Venerdì 13 gennaio – pomeriggio
Oh, hanno sorteggiato il tabellone, finalmente. Vediamo un po’ dove sono finito. Eccomi lì, in alto, testa di serie n°17. 17, ma ti pare? Io numero 17, non è vietato? Vabbè, per alcuni il 17 porta anche bene, vuoi vedere che… ma non ci pensiamo, vediamo con chi gioco: Melzer! Il vecchio Jurgen! Cavoli, ma gioca ancora? Meglio per me, un bell’inizio soft. E poi con lui posso anche parlare tedesco, che ogni volta per fare bella figura col pubblico mi tocca parlare in inglese o in francese, figurati a Roma, ogni volta mi metto a pensare a quelle tre-quattro frasi da dire in italiano e perdo la finale. Andiamo avanti: Fratangelo o Rubin, due ragazzini americani, questi avranno il mio poster in camera, vuoi mica che si mettano in testa di battermi? Non scherziamo. Poi c’è Berdych, bene, un altro turno facile, quello da quando sta con la Satorova non ne azzecca più mezza, ma come compatirlo? Negli ottavi Nishikori, non il massimo, questo è bravo, però è forse l’unico più giovane di me con cui mi conviene andare al quinto… nei quarti Murray, durissima, non è che perde prima? Ma figurati: Isner, Querrey, Zverev. E se vado in semi c’è Stan, magari lui mi lascia passare, dai gli ho fatto vincere un oro olimpico e una Davis, vuoi che non mi lasci l’occasione per il 18°? Un attimo, non ho visto Rafa… non c’è Rafa! Rafa è nella parte bassa! Meno male, ci mancava solo di incontrarlo, ci pensi se lo prendevo negli ottavi? Aspetta, mi suona il telefono… toh, parli del diavolo… “Ciao Rafa! Come stai? Sì stavo guardando anch’io il tabellone, per me è durissima, Berdych, Nishikori, Murray, Wawrinka… a te non è andata male dai, Monfils, Raonic, occhio al ragazzino tedesco al terzo che è bravino. Come dici? Speri di passare almeno un turno? Sei il solito! Se dici così come minimo vai in finale! Dici che ci vediamo in finale allora? Sarebbe fantastico! Dai, ci sentiamo nei prossimi giorni, in bocca al lupo!”. Sarebbe fantastico, sì, per te, 23-11, non mi ci far pensare, ma ti immagini se faccio il miracolo e vado in finale e poi mi ritrovo davanti quello lì?
Lunedì 16 gennaio – Rod Laver Arena, ore 21 circa
Eccoci qua, ciao Jurgen, Wie geht’s? Buon match, facciamo veloce che magari ci beviamo qualcosa assieme, che i bimbi dormono, ok? Ciao pubblico, bello essere qui, so che avete dovuto sorbirvi due ore di Kerber per vedermi ma adesso vi faccio vedere qualche magia che vi riprendete eh? Cavoli, Jurgen mica scherza, sono sotto: concéntrati, hai una certa età ormai, non puoi più regalare set così. Controbreak…voilà 7-5 3-1, match in ghiaccio, mi posso rilassare. (20 minuti dopo) Che è successo? Mi sono addormentato? Pensavo fosse finita e questo mi dà 6-3? Cinque game consecutivi contro di lui non li perdo dai tempi in cui guardavamo assieme Beverly Hills ai tornei giovanili… Mettiti un po’ in quadro. Bene, è fatta, 6-2 6-2, niente birra Jurgen, sarà per la prossima.
Martedì 17 gennaio – davanti alla tv
Rafa è proprio in palla, guarda come saltella, guarda come corre! Gli va pure il “vamos” sul 4-1 30-15! Tremendo… Vediamo un po’ Nole, metti che quel matto di Verdasco si sia svegliato bene: no, direi di no, magari gli rompe un po’ le scatole ma niente. Basta, spengo, ora chiamo Ivan e vado a farmi un’oretta.
Mercoledì 18 gennaio – Rod Laver Arena, ore 15 circa
Quanto sei giovane ragazzo… niente scherzi eh? Gioca tranquillo che magari ti faccio fare anche uno o due long set, così lo puoi raccontare agli amici su Whatsapp. Hai visto? 7-5, veloce e indolore. 6-3, ne manca uno. Che fai, prendi il break? Va bene dai, ti faccio stare anche un po’ avanti e poi la chiudiamo al tie-break. Detto fatto. Ciao Noah, grazie, buona serata. Vediamo un po’ cosa combinano gli altri: fuori Isner, Kyrgios e Cilic. Bravino quello Zverev, me lo ricordo a Roma 7-8 anni fa, ma aspetta è lo stesso a cui ho rifilato la doppia ciambella ad Halle? Chiedo a Mirka… Mirka?? No, non faccio il bagnetto ai bimbi, quest’anno preferirei evitare… senti ti ricordi di quello Zverev? È lui, vero? No chiedevo così, tanto figurati se arriviamo io e lui nei quarti…
Giovedì 19 gennaio – davanti alla tv
Mio. Dio. Ha perso. Al secondo turno. Con Istomin!! Non ci credo. Nole è fuori. Vuoi vedere che Rafa… ora lo chiamo. “Ciao Rafa! Scusa ma ti sento male, cos’è questo casino? Ah siete in discoteca a festeggiare? Come? C’è lo zio Toni sdraiato sui divanetti con la sangria in mano? Che sagoma! Ma almeno gliel’hai mandato un bel jamon serrano a Istomin? Mi sembra il minimo…”.
