Con il consueto giorno di anticipo rispetto agli altri due tornei ATP in corso, il giovedì del ricco 250 è dedicato ai quarti di finale. L’attenzione degli spettatori e degli addetti ai lavori è ovviamente rivolta soprattutto ai due “big” presenti quest’anno (a suon di dollari) ma il primo match in programma alle 15.30 locali al Qatar Open vede di fronte due veterani del circuito (fanno 70 anni in due!): il gigante croato Ivo Karlovic, numero 20 del ranking e lo spagnolo Fernando Vedasco, numero 42 del mondo che a Doha è di casa. Il croato è giunto fin qui vincendo 4 tiebreak consecutivi mentre lo spagnolo, negli ottavi, ha fatto lo sgambetto alla quarta testa di serie, il belga David Goffin. I precedenti vedono 3 vittorie per parte ma, curiosamente, i due giocatori non si sfidano da 6 lunghi anni. La giornata è ventosa , gli spalti poco affollati. È lo spagnolo a partire decisamente meglio, complice un Karlovic lento e falloso. Verdasco tiene bene i propri turni di servizio, da fondo campo non c’è partita, mentre al servizio il croato, come di consueto, scende subito a rete, ma Verdasco oggi lo passa spesso con passanti e lob vincenti grazie ai quali brekka tre volte Karlovic e allunga sul 5-1. Qui lo spagnolo non sfrutta 3 set point e consente al croato di tenere la battuta ma nel game successivo chiude agevolmente il set: 6-2 in 32 minuti, complici i soli 5 ace e i 4 punti su 16 a rete del gigante croato. Nel secondo set Karlovic serve meglio e c’è più equilibrio. Entrambi i giocatori tengono i propri turni di servizio fino al 5 pari, quando Karlovic gioca un game orribile, sbaglia 3 facili volée e consente allo spagnolo di andare a servire per il match. Senza alcun patema Verdasco chiude 7-5 set e partita in 1 ora e 23 minuti per la gioia del poco pubblico presente. Per lo spagnolo è la prima semifinale a Doha.
È ora il turno di uno dei due big match del giorno, gli spalti si riempiono e fa il suo ingresso in campo Novak Djokovic. Il suo avversario il veterano Radek Stepanek rappresenta un buon test per verificare lo stato di forma del campione serbo. Si parte, il serbo tiene il servizio e ottiene subito tre palle break. Novak non forza da fondo campo, aspetta l’errore di Stepanek che puntualmente arriva: 2-0. Nel terzo game Djokovic si distrae, sbaglia troppo e concede palla break che salva salva con un dritto incrociato vincente. Sul 3-0 sotto, Stepanek gioca un tennis più offensivo, salva una palla break e conquista il primo game dell’incontro. Nel quinto game Novak tiene il servizio e allunga 4-1. Ora Stepanek serve meglio, tiene anche gli scambi da fondo e si porta 2-4. Nel settimo game il ceco vince uno scambio interminabile e si procura 2 palle break che il serbo salva con una volée di dritto ed un gratuito del suo avversario. Ma Stepanek non molla il game e si procura una terza palla break che sfrutta dopo un altro scambio prolungato da fondo campo. Sul 4-3 Djokovic, servizio Stepanek, Novak si procura un’altra palla break che grazie ad un ennesimo errore gratuito del ceco, manda il serbo a servire per il set. Il secondo set-point è quello buono e Djokovic può chiudere 6-3 il primo parziale in 55 minuti. Fin qui per entrambi vi sono più gratuiti che vincenti ma il numero 2 del mondo, pur non brillando, ha saputo tenere sufficientemente alto il ritmo degli scambi da fondo campo.
Nel secondo set, Novak parte bene e si procura due palle break. Stepanek salva la prima ma con un imperdonabile doppio fallo cede nuovamente la battuta. Avanti di un set e di un break, Djokovic tiene a zero il servizio. Sotto 6-3 2-0 il ceco non si distrae e tiene senza affanni il proprio servizio. Idem per il serbo nel game successivo che si porta 3-1 e da qui fino al 5-3. In pieno controllo del match Novak concede anche qualche colpo a rete degno più di una esibizione che di un incontro vero ma il pubblico si diverte ed applaude. Sotto 5-3 Stepanek serve per rimanere nel match ma il serbo chiude la pratica grazie ad un altro sanguinoso doppio fallo del ceco: è doppio 6-3 in un’ora e 31 minuti. L’impressione è che il numero 2 del mondo sia ancora lontano da quello visto nella prima parte del 2016 ma che il suo livello sia più che sufficiente andare avanti nel torneo. Domani in semifinale, contro Verdasco, lo attende un altro test interessante per capire quali siano le attuali reali condizioni psico-fisiche del serbo.
