane consecutive del 2000 si è progressivamente scesi sino alle cinque spalmate su nove settimane di quest’anno e notiamo anche che l’indoor ha subito la vera rivoluzione proprio quando l’ATP ha deciso di riorganizzare il calendario nel 2009.

Diamo un’occhiata alle origini ed all’evoluzione delle superfici dei tornei che si sono disputati indoor e dopo gli US Open almeno una volta dal 2001 in poi. La classificazione si riferisce soltanto agli anni dal 2000 in poi, le superfici invece dalla fondazione del torneo. Gli acronimi tra parentesi si riferiscono alla tabella.

Mosca (Mos, 250) – 1990-2006 sintetico, 2007-oggi cemento.

Lione (Lio, 250) – 1987-2008 sintetico, 2009 cemento, sostituito da Montpellier (Mtp, 250) nel 2010, poi spostato a Febbraio dal 2012.

San Pietroburgo (StP, 250) – 1995-99 sintetico, 2000-03 cemento, 2004-07 sintetico, 2008-13 cemento, non disputato nel 2014, 2015-oggi cemento.

Stoccolma (Sto, 250) – 1969-1979 cemento, 1980 sintetico, 1981-88 cemento, 1989-94 sintetico, 1995-oggi cemento.

Bangkok (Bgk, 250) – 2003-13 cemento, cancellato dal 2014.

Metz (Met, 250) – 2003-oggi cemento.

Kuala Lumpur (Kua, 250) – Dal 2009 al 2015 su cemento, non più disputato dal 2016.

Anversa (Ant, 250) – Prima edizione quest’anno su cemento.

Basilea (Bas, 250 fino al 2008 / 500 dal 2009) – 1970-2006 sintetico, 2007-oggi cemento.

Vienna (Vie, 250 dal 2009 al 2014 / 500 dal 2000 al 2008 e dal 2015 ad oggi) – 1976-99 sintetico, 2000-oggi cemento.

Valencia (Vie, 250 nel 2015 / 500 dal 2009 al 2014) – Dal 2009 al 2015 si è disputato su cemento, ovviamente indoor. Prima si disputava in primavera su terra rossa all’aperto (1995-2003). Dal 2003 si è disputato a Valencia, prima ancora lo stesso torneo ha avuto sede a Maiorca e Marbella, anche se è stato fondato proprio a Valencia nel 1995.

Stoccarda (Stu, 1,000 fino al 2001) – 1996-97 sintetico, 1998-2001 cemento. A Stoccarda si è anche disputato un toneo su terra rossa dal 1916 al 2014, poi convertito in erba dal 2015.

Madrid (Mad, 1,000 dal 2002 al 2008) – 2002-2008 cemento indoor, avendo dapprima sostituito Stoccarda e poi essendo sostituito da Shanghai. Dal 2009 si disputa in maggio su terra rossa, ad eccezione del 2012 quando si disputò su terra blu.

Bercy (Ber, 1,000) – 1968-70 sintetico, 1972-79 cemento, 1980 sintetico, 1981-82 cemento, 1986-2006 sintetico, 2007-oggi cemento. Non si è disputato nel 1971 e dal 1983 al 1985.

Finals – Cemento nel 2000, 2001 e 2002 a Lisbona, Sydney e Shanghai, sintetico nel 2005 a Shanghai, poi cemento dal 2006 al 2008 sempre a Shanghai e dal 2009 a Londra. La Masters Cup su cemento indoor a Shanghai del 2002 è anche l’ultima disputata su campi senza corridoi.

Siamo infine giunti ad una domanda classica: chi è stato il migliore degli ultimi anni, in autunno, su campi indoor? Ci sono molti modi per decretare il numero uno sotto i tetti, ma è ovvio che la sfida è tra Federer e Djokovic. I due si sono affrontati nove volte, con cinque vittorie a favore del serbo, tra cui le finali delle finals 2012 e 2015, quattro vittorie a favore dell’elvetico. Alle finals il bilancio complessivo è di tre a due per Djokovic. Uno scontro anche in Coppa Davis nel 2009, risoltosi a favore di Federer. Completano il quadro una vittoria a testa a Basilea ed una vittoria di Djokovic a Bercy.

