ATP Doha: Murray, la vittoria è un messaggio a Djokovic

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ATP Doha: Murray, la vittoria è un messaggio a Djokovic

Il n.1 del mondo non dà segni di cedimento. Berdych disputa la solita buona partita, ma lo scozzese è senza punti deboli. Djokovic annulla cinque match-point a Verdasco e sarà in finale: Andy favorito?

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Ha dovuto sudare le proverbiali sette camice e non è apparso nella sua giornata migliore. Eppure Djokovic conquista la sua prima finale del 2017 battendo in 3 set un indomito Verdasco che ha mollato la presa sul match solo a metà del terzo set, quando le energie sono venute meno. Vince il più forte, come spesso accade nello sport, ma non è stata una passeggiata. Solo ad un disattento osservatore la prima semifinale del torneo di Doha poteva infatti apparire scontata e dal pronostico chiuso. Nei precedenti 12 incroci tra Novak Djokovic e Fernando Verdasco prima di questa sfida il bilancio, infatti, recitava 8 a 4 per il serbo, che ha sempre trovato nel suo rivale spagnolo un osso duro da battere, soffrendone evidentemente il gioco. I due incrociano nuovamente le racchette esattamente un anno dopo proprio in Qatar, quando l’allora numero uno del mondo si impose al secondo turno con un secco 6-2, 6-2. Entrambi arrivano all’appuntamento senza aver perso nemmeno un set in questo torneo. E se per il campione in carica Djokovic non si può certo trattare di una sorpresa, fa più scalpore il percorso netto di Verdasco che, a dispetto dei suoi 33 anni compiuti a novembre, dimostra di essersi preparato egregiamente per affrontare questo primo scorcio di stagione.

Il primo set inizia con Djokovic al servizio, gli scambi non sono lunghi e i gratuiti prevalgono sui vincenti. Insomma non sembra l’inizio di un match memorabile. Anche perché la partita è disturbata a tratti dal vento che crea qualche difficoltà ad entrambi i giocatori. Il primo ad avere una chance è lo spagnolo che si procura una palla break sull’errore di dritto del serbo. È il primo campanello d’allarme di un pomeriggio che si preannuncia complicato per il numero due del mondo che, comunque, lo annulla e si aggiudica il primo game. La partita scivola senza particolari sussulti fino al 2-1 per Nole. Il quarto game è il più bello e combattuto del primo set con Verdasco al servizio che si porta sul 40-15 prima di farsi rimontare con due errori di dritto. Nel quindici successivo Djokovic si procura una palla break con una gran risposta, ma Verdasco è vivo ed annulla e, anche se a fatica, si conquista il 2-2. Nei due games successivi Djokovic mette il turbo ottenendo il break nel sesto gioco con un bellissimo dritto dopo uno scambio durissimo. Sul 4 a 2 il set sembra prendere la strada di Belgrado, ma è in questo momento che accade l’impensabile. Nole subisce due break consecutivi a zero e cede il set al decimo game che si aggiudica Verdasco al terzo set point per 6 a 4.

Il secondo parziale si apre come si era chiuso il primo, ossia con il serbo in totale black out. Rapidamente si arriva al 2-0 per lo spagnolo. Da lì in avanti c’è la reazione del campione che, pur non in giornata di grazia, si tira fuori da una situazione complicata portandosi velocemente sul 3-2. Il match vive di sussulti, ma si va avanti fino al tie break con entrambi i giocatori che mantengono i loro servizi. Ed è qui che lo spagnolo si gioca la partita e la possibilità di approdare alla finale di sabato. Non bastano, infatti, 4 match point consecutivi a Verdasco per chiudere la pratica. Di fronte c’è un giocatore che, pur non al suo meglio, non regala nulla nei momenti più importanti. Il tie break gira definitivamente nell’undicesimo punto quando Djokovic annulla il terzo match point al suo avversario dopo lo scambio più lungo della partita (31 colpi!). È in questo momento che si capisce che qualcosa sta cambiando. Verdasco, pur avendo ancora un’opportunità per chiudere la pratica, appare meno sicuro ed infatti anche il quarto match point viene annullato da Nole che, dopo tanta sofferenza, chiude il parziale con il punteggio di 9-7. L’inizio del terzo set illude chi si aspetta una partita ancora equilibrata. Verdasco, infatti, usa le sue ultime energie fisiche e mentali per portarsi a casa a zero il primo game e per resistere fino al 2 pari. Da questo momento inizia il monologo serbo che mette a segno un parziale di 21 punti a 3 chiudendo il terzo set con il punteggio di 6-3 e aggiudicandosi partita e incontro in 2 ore e 22 minuti di gioco. L’impressione comunque è che domani dovrà alzare l’asticella del suo livello se vorrà confermarsi campione a Doha.

