Vinci e Schiavone ancora in campo nel 2017: "Ci vediamo in Australia!"

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Vinci e Schiavone ancora in campo nel 2017: “Ci vediamo in Australia!”

Roberta e Francesca non si fermano. Con un post su twitter la tarantina annuncia che sarà ancora in campo nella prossima stagione. La leonessa milanese invece si è affidata ad un altro video

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Ottime notizie per quanto riguarda il tennis azzurro. Nel giro di ventiquattro ore, Francesca Schiavone e Roberta Vinci confermano che saranno ancora in campo nel 2017, a partire dalla tournée australiana. Per la tarantina si paventava da mesi l’ipotesi di un eventuale ritiro dalle competizioni: dopo la storica finale allo US Open 2015 e i grandi traguardi raggunti nella prima parte del 2016, con il primo successo in un torneo Premier a San Pietroburgo e l’ingresso in Top 10 con il best ranking al n. 7, nella seconda parte della stagione Roberta ha dovuto fronteggiare un netto calo di rendimento e alcuni guai fisici.

A New York sembrava aver ritrovato la magia dell’anno precedente, ma ai quarti di finale è stata fermata da Angelique Kerber. In più il problema al tendine di achille si era riacutizzato, costringendola a uno stop prima della tournée asiatica rivelatasi fonte di insuccessi. Correvano a questo punto voci sempre più insistenti sul suo futuro agonistico. E invece, per la gioia di tutti gli appassionati di tennis, la numero uno azzurra ha deciso di regalarsi ancora una stagione nel circuito: Sono consapevole che il livello generale del tennis si è notevolmente elevato, che sarà necessario dare il massimo in ogni incontro, ma io sento di avere ancora la voglia e l’entusiasmo di provare a fare qualcosa di buono in quello che è forse la cosa che mi riesce meglio, giocare a tennis”. A quasi 34 anni (il 18 febbraio) e al n.18 del ranking WTA, Vinci si lancia in una nuova vecchia sfida. Ma “senza fissarmi degli obiettivi. Tutto ciò che succederà lo prenderò con la consapevolezza di aver dato il massimo”. Le caratteristiche di tennista leggera potrebbero aiutarla ad allungare ancora per un po’ la sua vita sportiva, in singolare come (se non di più) in doppio.

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Fisico e tecnica ben diverse ma stessa risolutezza per Francesca Schiavone. La “leonessa”, scivolata alla centesima posizione WTA, da settimane si interrogava su ciò che avrebbe potuto fare il prossimo anno. Aveva addirittura coinvolto i fan nel processo, pubblicando una serie di misteriosi video sul suo canale YouTube “Schiavo Channel” in cui lasciava indizi su ciò che le sarebbe piaciuto fare. Alla fine – ma non è detto che non lo avesse deciso fin dall’inizio – ha scelto di non scegliere, e di continuare a stare in campo. “Amo giocare a tennis” ha detto alla telecamera, “ed è questo che vi regalerò l’anno prossimo. Per quanto tempo? Non lo so. Ma ve lo regalerò. E lo regalerò soprattutto a me stessa”. Il record di partecipazioni major consecutive si è interrotto all’inizio dell’anno e le sue ambizioni di vittoria si sono decisamente ridimensionate, rispetto ai tempi dei grandi successi sulla terra battuta (su tutti il Roland Garros vinto nel 2010). Però Francesca ama ancora troppo questo sport anche soltanto per affrontarlo sotto un’altra forma.

In questo 2016 Schiavone ha già mosso i primi passi come commentatrice tecnica per Sky, sfoderando una grande – talvolta troppo grande – genuinità e non poche espressioni ancora da limare. Non è quindi escluso che decida di seguire le orme di Filippo Volandri, affiancando vita sul tour e vita a commento di esso – anche se Sky detiene principalmente diritti per i tornei ATP, quindi l’incastro sarebbe possibile soltanto in occasione dei combined. Il problema al momento è marginale, in ogni caso: lei e Roberta preferiscono stare in campo ad ogni altra cosa. E non sono le uniche, considerato che la media dell’età dei tennisti in campo si è alzata, così come quella degli atleti che riescono a vivere una seconda giovinezza nel circuito. Basti pensare a Serena Williams, che a 35 anni è ancora superiore a quasi tutte le colleghe, e a sua sorella Venus, che a 36 ha annunciato di voler continuare fino alle Olimpiadi di Tokyo, nel 2020. Chissà se non ci troverà anche una delle nostre due ragazze indomabili.

(a cura di Laura Guidobaldi e Raoul Ruberti)

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