Venerdì 20 gennaio – Rod Laver Arena, ore 21 circa
Però, stasera ero proprio spettacolare. Certo, lui mi fa giocare bene con quella bella palla piatta, però ragazzi che classe. Ciao Tomas, su, non fare così, adesso vai a casa e hai la Satorova che ti aspetta, ma chi ti ammazza? Un attimo, prima di andare a dormire chiamo Rafa: anche se è tardi, magari gli mando un messaggio: “Ciao Rafa, in bocca al lupo per domani, occhio al ragazzino che è forte, non mi deludere che abbiamo appuntamento in finale! 🙂 Roger”. Gli ho messo pure la faccina, e poi dicono che gli svizzeri non hanno sense of humour! Aspetta, devo mandare un altro messaggio: “Ciao Alexander, l’ora del ricambio è arrivata, hai visto che ha perso anche Nole? È il momento di fare vedere chi sei! In bocca al lupo, Roger”. Speriamo faccia il colpaccio, ho una brutta sensazione su Rafa…
Sabato 21 gennaio – davanti alla tv
Dai Alexander, non mollare, continua a spingere! Bravo! Così! Il tie-break è tuo! 2 set a 1, ora concentrato, guarda che quello non muore mai. Ecco, appunto, subito il break, ma si può? Ma che fai? Devi continuare a martellare, se ti metti a palleggiare quello ti manda ai matti. Quinto set, la vedo dura. Subito break, spengo la tv, tanto ho già capito… “Ivan, andiamo a fare un set”.
Domenica 22 gennaio – spogliatoi, ore 17 circa
E ora? Ha vinto Zverev. Dai, non ci credo. Una volta che gli fanno fuori Djokovic, quello fa a perdere. Che dire? GRAZIE MISCHA!!!! Devo chiedere a suo fratello il numero, anzi no, a quello non gli parlo più, dopo la figura che ha fatto ieri. Ora pensiamo a noi, c’è il giapponese, però se vinco gioco con uno a cui l’ultima volta ho dato 6-0 6-0! Dai, non posso perdere. (Più tardi, Rod Laver Arena) Ciao Kei, konnichiwa! Sentito che bravo eh? E che pronuncia, me l’ha insegnato Soeda. O mamma, 4-0 per lui, dici che si è arrabbiato perché gli ho parlato di Soeda? Forse sono ancora emozionato per l’uscita di Murray. Dai che rimontiamo, prima un break, poi l’altro, perfetto si va al tie. Azz, ha vinto lui: dai, non c’è problema, basta giocare come gli ultimi game. Guarda qui, hai visto che rovescio quest’anno? Wawrinka, Gasquet, fossi in voi guarderei anche verso Basilea per trovare quello più bravo. 6-1 6-4, ora facciamo un altro break e andiamo a nanna. Uffa, le solite 1000 palle break sprecate, non impari mai… e ora te lo fai lui il break, si va al quinto! Che vita grama… però secondo me è stanco, questo dopo due ore e mezzo comincia a vedere San Pietro sulla rete, è il momento, break! 3-0, ora basta amministrare: 4-1, 5-2, 6-3! Siamo nei quarti! E c’è Zverev! Che bella la vita!
Lunedì 23 gennaio
“Ciao Rafa, sei pronto per stasera? Dai non scherzare, Monfils? Mi prendi in giro? Basta che gli fai fare un paio di smash volanti e un recupero sotto le gambe e lui è contento. Vai tranquillo, sarà una passeggiata”. Certo che negli ultimi due anni anche Monfils è migliorato, che figura mi ha fatto fare in finale di Davis? Direi che mi deve almeno un favore, ora gli scrivo: “Bonjour Gael, secondo me questo è il tuo Slam! Vai e prenditelo, così non vi stracceranno più i cabasisi con la storia che non vincete dai tempi di Noah! Un abbraccio, Roger”. (Più tardi, davanti alla tv) Niente, 2 set a 0, anche io che spero in Monfils… toh, ha vinto il terzo, vuoi vedere che…break! 4-2! Allez Gael! Vive la France! Dai che la porti al quinto! Nooo, 4-4, lo sapevo. Cerca almeno di andare al tie-break. Oddio che orrore, per favore non andare a rete. Un’altra volta. Ancora! Ma sei de coccio! Ecco, come volevasi dimostrare, 6-4 e tutti a casa, maledetto mangialumache.