 

La seconda semifinale vede di fronte Andy Murray, in cerca di risposte più confortanti sul suo stato di forma rispetto a quanto fatto vedere nelle giornate precedenti, e Tomas Berdych fresco vincitore ieri di un quarto di finale nobile con Tsonga. Il primo set inizia con il ceco molto aggressivo, ma altrettanto falloso. Si vede che ha studiato un copione diverso rispetto al solito, che è consapevole di dover fare qualcosa per sovvertire un pronostico che lo vede sconfitto in partenza. È infatti dal Masters 1000 di Cincinnati del 2013 che Berdych non sorride con Murray, vincitore degli ultimi 6 scontri diretti prima di questa partita. Il problema del tennista ceco è sempre lo stesso, la sensibilità nel polso non è pari a quello che la testa gli dice di fare. Il risultato è tanta volontà, ma risultati rivedibili. Ed infatti, il numero uno del mondo, mostrando una solidità maggiore rispetto ai giorni precedenti, si limita a contenere le sfuriate del suo avversario attendendo il momento giusto per colpirlo. O aspettando l’errore di Berdych che prima o poi puntualmente arriva. Il set rimane in equilibrio fino all’uno pari, poi Murray sale in cattedra e si porta in un batter d’occhio sul 4-1 ipotecando la prima frazione. Il resto del set scivola via senza ulteriori scossoni chiudendosi 6-3 per lo scozzese.

La seconda frazione comincia con qualche minuto di ritardo per via del medical time out richiesto da Berdych che, durante una discesa a rete del primo set, aveva riportato un leggero infortunio alla caviglia destra. Niente di preoccupante dato che il gigante ceco, dopo un massaggio sulla parte dolente, riprende il suo posto in campo come se nulla fosse accaduto. La partita può pertanto proseguire e lo fa con un turno di servizio relativamente facile per Berdych, cui segue il game più bello della partita in cui i due contendenti se le suonano metaforicamente con tutte le armi a loro disposizione. Grandi rincorse, recuperi, discese a rete, tentativi di drop shot, volée si susseguono nei 14 punti di durata del gioco che, nonostante le due palle break affrontate, se lo aggiudica il numero uno del mondo. Nel game successivo il numero 3 del tabellone dimostra di aver accusato il colpo subendo il break a 15. La partita sembra aver preso la piega che un po’ tutti si aspettano. Tutti tranne il gigante Tomas che, con un colpo di coda, aggredisce il suo rivale strappandogli il servizio nel game successivo. È la rinascita ceca? Macché, a Murray bastano appena pochi minuti per riappropriarsi di quello che, a suo avviso, gli spetta di diritto, ossia il timone di comando del match. E così dopo break e contro break lo scozzese si ritrova nuovamente avanti per 3 a 2. Il primo punto del 6 gioco è la fotografia dell’incontro. Berdych guida lo scambio, ma Murray che sembra sempre arrancare, tira fuori dal cilindro un coniglio sotto forma di passante incrociato. E, nonostante qualche patema, si porta sul 4-2. Seguono tre turni di servizio relativamente tranquilli e si arriva al 5-4 e battuta per Murray che serve per chiudere i conti e raggiungere Djokovic in finale. Il game si apre con un errore del numero uno che sembra poter dare nuove speranze al suo avversario, ma uno sbaglio di dritto di Berdych, un ace ed un servizio vincente portano lo scozzese ad avere due match points. Il giocatore ceco ha un nuovo sussulto e con due risposte vincenti riporta il game in parità regalandosi ancora qualche speranza. Altro ace e terzo punto della partita che si chiude nel 15 successivo con la risposta di dritto in rete di Berdych che consegna a Murray la finale dell’ATP di Doha. Il 2017 inizia come era finito il 2016, ossia con la finale che tutti gli appassionati di tennis si attendevano. Non si poteva chiedere di meglio.

Risultati:

[2] N. Djokovic b. F. Verdasco 4-6 7-6(7) 6-3
[1] A. Murray b. [3] T. Berdych 6-3 6-4

Vittorio Tredici

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Italiani in campo sabato 30 settembre: a Pechino Arnaldi sfida Jarry, esordio per Trevisan e Cocciaretto

Matteo Arnaldi cerca un posto nei quarti. Cocciaretto e Trevisan nel main draw, Bronzetti al turno decisivo delle qualificazioni

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Matteo Arnaldi – Coppa Davis 2023 (foto di Roberto dell'Olivo)

Chissà se Nicolas Jarry ha ancora gli incubi notturni in tonalità azzurra. Fatto sta che incrocerà nuovamente i colori italiani anche all’ATP di Pechino. Sarà Andrea Arnaldi il suo avversario agli ottavi del torneo. Per il sanremese la speranza di procedere spedito in questa competizione.

