ATP Ranking: a Bercy si decidono l'accesso alle Finals ed il numero 1

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ATP Ranking: a Bercy si decidono l’accesso alle Finals ed il numero 1

Ancora due posti disponibili per le Finals, in corsa Thiem, Cilic, Berdych, Goffin, Bautista Agut, Tsonga e Pouille. Per Murray potrebbe essere l’ultima settimana da numero 2

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Il torneo di Parigi Bercy, ultimo Masters 1,000 della stagione, raramente ha rappresentato tanta importanza per definire la Race ed il Ranking come quest’anno. Cilic, vincendo Basilea, ha superato Berdych nella Race to London ed occupa ora l’ultimo posto disponibile per accedere alle Finals. Murray, vincendo Vienna, ha accorciato ulteriormente la distanza da Djokovic e, per la prima volta in carriera, ha la possibilità di diventare numero uno al mondo durante questa settimana. Data l’importanza di queste due situazioni, ci concentreremo principalmente su questi due argomenti. Prima, però, diamo un’occhiata ai movimenti in top-20.

La top-20 e principali movimenti nella top-100

1] Djokovic 12,900
2] Murray 10,985
3] Wawrinka 5,865
4] Nishikori 4,905 (+1)
5] Raonic 4,690 (-1)
6] Nadal 4,080
7] Monfils 3,635 (+1)
8] Thiem 3,250 (+1)
9] Federer 3,220 (-2)
10] Cilic 3,100 (+2)
11] Berdych 3,060 (-1)
12] Goffin 2,780 (-1)
13] Tsonga 2,460 (+2)
14] Kyrgios 2,460 (-1)
15] Bautista Agut 2,385 (-1)
16] Ferrer 2,135 (+3)
17] Pouille 2,106
18] Dimitrov 2,035
19] Gasquet 1,975 (-3)
20] Karlovic 1,760 (+3)

 

La nuova top-20 mostra alcuni spunti interessanti:
Nishikori torna al numero 4 superando Raonic;
– Salgono Monfils (7) e Thiem (8), scende Federer (9);
Federer è già virtualmente numero 15, deve guardarsi da Pouille e Dimitrov se vuole restare nei 16 agli Australian Open;
Cilic rientra in top-10;
– Risalgono Tsonga (13) e Ferrer (16);
– Karlovic rientra in top-20 e potrebbe finire la stagione nei primi 20 a quasi 38 anni.

Scorrendo la classifica, Muller sale al 34 (+3), Del Potro sale al numero 38 (+4), superando Lorenzi (39), sempre migliore tra gli italiani, secondo Fognini (49, stabile). Segnaliamo anche la seconda giovinezza di Mischa Zverev che, forse spinto dall’ascesa del fratello minore, risale al numero 53 del mondo (+19), sfiorando il suo best ranking (45), risalente ad oltre sette anni fa.
Più indietro, merita una menzione speciale Lu, recordman dei challenger (26 vinti), che risale fino al 65 (+17). Anche Berankis in grande risalita, ora 76 (+15), così Dzumhur che sale al numero 80 (+12)

Murray ed il numero 1

Ed eccoci al primo dei due argomenti caldissimi del giorno. Murray si trova a 1,915 punti da Djokovic nel ranking, ma questa settimana scadono, contemporaneamente, sia i punti ottenuti a Bercy nel 2015, sia quelli ottenuti alle Finals di Londra del 2015. Djokovic fece doppietta, perdendo un solo incontro nel Round Robin contro Federer, dunque Djokovic “perderà” 2,300 punti lunedì prossimo. Murray raggiunse la finale a Bercy, perdendo proprio da Djokovic, ma vinse solo un incontro alle Finals, dunque perderà soltanto 800 punti settimana prossima. Virtualmente, la distanza è di soli 415 punti:

1] Djokovic 10,600
2] Murray 10,185

Come può, Murray, superare Djokovic lunedì prossimo?
Murray deve necessariamente arrivare almeno in finale;
– Se Murray perde in finale (10,785), Djokovic deve fermarsi ai quarti di finale (10,780);
– Se Murray vince il torneo (11,185), Djokovic deve fermarsi in semifinale (10,980).

Dunque non dipende tutto da Murray: se anche Murray vincesse il torneo (11,185), a Djokovic basterebbe arrivare in finale (11,200) per mantenere il numero 1. Tutto si deciderà probabilmente alle Finals, ma non dimentichiamo che dopo le Finals, precisamente dopo la finale di Davis, a Murray usciranno 275 punti (punti ottenuti nella finale Davis 2015 più bonus per aver vinto 8 rubber decisivi), dunque la corsa al numero 1 di fine anno è veramente complicata.
Per dovere di statistica, Djokovic ha fatto doppietta Bercy-Finals negli ultimi 3 anni, Murray non ha mai vinto Bercy (finalista nel 2015) e non è neppure mai giunto in finale alle Finals.

