ATP Challenger Brescia: Robredo annulla Tsitsipas

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ATP Challenger Brescia: Robredo annulla Tsitsipas

Eliminati all’ultimo turno di qualificazioni Gianluca Mager e Riccardo Bonadio. Oggi il derby Vanni-Travaglia e gli esordi di Giustino, Caruso e Vavassori

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da Brescia, Alessandro Zijno

Chiuso il torneo di qualificazione che ha visto eliminati entrambi gli azzurri: purtroppo non ce l’ha fatta Gianluca Mager, pur lottando contro Lukas Ruepke che sarà anche 1000 del mondo ma nei momenti importanti è stato ingiocabile al servizio, al contrario di Gianluca che ha servito poche prime. Primo set per il sorprendente tedesco che ha brekkato Mager al decimo gioco, per poi subire il ritorno dell’azzurro nel secondo set. Nel terzo set Mager ha perso lucidità e nonostante i continui consigli e incoraggiamenti di Umberto Rianna che lo segue a Tirrenia dove adesso il ligure fa base, il tedesco si portava sopra per finire 6-3. Anche Riccardo Bonadio ha lottato ma è uscito sconfitto nel suo incontro col ceko Jaloviec: Bonadio ha subito un solo break ma ha perso 6-3 7-6, c’è da dire che l’azzurro pur portando molte volte ai vantaggi l’avversario non ha avuto nemmeno una palla break.

H partito anche il primo turno degli Internazionali Città di Brescia, ATP Challenger da 42.500 euro di montepremi: i primi due qualificati al secondo turno sono Tommy Robredo che ha superato agevolmente il greco Tsitsipas dimostrando di adattarsi bene alla superficie e il russo Kudryavtsev, che ha eliminato in due set lottati il bosniaco Setkic.

Oggi esordio per la testa di serie numero 1 del tabellone, lo slovacco Lukas Lacko che è stato sorteggiato proprio col tedesco Ruepke, giustiziere di Mager. Intanto il torneo perde in anticipo il ceko Rosol, che era testa di serie numero 2, il cui posto è stato preso dal qualificato Egor Gerasimov, alla ricerca di un nuovo slancio, che affronterà il giapponese Santillan. Oggi esordio anche per Lorenzo Giustino, che si allena nell’accademia di Diego Nargiso, contro lo svizzero Marco Chiudinelli, più a suo agio sul play-it bresciano. Salvo Caruso, in ripresa dopo la tournée americana e il buon torneo a Ortisei, se la vedrà nel terzo incontro sul centrale col serbo Milan Zekic, e interessante sarà vedere lo scontro tra i due azzurri Stefano Travaglia, in forma smagliante dopo i risultati eccezionali negli ultimi ITF Futures e Lucone Vanni, un po’ in discesa ma sempre determinato, ieri però eliminato dal torneo di doppio in coppia con Vavassori dalla testa di serie numero 1 del tabellone Koolhof/Middelkoop. Proprio Andrea Vavassori è uno dei ragazzi più interessanti del panorama dei giovani e oggi proverà il colpaccio contro il canadese 32ene Frank Dancevic, un passato da top 70, grande esperienza a livello Challenger, avversario difficile ma non impossibile per il piemontese allenato dal papà Davide. La testa di serie numero 5 del tabellone, l’argentino Leo Mayer rischia contro il bombardiere croato Skugor, più adatto alla velocissima superficie bresciana, anche se non dimentichiamoci che Mayer è stato anche numero 21 del mondo.

da Brescia, Luca Goffi

La partita più interessante della giornata rimane avvincente soltanto sulla carta. Infatti Robredo sembra aver capito il significato di wild card e così l’avventura “Into the Wild” in quel di Brescia, per il promettente Tsitsipas dura meno di un’ora. Primo set in scioltezza che vede scappare via lo spagnolo alla prima occasione, nel terzo gioco, piazza il colpo decisivo per poi chiudere senza patemi 6-2. Il secondo set parimenti, è un’ulteriore prova di superiorità per il 34enne iberico che dimostra una brillantezza mentale ancor prima che fisica tradotta in una granitica solidità da fondo campo. In particolar modo oltre ad aver dominato la sfida estetica dei rovesci ad una mano, l’ex n.5 del mondo quando spinge mette in evidenza l’eccessiva staticità del 18enne di Atene aggressivo soltanto con la prima di servizio. Dunque un Tsitsipas sull’altalena, regala qualche colpo di qualità ma il cavallo di razza è ancora troppo imbizzarrito e finisce col perdersi nel terzo gioco. Una volta subìto il break, anche le risposte diventano più balbettanti, e Robredo non è certo un logopedista quindi ne approfitta scappando sul 3-1. Prova del giovane talento ribelle quanto avviene nel quinto game quando il giovane ellenico, con un passante in corsa infilza l’avversario causandogli la consueta espressione da: “Dio mio perché mi hai abbandonato”. Nonostante l’orgoglio in fumo, l’iberico ha i mezzi per riemergere dalle proprie ceneri e spiccare il volo sul 4-1. Tsitsipas schiacciato dalla forza soverchiante di Robredo ha la sorte segnata come Leonida alle Termopili nel 480 a.C. il greco viene così annientato 6-1.

Kudryavtsev vince e convince, imponendosi 6-4 7-6 al termine di un tiebreak equilibrato come un funambolo circense. Sektic al servizio è micidiale questo gli ha permesso di rimanere in partita ma nello spareggio finale le sue speranze si sono infrante sul nastro-vincente colpito dalla settima testa di serie. In avvio, lo sconfitto di giornata tiene botta fino al quarto gioco quando alla prima palla break, Kudryavtsev traccia una riga con il suo rovescio lungolinea che termina all’incrocio delle righe. Il gigante bosniaco ritrova convinzione, rimanendo a galla con dei servizi bomba ma alla fine butta via tutto, sparando un dritto da “ho visto cose che voi umani non potreste immaginare…” che termina al largo dei bastioni di Orione. Esulta dunque Kudryavtsev con l’incedere solenne e maestoso dell’armata rossa e chiude i conti 6-4. Nel secondo set Setkic reagisce con tempra balcanica, conservando i turni di servizio con serafica tranquillità. Purtroppo il bombardiere bosniaco manca per due volte la finalizzazione del break nel sesto gioco. Quiete fino al decimo gioco quando Setkic manca altre due palle questa volta del set. Il duello finale si consuma al tiebreak, la tensione logora i due contendenti: Kudryavtsev spreca il primo match point con un dritto oltremodo lungo. Setkic rinviene con una smorzata perfetta si guadagna il set point. Ma la dea bendata spinge il net del russo nel campo avversario. Mazzata decisiva per il colosso di Sarajevo, vinto dai 9 colpi del Kalashnikov rivale.

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