WTA 2016: dieci match da ricordare (e riguardare) - Pagina 2 di 3

Al femminile

WTA 2016: dieci match da ricordare (e riguardare)

Dall’Australia all’Europa, dall’America all’Asia: dieci partite memorabili del 2016 per qualità tecnica, tattica e agonistica

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7. Monica Puig def Angelique Kerber 6-4, 4-6, 6-1 – Rio Olimpiadi, Fin
La partita che suggella lo straordinario torneo olimpico di Monica Puig, che gioca per tutta la settimana con una insuperabile trance agonistica.
Come si fa a vincere a tennis? Si tira forte negli angoli e non si sbaglia mai. E Puig a Rio ci si avvicina molto: vincenti a ripetizione a fronte di errori non forzati ridotti al minimo. Turno dopo turno, finale inclusa; nemmeno la reazione di Angelique Kerber nel secondo set si rivela sufficiente: Monica continua a macinare il suo gioco incontenibile grazie a un rovescio lungolinea devastante e a un ritmo e un’aggressività che finiscono per demolire le difese della futura numero uno del mondo.
Parafrasando i Blues Brothers si potrebbe dire che a Rio 2016 Puig si sente “in missione per conto di Portorico”, e nulla e nessuno la può fermare. La favola non può che concludersi con la prima medaglia d’oro per il suo paese e il premio di migliore atleta femminile dei Giochi.

https://www.youtube.com/watch?v=5azGVsZOlPE


6. Serena Williams def Simona Halep 6-2, 4-6, 6-3 – US Open, QF

A mio parere una delle partite meglio giocate della stagione, con una parte centrale di eccezionale qualità: ricca di scambi lunghi, elaborati, pieni di soluzioni tecniche e di variazioni tattiche. Tanto è l’equilibrio del solo secondo set che per deciderlo occorrono quasi 90 punti, con alcuni game che superano i dieci minuti di durata. Sul piano del puro palleggio probabilmente la miglior Serena, ma forse anche la miglior Halep del 2016: un intero repertorio di soluzioni a tutto campo, di costruzioni di scambi articolati come raramente capita di vedere.
Simona cede alla distanza, più sul piano mentale (e tattico) che su quello fisico; ma per riuscire a spuntarla Serena deve profondere tutta se stessa; bene per gli spettatori, male però per lei: lo sforzo per venire a capo di una grande Halep potrebbe esserle costato, almeno in parte, la sconfitta nel turno successivo.

https://www.youtube.com/watch?v=Kdk7TIJuGeg


5. Dominika Cibulkova def Agnieszka Radwanska 6-3, 5-7, 9-7 – Wimbledon, 4T

Nuovo episodio della saga “Radwanska contro Cibulkova” che già in passato ha regalato confronti estremamente spettacolari, ma anche flop clamorosi (tra cui un 6-0 6-0 per Aga nella finale di Sydney).
Eppure la partita di Wimbledon comincia con un andamento tranquillo, che più normale non si può: Cibulkova sale 6-3, 5-4 e servizio, e raggiunge anche il match point. Sembra che tutto stia per finire, invece non si è nemmeno a metà strada; infatti Dominika non sfrutta l’occasione: manda largo un rovescio incrociato, Radwanska si salva, e poi gira le sorti del set con un doppio break che le vale il 7-5.
Comincia quindi un terzo set straordinario, con le giocatrici che sbagliano pochissimo e mettono in campo tutte le loro migliori risorse. Sul 6-5 è Radwanska a non sfruttare un match point, annullato da un dritto inside-in di Cibulkova.
Si dovrà arrivare sino al sedicesimo game e a 3 ore e due minuti di gioco per la vera, definitiva conclusione di una partita con statistiche che testimoniano una qualità altissima: entrambe chiudono con un saldo tra vincenti/errori non forzati addirittura di +17 (56/39 Cibulkova, 37/20 Radwanska).


4. Petra Kvitova def Angelique Kerber 6-7(10), 7-5, 6-4 – Wuhan, 3T

Tre ore e 22 minuti totali, nel match dell’orgoglio di due giocatrici che non vogliono assolutamente perdere per ragioni quasi opposte: da una parte Kerber che disputa il suo primo torneo da numero uno del mondo e vuole onorare il fresco primato, dall’altra Kvitova che dal maggio 2011 non è mai scesa così in basso in classifica (numero 16) e vuole risalire verso posizioni degne del suo passato.
Kvitova perde il primo set dopo aver mancato 4 set point e sembra quasi spacciata: si è già in campo da 82 minuti e Kerber in tutto il 2016 non ha mai perso un match dopo aver vinto il primo set (44 vittorie di fila).
Invece Petra tiene duro e ribalta la situazione, dando prova di una caparbietà forse mai esibita prima. Terzo set con un solo break, decisivo, che arriva nel primo game, tanti grandi punti e almeno due momenti speciali da ricordare: lo scambio di 41 colpi vinto da Angelique (disputato quando si era alla fine della terza ora di gioco), e i crampi che colpiscono Petra proprio nel game conclusivo e sembrano dover rovesciare in extremis l’esito del match. Dieci (su dieci) le palle break salvate da Kvitova nel set finale, con vittoria al settimo match point.

https://youtu.be/Ojaz1zgQ2FM?t=997

A pagina 3: le partite dal numero 3 al numero 1

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