Come al solito, in terra cinese, week-end denso di appuntamenti e il sanremese avrà modo di mettere in difficoltà il n. 1 di Cile. La sfida tra questi due tennisti è la prima in assoluto. Start alle ore 6.30 italiane di sabato.

Le quote pendono dalla parte del cileno favorito a 1.75 contro i 2.20 dell’azzurro sui principali bookmaker, con qualche oscillazione, nelle ultime ore, in favore dell’azzurro.

 

In campo femminile, Elisabetta Cocciaretto sfiderà Marta Kostyuk nel primo turno WTA 1000 di Pechino. L’azzurra sarà in campo alle ore 6.30 contro l’ucraina apparsa in gran forma nell’ultimo periodo. Unico precedente tra le due tenniste è quello del torneo 2023 di Miami, con l’azzurra sconfitta 6-3 6-2. Cocciaretto sfavorita a 2.85, mentre la vittoria dell’ucraina è quotata 1.39. Martina Trevisan, invece, sfiderà Tatjana Maria nel primo turno del WTA di Pechino. Unico precedente tra le due tenniste risale al 2019 al torneo di Acapulco. Tedesca che vinse in due set. Quote pressoché alla pari, con il divario più ampio offerto da bwin: Martina 1,87, Tatjana 1,90.

Sempre a Pechino, si completeranno le gare per l’ingresso nel tabellone principale del torneo. In campo l’azzurra Lucia Bronzetti alle ore 8.00 italiane. La n. 65 del ranking affronterà Ashlyn Krueger. Non ci sono precedenti tra le due, con le quote che vanno da 1.64 di Eurobet per l’americana a 2.18 per l’italiana.

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ATP Pechino: Alcaraz fatica solo in avvio, Zverev doma un ritrovato Schwartzman. Tsitsipas out con Jarry

Ruud elimina Struff ancora a corto di condizione, bene Rublev con Norrie. Musetti e Arnaldi sulla strada di Alcaraz e Jarry

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Ultimi match di primo turno al China Open di Pechino: protagonisti in positivo Rublev, Alcaraz, Zverev e Ruud, mentre di nuovo delude Tsitsipas.

[8] A. Zverev b. D. S. Schwartzman 6-7(2) 6-1 6-4

Alexander Zverev parte con il piede giusto e supera, pur non non senza difficoltà, un redivivo Diego Schwartzman. Il tennista argentino è parso finalmente aver ritrovato colpi e gioco di gambe che lo hanno portato fino alla ottava posizione del ranking tre anni fa. L’attuale numero 133 del mondo nel primo parziale è riuscito a strappare la battuta al tedesco e a salire 4-2 chiudendo il game con uno splendido passante incrociato di dritto.

 

Zverev non si impressiona e coglie il controbreak nel game successivo, togliendo poi una seconda volta il servizio al rivale e andando a servire per il set sul punteggio di 6-5. Schwartzman è però capace di forzare la soluzione al tie-break e di vincerlo nettamente, chiudendo il campo a ogni iniziativa offensiva di Zverev. Il 7-2 finale è firmato dalla migliore versione del “Peque”.

La reazione del vincitore di Amburgo è perentoria: il secondo set dura poco più di mezz’ora e termina 6-1 con solo 11 punti complessivi ceduti dal tedesco, di cui tre alla battuta. Il parziale decisivo vede il rientro di Diego, che ritrova spazio dopo la poderosa grandinata di colpi vincenti subiti nella frazione centrale. Schwartzman fa buon uso anche della palla corta per spezzare il forcing del rivale e arriva a conquistarsi una palla break sul punteggio di 3-2. Persa l’occasione, è lui a cedere il servizio sul 4-4, inchinandosi ad un passante di rovescio della testa di serie numero 8. Poco dopo arriva l’epilogo del match: per Zverev ora un secondo turno con Davidovich-Fokina.

N. Jarry b. [4] S. Tsitsipas 6-4 6-4

La stagione altalenante di Stefanos Tsitsipas continua con l’eliminazione al primo turno contro il cileno Nicolas Jarry. L’atleta ateniese non ha in realtà demeritato giocando un primo set tiratissimo con il cileno protagonista in Coppa Davis a Bologna contro gli azzurri. Nel parziale d’apertura, infatti, il campione di Los Cabos ha servito il 78% di prime palle e ha egregiamente difeso i propri turni alla battuta.

