WTA 2016: dieci match da ricordare (e riguardare)

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WTA 2016: dieci match da ricordare (e riguardare)

Dall’Australia all’Europa, dall’America all’Asia: dieci partite memorabili del 2016 per qualità tecnica, tattica e agonistica

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L’ho già scritto in passato in occasione dello stesso articolo di fine anno: non posso definire questa selezione i “migliori match” del 2016, perché la scelta è basata solo sulle partite che ho potuto vedere, una frazione ridottissima rispetto a tutte quelle che si disputano nel circuito in una stagione. Ma non vedo come fare altrimenti: non mi sembrerebbe serio inserire o scartare partite con il criterio del “sentito dire”.

C’è poi la questione del numero molto ridotto di incontri a cui arrivare, che finisce per penalizzare molte giocatrici che pure hanno avuto periodi di gran gioco. Ma perché un match diventi speciale occorre che in campo ci siano contemporaneamente due protagoniste che si combinano in un’alchimia particolare: un dominio che si risolve in un 6-0, 6-0 non può offrire il coinvolgimento di una match deciso sul filo di lana.
Lo dico per chi, ad esempio, cercasse qui (senza successo) partite di Svetlana Kuznetsova, di Madison Keys o di Carla Suarez Navarro: top ten capaci di grandi prestazioni e che però, secondo me, quest’anno non hanno avuto la fortuna di essere parte di match al livello di quelli scelti. Ma ci sono state anche altre possibili protagoniste di ranking inferiore che hanno prodotto un tennis degno di nota, come Laura Siegemund, Kiki Bertens, Elena Vesnina, Victorija Golubic solo per citarne alcune. Anche per loro, a malincuore, non c’è stato spazio.
Mi spiace infine che manchino partite del Rolans Garros (e in generale disputate sulla terra battuta) così come del Masters, che penso in molti si aspetteranno di trovare. Ma ho riflettuto a lungo, e tutto non ci poteva stare.
Dopo tanti distinguo e chiarimenti che (giustamente) non potranno comunque salvarmi dalle critiche, non resta che iniziare: dal match numero 10 al numero 1.

10. Caroline Wozniacki def Agnieszka Radwanska 4-6, 7-5, 6-4 – Tokyo, SF
La partita più sorprendente dell’anno. Chi, infatti, leggendo i nomi delle protagoniste, avrebbe profetizzato che ci sarebbero stati 95 punti conclusi a rete (46 Wozniacki, 49 Radwanska)? Eppure questa è la piega che prende l’incontro quando entrambe cominciano a rendersi conto che contro un’avversaria fortissima in difesa non è sufficiente comandare lo scambio per riuscire a chiudere il punto da fondo. E visto che nessuna delle due sbaglia (o quasi), l’unico modo per capitalizzare i vantaggi costruiti nel palleggio è venire a rete a prendersi i punti; proprio come suggerivano i manuali del tennis di una volta.
E così il match diventa molto ricco e divertente sia sul piano tattico che su quello tecnico; Wozniacki  avrà la meglio, lasciando molti rimpianti a Radwanska che dopo essersi aggiudicata il primo set si porta avanti 5-3 nel secondo, ma finisce per perderlo 5-7. Statistiche: 83 vincenti totali e un saldo positivo per entrambe (Vincenti/Gratuiti: Caroline 38/29, Aga 45/43).

https://www.youtube.com/watch?v=eSyRarB7WXQ


9. Karolina Pliskova def Venus Williams 4-6, 6-4, 7-6(3) – US Open, 4T

Un match iniziato in sordina, a causa di una Pliskova timorosa e impacciata, e poi cresciuto di qualità di pari passo con i miglioramenti di Karolina, che dopo l’avvio choc (Venus avanti 5-1 e servizio nel primo set) si ritrova progressivamente.
Il terzo set è stato uno dei più emozionanti della stagione, con il pubblico newyorkese intensamente coinvolto a sostegno della giocatrice di casa. Straordinaria la parte conclusiva: prima Pliskova salva un match point sul 4-5 30-40 con un dritto al volo coraggiosissimo, poi è Venus a salvare a sua volta tre match point sul 6-5 40-0 servizio Pliskova. Nel tie break decisivo, la demivolèe sul 3-2, con cui Karolina aggancia e smorza una palla che sembrava averla ormai superata, rimane uno dei migliori colpi dell’intera stagione.
Due ore e 24 minuti di gioco con un finale in crescendo, come si conviene alle partite degne di essere ricordate.

https://www.youtube.com/watch?v=JmObPjsan6M


8. Sloane Stephens def Dominika Cibulkova 6-4, 4-6, 7-6(5) – Acapulco, Fin

La trasposizione del pugilato nel tennis. Non perché sia stato un match senza qualità tecniche, anzi, ma perché a lungo andare l’estremo equilibrio e le condizioni climatiche difficili hanno richiesto alle protagoniste uno sforzo supplementare che le ha portate a dover dare tutte sé stesse.
Tre ore e cinque minuti di partita combattuta senza esclusione di colpi, con un terzo set che ricorda i finali di film della serie Rocky: epici fino all’eccesso, per come spingono i protagonisti al limite delle energie disponibili.
Riassume tutto la scena a fine match, con Stephens che, invece di festeggiare per la vittoria, si inginocchia, si copre il volto con le mani e singhiozza, come se la fine della partita fosse innanzitutto una liberazione. La combattività di Dominika era conosciuta, ma ad Acapulco è Sloane a sorprendere per l’abnegazione messa in campo.

A pagina 2: le partite dal numero 7 al numero 4

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