Il terzo match in programma oggi a Doha vede di fronte Andy Murray e Nicolas Almagro. Che il numero uno del mondo non sia ancora ai livelli di fine 2016 lo si era capito dai primi due match del suo torneo e anche nell’incontro odierno, opposto allo spagnolo Nicolas Almagro, ex top ten e n. 44 del mondo, il numero 1 è partito male, lento e falloso e, persa la battuta nel primo game del match, si è rapidamente ritrovato sotto 4-2. Da qui, complice qualche gratuito di troppo dello spagnolo , Murray ha ripreso il controllo del match infilando un parziale di 12 punti a 2 che hanno costretto Almagro a servire per rimanere nel set. Qui però l’iberico è riuscito a ritrovare il suo gioco, specie il superbo rovescio, ed il primo set è ritornato in equilibrio sul 5 pari. Nell’undicesimo game “Sir” Andy rimane concentrato e tiene il servizio senza concedere palle break, ma Almagro pareggia il conto dei game e riesce a portare il set al tiebreak. Inizia a servire Murray che non si distrae e conquista il primo punto. Non altrettanto lo spagnolo che sbaglia un comodo dritto in avanzamento : 2-0 Murray che nel punto seguente infila Almagro a rete con un passante chirurgico. Sul 3-0 Murray tiene un turno di battuta ma non il secondo, Almagro recupera uno dei due mini break e si porta 1-4. Lo spagnolo però vanifica il tentativo di rimonta sbagliando un comodo rovescio incrociato: 5-1 Murray che serve per chiudere il set su 5-2 ma commette doppio fallo: 5-3. Almagro non coglie l’occasione e sbaglia un volée che consegna allo scozzese 3 set point. Sul 6-4 Murray può chiudere faticosamente il il primo set.
Nel primo game del secondo set Almagro salva una palla break e tiene il servizio ma nel terzo game si trova nuovamente in difficoltà e subisce il break a 15: 2-1 Murray che può servire con minore pressione ma lo spagnolo non ci sta a soccombere dopo un primo set giocato alla pari e si procura una palla break che Andy annulla con il servizio. Un grande rovescio in lungolinea regala ad Almagro una seconda palla break che fallisce sparando in rete il suo colpo migliore. Lo spagnolo non si scompone e si procura una terza palla break che stavolta trasforma grazie ad un doppio fallo dello scozzese. Nel game seguente Almagro tiene il servizio e riprende la testa sel set: 3-2. Nel sesto game Murray tiene il servizio e nel settimo Almagro fa altrettanto. Intanto il body language indica che tra i due giocatori c’è una certa tensione in campo. Si arriva al 4 pari e Murray mostra sprazzi del suo tennis migliore con un passante di dritto incrociato che fulmina lo spagnolo che nel game deve salvare una delicata palla break che manderebbe lo scozzese a servire per il match ma il numero 1 del mondo con un gratuito da fondo campo non sfrutta l’occasione e Almagro tiene ancora la battuta. Nel decimo game Andy tiene il servizio e sul 5 pari si procura 4 palle break: le prime 3 Almagro le salva con coraggio, a tutto braccio, ma la quarta è quella buona e lo scozzese , dopo 2 ore di gioco, può servire per il match. Almagro però non ci sta a perdere e tenta un ultimo colpo di coda procurandosi la palla de 6 pari che spreca con una pessima palla corta che finisce in rete. Da qui , senza prendere troppi rischi Murray serve bene e chiude game e partita e dopo altri due set decisamente tirati si qualifica per la semifinale di domani, ancora senza convincere troppo.
Nel quarto ed ultimo quarto di finale in programma sul campo centrale di Doha si sfidano Tomas Berdych, numero 10 del mondo, e Jo-Wilfried Tsonga, numero 12, che oltre ad un gran servizio e al dato anagrafico hanno in comune l’appartenenza a quel gruppo di giocatori che negli ultimi anni sono sempre, stabilmente stati un gradino sotto i “fab four”. Il match è dominato dai servizi e nei rispettivi turni di battuta il ceco ed il francese concedono le briciole. Si arriva così al dodicesimo game e Tsonga, che deve servire per giocarsi il tiebreak, si fa sopraffare dalla tensione e cede servizio e set dopo 44 minuti di gioco. Nel primo game del secondo set Berdych annulla una palla break con un ace e tiene il servizio. È invece il quarto gioco a rivelarsi decisivo per l’esito dell’incontro: il ceco infatti strappa nuovamente il servizio al francese, visibilmente innervosito per aver malamente perso il primo set. Ma nel game seguente Tsonga reagisce e si procura una palla break per rientrare nel match che Berdych annulla con il servizio: 4-1 e partita saldamente nelle mani del ceco, allenato da Goran Ivanisevic presente a bordo campo. Nel sesto game Tsonga tiene il servizio e accorcia le distanze ma nel game successivo Berdych tiene la battuta a zero, allunga 5-2 e si assicura la possibilità di servire per il match. L’ultimo game è anche quello più lungo e spettacolare dell’incontro: Berdych salva 4 palle break e chiude al settimo match-point qualificandosi per la semifinale. Il ceco non ha mai perso il servizio ed è sembrato molto più mobile del solito negli spostamenti laterali. Nel match di domani contro Andy Murray verificheremo se la “cura Ivanisevic” avrà dato i suoi frutti.
Risultati:
F. Verdasco b. [6] I. Karlovic 6-2 7-5
[2] N. Djokovic b. [Q] R. Stepanek 6-3 6-3
[1] A. Murray b. N. Almagro 7-6(4) 7-5
[3] T. Berdych b. [5] J.W. Tsonga 7-5 6-3
Paolo Guidone