ATP Finals interviste, Murray: "Grande impatto di Lendl, ma il merito è di tutto il team"

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ATP Finals interviste, Murray: “Grande impatto di Lendl, ma il merito è di tutto il team”

ATP Finals interviste, semifinali. [1] A. Murray b. [4] M. Raonic 5-7 7-6(5) 7-6(9). L’intervista del dopo partita ad Andy Murray

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Raonic ha detto poco fa che l’esperienza che tu e Novak avete, è quello che fa la differenza nei momenti importanti del match. Sei consapevole che questo bagaglio di esperienza è quello che ti permette di superare i momenti più complicati?
L’esperienza può aiutarti in alcuni casi ed essere una cosa negativa in altri. Sai qual è il colpo giusto da giocare, ma sei anche più consapevole di cosa significhi sbagliare quel determinato colpo. Soprattutto nelle fasi conclusive di un incontro, i giocatori giovani spesso colpiscono e basta, senza pensare. Crescendo, la tendenza è quella di fermarsi di più a pensare. Credo che l’esperienza abbia aspetti positivi e negativi.

Un altro incontro molto lungo. Dici spesso che il prezzo lo si paga il giorno successivo. Considerando come ti senti adesso, come pensi che ti sentirai domani?
Non so come mi sentirò domani. Ovviamente adesso mi sento stanco perché la partita è stata davvero dura. Non solo fisicamente, è stata dura anche dal punto di vista mentale. Stressante. Nel secondo set ero indietro nel punteggio. Sotto di un set e un break sono riuscito a rientrare. Ovviamente ho dolori un po’ ovunque dopo un match così, ma è stato stancante anche dal punto di vista psicologico.

Ci è sembrato che tu ti sia rivolto al tuo angolo alla fine dell’incontro dicendo “grande cuore”. Immagino che tu sia orgoglioso del modo in cui hai gestito il match dal punto di vista mentale.
Ho combattuto duramente oggi. Ho combattuto duramente tutta la settimana. L’ho fatto per tutti gli ultimi mesi. Oggi, quando ero indietro nel punteggio, sarebbe stato facile mollare. Invece ho lottato. Anche dopo aver servito per il match due volte, e aver avuto match point nel tiebreak, sono rimasto solido, ho continuato a correre su ogni palla, lottando più che potevo. È stato abbastanza per vincere. Sì, sono felice.

Cosa hai fatto dopo l’incontro in termini di recupero fisico e cosa farai domani?
Su domani non sono sicuro. Credo che mi allenerò verso le 14.30 (orario inglese, ndt). Non so ancora cosa farò la mattina. Probabilmente cercherò di dormire il più a lungo possibile. Oggi invece ho fatto un bagno ghiacciato, stretching e massaggio. Farò qualcosa anche stasera una volta rientrato in albergo.

Nella seconda parte di stagione, Lendl si è aggiunto alla tua squadra. Potresti riflettere sull’impatto che lui ha avuto e se è stato rilevante il fatto che in questo periodo non hai mai dovuto affrontare Djokovic?
Beh, con Ivan in realtà non abbiamo abbiamo passato molto tempo insieme dopo la stagione sull’erba. Ho passato più tempo con Jamie (Delgado, ndt). Ovviamente la stagione su erba è stata fondamentale per me e Ivan mi ha aiutato moltissimo in quel periodo. Ero molto abbattuto dopo il Roland Garros. Abbiamo deciso di tornare a lavorare insieme pochi giorni dopo Parigi. Mi ha dato una bella spinta il fatto che lui abbia voluto riprendere la nostra collaborazione. Poi ovviamente ho fatto una stagione su erba perfetta e la cosa mi ha dato molta fiducia. Vincere di nuovo uno slam dopo diverse brutte sconfitte, è stata una grande cosa per me. Ho giocato alla grande negli ultimi 4/5 mesi. E il merito è di tutto il team. Ma l’arrivo di Ivan ovviamente ha coinciso con un periodo della stagione che per me fondamentale. Riguardo a Djokovic, puoi battere soltanto gli avversari che ti trovi ad affrontare. Non puoi fare di più. L’ho fatto questa settimana, ho battuto 3 tennisti nei primi 5 del mondo, qualcuno non era felice del fatto che non avessi battuto nessuno nei primi 5. Poi saranno i primi due, poi il primo… ci sarà sempre qualcosa di sbagliato in quello che fai. È capitato anche a quelli prima di me. Sono sicuro che sia successo lo stesso con Djokovic, e con gli infortuni di Federer e Nadal. Puoi sconfiggere solo gli avversari che affronti. È quello che ho fatto negli ultimi mesi.

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