AO interviste, S. Williams: "Prestazione scadente? Dovresti chiedermi scusa"

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AO interviste, S. Williams: “Prestazione scadente? Dovresti chiedermi scusa”

Australian Open 2017, secondo turno: [2] S. Williams b. L. Safarova 6-3 6-4. L’intervista del dopo partita a Serena Williams

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È sembrata una prestazione un po’ scadente, la tua. Un po’ di doppi falli, di errori non forzati…
Penso sia una cosa molto negativa da dire. La pensi sul serio?

È soltanto il mio punto di vista.
Beh, avresti dovuto essere sul campo. Non sei stato gentile. Dovresti scusarti. Vuoi farlo?

Sì. Chiedo scusa.
Grazie mille. E’ stata un’ottima performance, ho giocato bene, lei è una ex top ten, l’ultima volta che ci siamo affrontate è stata in una finale di Slam (Roland Garros 2015, ndt). Non era un match facile. Lei è un’ottima giocatrice. Devi osare di più e quindi fare più errori. Quindi penso sia stato un ottimo incontro da parte di entrambe.

Pensi di avere schivato uno o due proiettili giocando contro la Bencic e la Safarova?
Onestamente non era l’ideale. Ma in fondo giocatrici così mi spingono a giocare meglio. Mi costringono a giocare il mio miglior tennis dall’inizio. Avevo bisogno di stimoli per iniziare subito forte e quindi non mi lamento.

La tua prossima avversaria, Nicole Gibbs, si è più volte espressa in passato a proposito di temi sociali. Anche tu negli ultimi anni sei diventata più aperta su tali argomenti. Quanto questo è importante per te ed esprimere le tue opinioni ti fa sentire più grande dello sport che pratichi a volte?
Sì, lei lo fa molto. È fantastico a mio parere. Avere l’opportunità e la platea che abbiamo noi per dire cose che sentiamo e parlare di temi sociali, di cose per noi giuste o sbagliate, credo sia molto importante. La ammiro per il coraggio che ha di esprimersi francamente. È una persona così brillante. È bello vederglielo fare.

Per te è stato facile farlo? Sei sotto i riflettori sportivi da decenni. È stato facile per te prendere la parola più volte e trattare temi al di là del tennis?
Sì per via delle piattaforme che abbiamo a disposizione ora. Dieci anni fa non c’erano questi social network e quindi era diverso, forse più difficile esprimersi pubblicamente. Ma ora puoi usare il tuo cellulare e dire qualche cosa oppure postare qualcosa, fare un video. Puoi raggiungere così tante persone e avere effetto su così tante vite in soli dieci secondi.

Come lo direbbe Martin Luther King su Twitter?
Beh, è auspicabile che lo farebbe in maniera diversa. Credo che sarebbe davvero bravo con Twitter, davvero (Ride). È pazzesco. Sarebbe stato bello se ci fosse stato. Purtroppo non è stato possibile. Potete immaginarlo? Credo sarebbe stato di grande ispirazione vedere cosa avrebbe detto con 140 parole.

Traduzione di Roberto Ferri

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