Lo stesso è però riuscito a fare il sudamericano e l’equilibrio è stato rotto da un rovescio in rete del numero 5 del mondo, incapace di contenere una violenta risposta del cileno sul punteggio di 4-4. La differenza nel parziale è dipesa proprio dalla seconda palla del favorito in campo, troppo tenera per le risposte violente del ventisettenne di Santiago. Quattordici colpi vincenti per Jarry contro solo uno in meno di Tsitsipas: cinque a due gli errori per un set di alta qualità.

Nella seconda frazione calano le percentuali al servizio di Stefanos e diventa ancora più difficile per lui contenere l’esuberanza del rivale nei colpi di rimbalzo. Sul 2-2 il greco commette doppio fallo sulla palla-break e spacca la racchetta prima di andare a sedersi per il cambio di campo. Rimarrà l’unico break del set.

Jarry si fa notare per una migliore continuità alla battuta e anche per alcune soluzioni acrobatiche nei pressi della rete davvero pregevoli per uno della sua statura. Il cileno manca due match point sul 5-3 mandando lunghi due dritti, di cui uno in risposta, ma chiude nel game successivo con una splendida volée smorzata di dritto. Il suo prossimo avversario sarà il nostro Matteo Arnaldi.

[1] C. Alcaraz b. [Q] Y. Hanfmann 6-4 6-3

Rientro positivo per Carlos Alcaraz, che torna in attività dopo la sconfitta in semifinale allo US Open contro Medvedev. Il murciano ha avuto le sue tribolazioni soprattutto nella prima frazione, durante la quale ha comprensibilmente faticato a trovare i suoi meccanismi di gioco più naturali. Per lui sei errori non forzati e soprattutto una seconda palla di servizio ancora non pienamente competitiva.

Il tedesco ha subito due break ma ha saputo riportarsi in parità sul 4-4 con una buona regolarità e giovandosi di un Alcaraz ancora incerto. Per fare la differenza il numero 2 del ranking ha dovuto dare tutto proprio nel nono gioco, cogliendo il break decisivo alla quarta opportunità. Per lui, comunque, nel 6-4 finale fanno bella mostra anche quattordici vincenti.

Nella seconda frazione le differenze tra i due contendenti si fanno più marcate e, soprattutto, l’asso iberico registra la seconda palla di servizio: Hanfmann non conquisterà nessuna palla-break e nei propri turni alla battuta vedrà il rivale guadagnare sempre più terreno. Carlos toglie il servizio per due volte e chiude la pratica in poco più di mezz’ora: ad aspettarlo al secondo turno ora c’è Lorenzo Musetti.

[7] C. Ruud b. J. L. Struff 7-6(5) 6-3

Seconda sconfitta nella “Campagna d’Asia” per Jan-Lennard Struff: dopo lo stop con Nishioka a Zhuhai, il tedesco, alla sua terza partita dal torneo di Halle a giugno, cede in due set a Casper Ruud, a sua volta al primo appuntamento agonistico dopo Flushing Meadows.

Il numero 22 del mondo gioca come di consueto a viso aperto e senza paura di sbagliare. Nel primo parziale dispone di una prima palla molto redditizia, ma la mette in gioco solo nel 45% dei casi. Coglie dieci punti a rete su 13 complessivi discese nei pressi del net e mette a referto 27 colpi vincenti. Di fronte a tale esuberanza Ruud si aggrappa principalmente alla battuta e, non appena l’avversario concede spazio, è lesto a prendere l’iniziativa: per lui i vincenti sono ben 18, uniti a solo 5 errori. Un break per parte e la decisione finale allo jeu decisif premia proprio il norvegese, che chiude al quarto set point per 7-5.

Nel secondo parziale il tennista di Warstein accusa chiaramente problemi di affaticamento: cala l’efficienza alla battuta e Ruud è semplicemente perfetto nel contenere e nel ripartire. Il norvegese mette a segno ben 17 vincenti, quattro in più del suo avversario, che dal 3-3 in poi conquista solo sei punti cedendo per due volte la battuta. Casper chiude al terzo matchball e incrocia nel secondo turno il cammino di Tomas Etcheverry.

[5] A. Rublev b. C. Norrie 4-6 6-1 6-4

Esordio con grattacapi ma lieto fine per la testa di serie numero 5 Andrey Rublev, che impiega tre set e poco più di due ore per avere ragione dell’inglese Cameron Norrie.

Il tennista britannico, aiutato da un’ottima prestazione al servizio, non concede palle-break nel primo set e toglie la battuta al russo sul 3-3, nell’unico game in cui il giocatore alla risposta trova chance per aggiudicarsi il game.