Gli ultimi due posti per le Finals

Con Djokovic, Murray, Wawrinka, Nishikori, Raonic e Monfils già qualificati, e il forfait di Nadal e Federer e la squalifica di Kyrgios, gli ultimi due posti vedono soltanto sette tennisti ancora in corsa.

7] Thiem 3,205
8] Cilic 3,045
——————————-
9] Berdych 2,880
10] Goffin 2,690
11] Bautista Agut 2,340
12] Tsonga 2,325
13] Pouille 2,106

Troppo lontani tutti gli altri, a partire da Dimitrov, 17esimo nella race, ma 14esimo escludendo Nadal (7), Kyrgios (12) e Federer (15). Il bulgaro ha 1,945 punti, oltre 1,000 meno di Cilic, quindi fuori dalla corsa.

Supponendo che Cilic non faccia punti, quale è il risultato minimo che ciascuno degli esclusi deve ottenere per avere delle possibilità di andare a Londra?

Berdych deve almeno raggiungere i quarti di finale;
– Goffin deve almeno raggiungere la finale;
– Bautista Agut, Tsonga e Pouille devono assolutamente vincere il torneo.

A Goffin non basterebbero le semifinali, perché salirebbe a 3,050 punti, ma Cilic, anche perdendo al primo turno, otterrebbe i 10 punti della partecipazione, salendo a 3,055.

Vi terremo aggiornati, giorno dopo giorno, nei commenti sotto a questo pezzo o sotto ai pezzi relativi al torneo di Bercy.

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ATP Ranking: Djokovic torna sul trono. Sinner perde una posizione, Berrettini scivola al n.66

Arnaldi, gli ottavi valgono il best ranking al n. 47. Jannik è quarto nella Race, le ATP Finals si avvicinano. Il punto su Ranking e Race to Turin nel link all’interno dell’articolo

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Novak Djokovic - US Open 2023 (Twitter @atptour)
Novak Djokovic - US Open 2023 (Twitter @atptour)

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Non bisogna mai sottovalutare il cuore di un campione”

 

Facciamo nostra la frase che Rudy Tomjanovich pronunciò riferendosi di Akeem Holajuwon all’indomani della vittoria dei suoi Houston Rockets nel campionato NBA ’95; la usiamo a proposito del cuore di Daniil Medvedev che il 99% degli appassionati di tennis di tutto il mondo dava per sicuro perdente alla vigilia della semifinale contro l’ex numero 1 del mondo Carlos Alcaraz.

Daniil da campione li ha smentiti ponendo così momentaneamente fine al monopolio esercitato dalla premiata coppia Djokovic&Alcaraz nelle finali che contano nella seconda metà della stagione.

Il suo sogno di bissare il successo del 2021 si è infranto contro il cuore e la classe di un Campione ancora più grande di lui, Novak Djokovic, che ha così suggellato da par suo l’ennesima riconquista della prima posizione mondiale. Per lui anche la soddisfazione di avere eguagliato il record di Margaret Court Smith per numero di major vinti in singolare: 24.

Il preannunciato annunciato sorpasso al primo posto effettuato da Djokovic ai danni di Alcaraz è la principale ma non l’unica novità che troviamo ai vertici del ranking; le più significative sono rappresentate dal ritorno di Alexander Zverev tra le prime dieci posizioni dopo quasi un anno di assenza e il debutto di Ben Shelton, grande protagonista dello slam statunitense, tra i primi venti giocatori del mondo.

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WTA Ranking: Sabalenka è la ventinovesima n.1 della WTA. Gauff in terza posizione

La sconfitta agli ottavi a New York fa perdere il n.1 a Iga Swiantek, che cede lo scettro a Aryna Sabalenka. Coco Gauff si porta subito dietro alla bielorussa e alla polacca. Balzo in avanti di Lucia Bronzetti

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Aryna Sabalenka - US Open 2023 (Twitter @usopen
Aryna Sabalenka - US Open 2023 (Twitter @usopen)

Il seguito del video è presente sulla sezione dedicata allo US Open 2023 del sito di Intesa Sanpaolo, partner di Ubitennis.

