Interviste
ATP Finals interviste, Murray: “Felice di chiudere l’anno con un’atmosfera così”
ATP Finals interviste, round robin: [1] A. Murray b. [7] M. Cilic 6-3 6-2. L’intervista del dopo partita a Andy Murray
Deve essere stato un momento speciale essere annunciato come numero 1 del mondo, sentendo l’accoglienza che hai ricevuto?
Sì, è stata una grande accoglienza e una bellissima atmosfera stasera. Naturalmente è stato bello giocare in uno stadio con un pubblico così, certamente mi aiuta. Dopo un anno così lungo è bello sapere che lo concluderò giocando con questo tipo di atmosfera.
È stato diverso o strano incontrare Novak dopo che l’hai superato in classifica?
No, non è stato strano. Ci conosciamo da così tanto tempo che siamo abituati a congratularci l’un l’altro da anni. Voglio dire ci siamo incrociati ogni settimana ogni volta che lui ha vinto un torneo negli ultimi anni. Quindi è una cosa normale congratularsi con lui per i tornei vinti e tutto quello che ha ottenuto. Ma quando ci incontriamo parliamo più che altro delle nostre famiglie e altre cose.
La tua stabilità familiare ha avuto un impatto sul tuo tennis? È una ragione importante per cui sei qui a Londra da numero 1?
Non lo so, è una domanda difficile nel senso che non ha un effetto diretto sul tuo tennis, perché devi sempre andare ad allenarti, in palestra e lavorare duramente sul tuo gioco, ma fuori dal campo sono riuscito a gestire le vittorie e le sconfitte molto meglio che in passato, perché so che c’è qualcosa di più importante. Durante quest’anno non ho avuto alti e bassi perché non mi esalto troppo per le vittorie o deprimo troppo per le sconfitte, cosa che facevo in passato. Quando ho vinto a Parigi è stato bellissimo. Ma quando torni a casa dalla tua famiglia è tutto di nuovo normale. Non penso a Parigi o alle classifiche o altre cose del genere. Quindi quest’anno sono stato più tranquillo.
Sei di nuovo in compagnia di Ivan da sei giorni. In questo periodo quante volte la frase “numero 1 del ranking” è venuta fuori durante le vostre chiacchierate?
Una volta, credo dopo il primo allenamento di giovedì. Ne abbiamo parlato sabato sera a Parigi al telefono, per capire come andare avanti per chiudere l’anno. Ma da quando siamo qui non ho parlato di questo col mio team neanche una volta.