AO interviste, Kerber: “Entrando in campo ho rivissuto il giorno della finale”

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AO interviste, Kerber: “Entrando in campo ho rivissuto il giorno della finale”

Australian Open, primo turno: [1] A. Kerber b. L. Tsurenko 6-2, 5-7, 6-2. L’intervista del dopo partita ad Angelique Kerber

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È la prima volta che scendi in campo in uno Slam da campionessa uscente. Questo ti ha condizionato durante la partita?
È il primo turno in uno Slam. Ovviamente era un po’ diverso rispetto al solito. Mi sentivo abbastanza bene, fin dall’inizio ho provato a fare il mio gioco; penso di aver giocato abbastanza bene, anche se non proprio al meglio. Verso la fine del secondo set ho commesso degli errori su palle facili, ma anche lei stava giocando bene, era molto solida. La chiave del match è stata riuscire a fare di nuovo il mio gioco nel terzo set.

Sei contenta di come sei riuscita a venirne fuori? Sembrava che nel terzo set tu fossi riuscita a trovare le contromosse per quello che ti aveva creato problemi nel secondo.
Credo che sia sempre positivo disputare partite come questa nei primi turni. È dura per tutte riuscire a partire bene nel torneo e a trovare il ritmo, soprattutto nel primo Slam dell’anno.

Ci sono stati momenti nel terzo set in cui hai pensato che avresti potuto perdere, da n. 1 e campionessa uscente, oppure sei rimasta concentrata?
Sinceramente non penso a queste cose quando sono in campo. Penso solo a fare il mio gioco, e il mio gioco è fatto di corse, scambi lunghi, e lotta. Non cambia perché sono la n.1; quando sono in campo penso solo a correre su ogni palla e a lottare.

Ora incontrerai Witthoeft, una tua connazionale. Cosa ci puoi dire sulla prossima partita?
Dico solo che giocherò il secondo turno, non guardo molto le mie avversarie. Credo che abbia giocato un buon match. La conosco bene, ci siamo incontrate due volte a Wimbledon. Credo che sarà una bella partita, ma per me l’importante è giocare come voglio io, senza pensare troppo a chi è dall’altra parte della rete.

Quali sono state le tue emozioni tornando alla Rod Laver Arena, nella quale lo scorso anno hai vissuto uno dei momenti più belli della tua carriera?
È stata una bellissima sensazione. Quando stavo entrando in campo ho rivissuto il momento in cui lo scorso anno entravo per giocare la finale. Oggi ovviamente è una situazione nuova, questo è un primo turno, anche se giocare qui è sempre emozionante, e il pubblico è meraviglioso.

Come descriveresti il carattere di Torben (Beltz, il suo allenatore, ndt)?
Credo che lui sia una persona veramente positiva. Lo conosco da molto tempo, lui conosce bene me e sa quando è il momento per dirmi determinate cose e quando, invece, devo rimanere da sola. La verità è che è bello lavorare con lui proprio perché ci conosciamo. Lui mi sostiene sempre, sia nei momenti migliori che in quelli peggiori.

Pensi di essere una giocatrice facile da allenare?
Non so, dovreste chiederlo a qualcun altro. Credo di essere una persona semplice, ma come tutti ho momenti buoni e altri meno buoni in cui ho bisogno di stare da sola.

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