ATP Finals: Murray, esordio vincente da numero 1

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ATP Finals: Murray, esordio vincente da numero 1

LONDRA – Solo 5 giochi per un deludente Cilic. 20esima vittoria consecutiva per il n.1 del mondo. Mercoledì sfiderà Nishikori per il primato del gruppo McEnroe

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dal nostro inviato a Londra, Vanni Gibertini

Gruppo McEnroe (1a giornata)

[1] A. Murray b. [7] M. Cilic 6-3 6-2

Stat Murray Cilic

L’esordio di Andy Murray da n.1 del mondo avviene nella migliore cornice possibile: nella sua Gran Bretagna, davanti al pubblico osannante di una O2 Arena gremita anche se non forse stipata al limite (c’erano ancora biglietti disponibili ai botteghini nel pomeriggio ed i siti di distribuzione secondaria tentavano di liberarsi di tagliandi a bordo campo per meno di 30 sterline) che gli ha tributato una meritatissima standing ovation mentre l’emozione in tribuna era palpabile. Palpabile anche la perplessità quando Cilic ha rivelato i suoi sgargianti pantaloncini da surfista bianco-giallo-neri che rivaleggiano con il celebre pigiamone a quadri grigio-rosso con cui Wawrinka ha vinto il Roland Garros 2015. Proprio i pantaloncini sono forse l’aspetto più degno di nota del croato nella serata, dato che la sua prestazione non ha in alcun modo scalfito il tennis granitico di Andy Murray, in serie positiva da 20 partite e con un invidiabile record di 45 vittorie e 3 sconfitte dalla finale del Roland Garros.

Al contrario degli altri match visti fin qui, i due protagonisti sono perfettamente contenti di scambiare da fondocampo, dando vita a prolungati palleggi che però più spesso che non, si concludono con un errore. Cilic prova a pigiare Murray in fondo al campo dalla sua parte destra con il diritto incrociato violento per aprire il campo al diritto anomalo, alleggerendo invece gli scambi sulla diagonale sinistra con rovesci slice molto bassi, ma sul braccio di ferro da fondo Murray è troppo più solido, ed alla fine sono più gli errori di Cilic che non i suoi punti vincenti. Il britannico deve affrontare palle break in tutti i suoi primi tre turni di servizio, cedendo la battuta solamente al terzo game (colpa di un doppio fallo sul 40-30) ma strappandola al croato nel game precedente ed in quello successivo (due gratuiti di diritto di Cilic chiudono entrambi i game). Quel break basta a Murray per incamerare il primo parziale con il punteggio di 6-3 in 46 minuti, sancendo l’orario per un’altra pinta per buona parte degli spettatori in tribuna.

Nel secondo parziale Cilic sposta la direttrice principale degli scambi sulla diagonale rovescia, ottenendo peraltro non molto di più: il croato si issa a palla break nel secondo gioco, ma un ace di Murray (il secondo del match) la cancella, ed i suoi successivi due gratuiti di diritto fanno naufragare la chance di passare a condurre. Il n.1 del mondo spinge l’acceleratore sul servizio e poi al quinto game sfodera due splendidi diritti “lungolinea anomali” (ovvero dalla parte sinistra) che gli valgono il break. La sensazione di controllo emanata da Murray è tale che un buon numero di spettatori decide di chiudere anzitempo la serata, poco dopo le 21.30, avviandosi verso la fermata della Jubilee Line, che di lunedì non circola 24 ore al giorno e nelle stagioni scorse aveva già lasciato a piedi più di una persona al termine di match molto prolungati.

Cilic prova a spingere per recuperare immediatamente il controbreak, ma se una risposta di rovescio gli procura il 15-30 ed un bell’applauso, il diritto invece lo tradisce e consente a Murray di consolidare sul 4-2. Lo scozzese si rilassa definitivamente e lascia andare maggiormente i colpi, mettendo a segno due vincenti da fondo che gli danno il break della sicurezza e del definitivo “rompete le righe” tra gli spettatori in tribuna. Nel game finale Cilic prova un disperato attacco all’arma bianca tentando anche una discesa a rete in controtempo, ma Murray ha una risposta per tutto ed in 90 minuti chiude la pratica croata con la perdita di appena cinque giochi.

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