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Gli articoli più letti dell’anno. Novembre: il trionfo di Murray

Vi riproponiamo gli articoli di maggior successo del 2016 di Ubitennis, quelli più apprezzati da voi lettori. A novembre, Andy Murray conquista le ATP Finals di Londra e chiude la stagione da numero 1 del mondo

Last updated: 31/12/2016 10:06
By Carlo Carnevale Published 30/12/2016
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6 Min Read
Andy Murray - ATP Finals 2016 (Alberto Pezzali © All Rights Reserved)

QUI l’articolo originale

LONDRA – Splendida prestazione dello scozzese. Djokovic annullato. Murray chiuderà la stagione da numero uno del mondo per la prima volta in carriera

[1] A. Murray b. [2] N. Djokovic 6-3 6-4

“The world is watching”, è uno degli slogan che lo speaker della O2 Arena ha gridato nel microfono prima di ogni incontro di questa settimana. Il mondo del tennis si ferma per la finale che mette in palio il primo posto del ranking: impianto gremito, passerella di star nel parterre a bordocampo, con Jude Law, Kevin Spacey, Woody Harrelson, tra gli altri, ad assistere. Ci sono anche Ana Ivanovic e Bastian Schweinsteiger. Ed Andy Murray, che difendeva il trono, si conferma sovrano grazie ad una prestazione di livello estremo, per concentrazione e qualità di gioco. Novak Djokovic, favorito dai pronostici e dai precedenti (24-11 il bilancio aggiornato) si inchina ad un avversario, per una volta, semplicemente superiore: bravissimo il britannico ad abbandonare la tattica attendista che aveva contraddistinto le ultime uscite contro Nole. La tensione si percepisce anche sugli spalti, gli scambi lunghi, palcoscenico predominante durante le sfide tra i due, sono relativamente rari, e i servizi sono incisivi da ambo le parti. Djokovic concede due palle break nel sesto gioco, ma è bravo e coraggioso a salvarle premendo con entrambi i colpi a rimbalzo fino a forzare l’errore dell’avversario, in tutte e due le occasioni in rete. Murray è in fiducia, sembra non accusare le quasi dieci ore di gioco accumulate nei quattro match giocati nel torneo, spinge appena ne ha l’occasione e strappa il servizio sul finale di primo parziale, gestendo con sagacia la manovra da fondo. Nole va infatti in confusione sui cambi di ritmo dell’avversario e perde gli appoggi su un tentativo di passante di rovescio, regalando il 5-3 che viene confermato subito dopo: primo set nella borsa dello scozzese, dopo tre quarti d’ora.

Sul cubo luminoso che pende dal soffitto scorrono le riprese live delle quattro leggende presenti nell’Arena: Stefan Edberg, elegantissimo in un completo grigio, Mats Wilander e nei box dei protagonisti in campo Ivan Lendl e Boris Becker. Murray non accenna ad alzare le suole dall’acceleratore, e morde già in avvio di secondo set, approfittando di un Djokovic spaesato e insolitamente falloso, specialmente dal lato del dritto, per il break immediato. Andy tesse le proprio trame ragionate senza affanno, mandando in crash il sistema dell’avversario che cerca di accelerare anche su palle senza peso (frutto di pregevoli rovesci in back) che su tentativi di recupero, andando spesso fuori giri. Il serbo certifica le sue difficoltà sbagliando uno schiaffo al volo ad un dito dal nastro, dopo uno scambio da polmone artificiale che aveva visto Murray calpestare praticamente ogni riga del campo, 3-1. Il britannico ingrana la marcia più alta nel game successivo, strappando una seconda volta il servizio, grazie anche ad uno straordinario passante di rovescio incrociato per lo 0-40. Djokovic ricuce almeno uno dei due strappi di puro orgoglio, ma non ha altre cartucce per cui premere il grilletto: non gli basta salvare due match point in un’autentica bolgia, per evitare il 6-4 finale. Per la seconda volta nella storia, la vetta del ranking a fine anno viene quindi decisa dall’ultimo incontro in stagione: era già capitato nel 2000, quando Guga Kuerten batté Andre Agassi a Lisbona, per superare in classifica Marat Safin. Murray, con il primo successo in carriera su Djokovic indoor, stacca anche un assegno da 2.391.000 dollari per aver vinto il torneo da imbattuto. Ma sopratutto, nella stessa settimana in cui il fratello Jamie è salito al primo posto nel ranking di doppio e sulle note di “Heroes” di David Bowie, la certezza di terminare per la prima volta nella propria vita una stagione da numero uno. Meritandolo.

Djokovic a caldo: “È stato un anno fantastico, molto di cui rallegrarmi. Oggi siamo stati entrambi parte della storia, e ne sono onorato. In questo momento, Andy è il numero uno e il migliore del mondo, ha giocato meglio nei momenti decisivi e iniziare a giocare meglio verso la fine non mi è bastato”. Murray viene premiato in campo con il trofeo del Masters e quello del primato nel ranking, dopo l’abbraccio con Lendl e la moglie Kim: “Ovviamente è un giorno speciale, vincere e giocare con Djokovic in una situazione del genere. Una rivalità speciale. Non mi sarei mai aspettato sinceramente di diventare numero uno. Ringrazio la mia famiglia e Ivan. Complimenti a Novak per tutti i suoi risultati di quest’anno”.


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TAGGED:Andy MurrayATP Finals 2016Novak Djokovic
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