Potremmo anche scegliere di analizzare la percentuale di vittorie indoor, ben consapevoli del dominio che Federer ha imposto indoor tra 2003 e 2011, sei Finals in nove anni e dieci finali complessive (ma 4 titoli e 8 finali indoor), così come siamo a consocenza degli ultimi straordinari anni di Djokovic, capace di vincere cinque volte le Finals dal 2008 al 2015, di cui le ultime quattro consecutive, impreziosite da tre doppiette consecutive Bercy-Finals, impresa mai riuscita ad alcun altro tennista. Djokovic in pratica non ha perso un solo match indoor tra fine 2012 (sconfitto da Querrey a Bercy) e 2015 (sconfitta ininfluente nel Round robin delle Finals da Federer). Federer invece ha disputato indoor ben otto delle sue prime undici finali ATP e tutte le prime cinque.

Invece semplifichiamo le cose tenendo conto delle vittorie dei titoli indoor e delle finali raggiunte dai tennisti ancora in attività e stiliamo una particolare classifica. Tra parentesi, il numero di titoli vinti e le finali disputate; il punteggio si riferisce alla somma dei punti ottenuti avendo vinto un torneo indoor (da 250 a 1,500) o avendo raggiunto la finale  (da 150 a 1,000). Teniamo conto soltanto dei tornei disputati dopo gli US Open, perciò tornei come Rotterdam non vengono presi in considerazione e non abbiamo considerato Tommy Haas o giocatori che oggi disputano praticamente soltanto incontri di doppio. Per entrare in questa classifica è necessario aver vinto almeno un torneo indoor in autunno.

1] Federer 17,700 (18/28)
2] Djokovic 12,800 (12/14)
3] Ferrer 4,950 (5/9)
4] Tsonga 3,950 (6/10)
5] Murray 3,900 (7/10) e Nadal 3,900 (1/4)
7] Monfils 2,650 (3/8)
8] Del Potro 2,100 (3/5)
9] Berdych 1,900 (3/4)
10] Youzhny 1,850 (4/7)
11] Simon 1,650 (3/6)
12] Raonic 1,100 (2/3)
13] Gasquet 900 e Cilic 900 (3/4)
15] Mathieu, Tipsarevic e Sousa 800 (2/4), Granollers 800 (1/2)
19] Baghdatis 700 (1/4)
20]  J.Melzer 650 (2/3) e F.Lopez 650 (1/2)
22] Troicki 550 (1/3), Monaco 550, Goffin e Robredo 550 (1/2)
26] Tursunov 500 (2/2)
27] Seppi, Garcia-Lopez, Kukushkin e Dimitrov 400 (1/2)
31] Stakhovsky, Klizan, Gulbis, A.Zverev e Karlovic 250 (1/1)

Sono trentacinque i giocatori in attività ad aver vinto almeno un torneo indoor (tra cui Seppi) disputatosi in autunno e cinquantasette quelli ad aver disputato almeno una finale (tra cui Fognini). Spicca il nome di Wawrinka tra quelli che non hanno mai vinto un titolo indoor in autunno, ma Stan ha vinto Rotterdam in Febbraio nel 2015.

Federer è ancora davanti a Djokovic secondo questa classifica. Per lui ci sono 18 titoli in 28 finali in autunno, avendo vinto sette volte Basilea, quattro le Finals (due le ha vinte outdoor), due Bangkok e Madrid, una Madrid, Bercy e Stoccolma. Djokovic risponde con dodici titoli e sole due finali perse: cinque Finals, quattro Bercy, una Basilea, Vienna e Metz. A favore (ma dipende dai punti di vista) dello svizzero pesano le quattro finali perse nel torneo che conclude la stagione (di cui due da Djokovic ed una non disputata).

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