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Dopo una rincorsa durata tutta la stagione, finalmente Aryna Sabalenka ce l’ha fatta e, nella classifica di oggi, supera Iga Swiatek. Sabalenka è la ventinovesima tennista a raggiungere questo risultato. La striscia di settimane al vertice di Swiatek si conclude, quindi, a 75, appena sopra Caroline Wozniacki (71) ma ancora lontana da Lindsay Davenport (98). Aryna non è riuscita a coronare questo traguardo con la conquista del suo secondo titolo slam. Tuttavia, con un Australian Open, una finale a New York e due semifinali nei restanti major, non può che essere lei la legittima regina del ranking. Recentemente, Sabalenka aveva affermato che ciò che davvero le importa non è solo diventare n.1 ma soprattutto riuscire a terminare la stagione al vertice. Considerando i punti in scadenza a lei e alla sua diretta inseguitrice, ha ottime possibilità di riuscirci. L’ultimo major dell’anno, quindi, ci regala una nuova campionessa Slam, Coco Gauff. La vittoria a Flushing Meadows (ma più in generale un’estate da sogno con le vittorie nel WTA 500 di Washington e nel WTA 1000 di Cincinnati e poi, appunto, a New York) la proietta alle spalle di Sabalenka e Swiatek. Sarebbe scontato affermare che Gauff possa ambire a vincere altri major e che, prima o poi, si prenderà il n.1. La storia della WTA è ricca di atlete che, dopo uno slam, non sono riuscite, per svariate ragioni, a tener fede alle aspettative (Raducanu, Stephens, Andreescu per esempio). Non sembra il caso di Coco, che sotto la sapiente guida di Brad Gilbert sembra aver raggiunto un livello di gioco mai visto prima. E le italiane? Cocciaretto e Paolini sono state eliminate al primo turno. Mentre Elisabetta retrocede ed esce dalla top30, Jasmine guadagna qualche posizione e stabilisce un nuovo best ranking. Il terzo turno a New York fa recuperare a Lucia Bronzetti 16 posti, ma resta lontana dal suo miglior piazzamento.

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US Open, caccia al numero uno: Djokovic vede da vicino la vetta, Sabalenka riuscirà a prendersi lo scettro?

Al serbo basta raggiungere il secondo turno allo US Open per tornare in cima senza guardare Alcaraz, mentre tra la bielorussa e Swiatek è sfida a chi arriva più avanti

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L’inizio dello US Open della è ormai alle porte – primi incontri del tabellone principale pronti a scattare lunedì 28 agosto – e freme l’attesa non solo per capire chi alzerà il trofeo quest’anno, ma anche per sapere chi sarà il numero della classifica mondiale dopo l’ultimo Slam della stagione. La lotta per la vetta del ranking sia tra Novak Djokovic e Carlos Alcaraz sia tra Iga Swiatek e Aryna Sabalenka tiene banco ormai da settimane. A Flushing Meadows potrebbero avvenire sostanziali cambiamenti.

A Novak Djokovic basterà, infatti, raggiungere il secondo turno dello Slam newyorkese per essere sicuro di tornare numero uno del mondo indipendentemente da ciò che farà Carlos Alcaraz. Com’è possibile? Presto detto. Djokovic l’anno scorso non ha partecipato allo US Open a causa delle note questioni legate al vaccino anti Covid-19 e, di conseguenza, non ha punti in uscita in questa edizione. Il distacco tra il serbo e Alcaraz è minimo – appena 20 lunghezze di vantaggio per lo spagnolo – e quest’ultimo deve invece difendere la vittoria dello scorso anno. Tradotto in altri termini: Alcaraz può perdere o confermare i 2000 punti del titolo 2022, mentre Djokovic guadagnerà solamente. I 45 punti ottenuti con un passaggio al secondo turno basterebbero al serbo per scavalcare il rivale e ritoccare così il suo record di settimane in vetta alla classifica: da 389 a 390. 

Storia un po’ più complicata per quanto riguarda la lotta in campo femminile tra Iga Swiatek e Aryna Sabalenka. Le due sono separate attualmente da 1.209 punti – 9.955 punti la polacca, 8.746 punti la bielorussa –, ma Iga deve difendere la vittoria a Flushing Meadows del 2022. Questo significa che, come per Alcaraz, ha in scadenza una cambiale da ben 2000 punti, mentre Sabalenka vedrà uscire “solo” i 780 della semifinale persa proprio contro la polacca. 

 

In virtù di questi numeri la distanza tra le due non è poi così ampia. Anzi dando uno sguardo alla classifica live – cioè quella che tiene presente in tempo reale tutti i movimenti di punti – notiamo che Sabalenka da lunedì 28 sarà in testa di 11 lunghezze. Margine ridottissimo che apre a tre scenari: Swiatek ancora numero a fine US Open se avrà passato un turno in più della bielorussa; Aryna numero uno se o le due contendenti dovessero uscire allo stesso punto del torneo o la polacca perdesse prima di lei. Un’altra ghiotta occasione per Sabalenka di arrivare alla tanto agognata vetta del ranking, uno dei suoi dichiarati obiettivi stagionali, magari proprio con un trionfo in finale su Swiatek.

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