Rublev reagisce nel parziale di mezzo riuscendo a controllare decisamente meglio il servizio dell’avversario. Facendo leva su questo e sul brusco calo nella percentuale di prime palle in campo di Norrie, il seeded five può alzare il livello del suo forcing e trovare con maggiore facilità il tempo per spingere di dritto dal lato sinistro del campo.

Incamerato il parziale con il punteggio di 6-1, Rublev gioca un terzo set sontuoso mettendo a segno ben 21 colpi vincenti e solo tre errori. Intoccabile alla battuta, il moscovita toglie il servizio nel terzo gioco al suo avversario e chiude per 6-4 al secondo matchpoint, fissando un appuntamento con Ugo Humbert al secondo turno.

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ATP Astana: passano il turno Korda e Lehecka. Avanza a fatica Mannarino, niente da fare per Fucsovics

Partita intensa quella tra l’americano e Popyrin che ha visto i primi due set finire al tie-break. Per la testa di serie n.5 ottavi di finale contro il portoghese Borges

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Sebastian Korda - Winston-Salem 2023 (Twitter @atptour)

Secondo tornata di incontri dell’Astana Open, torneo ATP 500 che si gioca sui campi in cemento di Nur-Sultan, in Kazakistan. In campo quest’oggi nomi importanti come Korda, Fucsovics e Lehecka, ma non sono mancate le sorprese.

S. Ofner b. M. Fucsovics. 2-6 6-2 6-3.

Esce di scena Marton Fucsovics, l’ungherese si fa rimontare dall’austriaco Ofner dopo un primo set che faceva presagire tutt’altro epilogo. E sì perché nel primo set Fucsovics strapazza Ofner grazie a un impeccabile rendimento con la prima palla (100% di punti vinti) e con i due break ottenuti chiude il primo parziale 6-2. Nella ripresa si inverto i ruoli: adesso è l’austriaco a macinare punti al servizio mentre cala drasticamente l’efficacia in battuta dell’ungherese. Ofner breakka due volte Fucsovics nel quarto e nell’ottavo gioco per il 6-2 del secondo set.

 

Nel terzo e decisivo set i due giocatori si barricano dietro i propri servizi. Fucsovics si guadagna ben tre chances di break senza riuscire a convertirne nessuna (grazie all’arcigna difesa di Ofner con la seconda di servizio). L’austriaco ne approfitta con il break nel secondo gioco, che è quello che fa la partita. Al prossimo turno per Ofner la testa di serie n.3, il kazako Bublik.

[5] S. Korda b. A. Popyrin 7-6 (5) 6-7 (4) 6-4

E’ stata una partita molto combattuta quella tra l’americano Korda e l’australiano Popyrin, vinta dal primo al terzo set. Un match intenso, dove il servizio è stato l’ago della bilancia, che alla fine ha premiato il giocatore più solido. Nel primo set non ci sono stati break, nonostante alcune chances non andate a segno per entrambi. Sia Korda che Popyrin hanno mantenuto alto il rendimento in battuto rendendo difficile all’altro rispondere. Si va così al tie-break dove Korda riesce a spuntarla al dodicesimo e ultimo punto. Nella ripresa si segue lo spartito del set precedente: troppa solidità al servizio rendono difficile ogni tentativo di break.

Ad andarci vicino è Popyrin sul 5-4, quando arriva a due palle break, ma Korda rimedia in extremis rimandando tutto ancora al tie-break. Qua i break e contro-break si susseguono fino a premiare la caparbietà dell’australiano che vince per 7 punti a 4. Nel terzo set Popyrin ha un calo di energie fisiche e mentali dopo le fatiche del secondo set. Va sotto di un break nel terzo gioco, ma rimane in attesa di una possibilità per rientrare, cosa che avviene nell’ottavo gioco quando aggancia Korda nel punteggio. Nemmeno il tempo di metabolizzare la cosa che l’americano arrembante si riprende il break subito e va a chiudere per l 6-4 finale. Al prossimo turno per lui il portoghese Borges.

GLI ALTRI INCONTRI – Nei restanti match di giornata c’è la stata la vittoria della testa di serie n.6, il francese Adrian Mannarino, che ha sconfitto in tre set (6-2 5-7 6-3) il russo Alibek Kachmazov. Passa il turno anche la testa di serie n.4, il ceco Jiri Lehecka, che impiega due set – 6-2 7-6 (3) – per avere la meglio sul bielorusso Egor Gerasimov. Avanza anche il serbo Hamad Medjedovic che sconfigge con un duplice 6-4 il tennista russo Alexander Shevchenko

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