Martedì 24 gennaio – Rod Laver Arena, ore 19 circa
Mischa carissimo! Fatti abbracciare! Ma lo sai che sono proprio felice di vederti? Ma no, cosa c’entra Murray? È che io lo so che sei un bravo ragazzo, che ne hai passate tante, e mi fa piacere che tu sia tornato a buoni livelli. Pinocchio mi fa un baffo. Pronti, via subito 6-1, dai che stavolta almeno uno l’hai vinto! Uh, se l’è presa, anche io che mi metto a provocarlo… rimettiamoci in carreggiata. E il secondo è mio, bene così, ora mollerà. Infatti. Bravo Mischa, grazie, di cuore, salutami Alex. Quanto ci abbiamo messo? 1 ora e mezza. Forse faccio anche in tempo a guardarmi Grey’s Anatomy, se no Mirka mi mostra tutti i maglioni nuovi che ha comprato, per carità!
Mercoledì 25 gennaio
“Contro di me a Wimbledon sei diventato grande, oggi è il momento di diventare un grandissimo! Vai e vinci Milos! Ci vediamo in finale. 🙂 Roger”. E una bella faccina anche per lui. “Pronto? Rafa! Carissimo! Stavo giusto parlando di te! Dicevo che stasera vincerai facile. Raonic? Ma scherzi? A Londra quasi lo batto su una gamba sola… sarà come bere un bicchiere d’acqua, tranquillo!”. (Più tardi, davanti alla tv) Doppio fallo sul set point! Ma come si fa? Ma neanche fossi un Volandri qualsiasi! Come dici Ivan? Con Volandri ci ho pure perso? Ah sì? Ah, ma era a Roma, poi mi toccava fare il discorso in italiano.
Giovedì 26 gennaio – Rod Laver Arena, ore 19.30 circa
Però Stan, ne hai mangiato di panettone eh? Dai che sei sempre il n°1! Con quel rovescio… hai visto il mio? Bello eh? Ormai diranno che la Svizzera è la terra dei cucù, del cioccolato e dei rovesci a una mano! 2 set a 0, è un sogno, sento già puzza di 18°! Ma che fai Stan? Sei impazzito? Ti metti a giocare? Ma non avevamo detto che per quella storia di Mirka era tutto a posto? Anche oggi al quinto, ho un’età ormai. Annullata la palla break. Ora è la mia occasione, presa! 4-2, devo solo tenere il servizio… è fatta! Sono in finale! Non ci credo, che bello! Ma con tutti i tennisti che ci sono al mondo proprio Rafa dovevo ritrovare in finale? Non è ancora detta, magari Dimitrov fa il miracolo. Ma figurati, quello lo chiamano il piccolo Federer, se già il grande ci perde quasi sempre cosa volete che combini il piccolo?
Venerdì 27 gennaio
“Grisha ascoltami, so che ti ha sempre un po’ pesato l’etichetta di baby Federer ma posso assicurarti che è più che meritata. Sei il mio erede, è arrivato il momento di vincere! Poi in finale ci scambiamo pure i vestiti, così vediamo se ci riconoscono! Ciao Grigor, in bocca al lupo!”. Adesso come minimo mi chiamerà quell’altro. Infatti, eccolo: “Rafa! Allora ti aspetto domenica! Sarà una passeggiata con Dimitrov. Baby Federer? Non scherzare, dai, di baby Federer ci sono solo i miei figli! In bocca al lupo!”. (Più tardi, davanti alla tv) Io sto male. Non ce la faccio, ora spengo e mi faccio mandare i messaggi da Ivan. Speriamo almeno che lo stanchi un po’. Che sofferenza.
Sabato 28 gennaio
Nadal, Nadal, Nadal, Nadal, ma perché? Perché? Perché? Era tutto perfetto, ma guarda se quello lì si deve sempre mettere in mezzo. Io già li vedo i cronisti se perdo: e Roger contro Nadal non riesce a vincere, e non può essere il più grande e bla bla bla. Chi è che mi chiama? Oddio è Wilander. No, non gli rispondo. Quello poi inizia a dirmi che sono il favorito, che vincerò, per carità, poi mi tocca fare spargere un camion di sale sulla Rod Laver Arena prima di giocare.
Domenica 29 gennaio – Rod Laver Arena, ore 19.30 circa
Eccoci qua, alla fine passano gli anni ma siamo sempre noi due. Non siamo ancora pronti per andare a fare le belle statuine in tribuna vip affianco a Laver. Hai visto, c’è pure quell’attore che ha fatto Ettore in Troy. Che forza. Ok Rafa, in bocca al lupo e speriamo vinca il migliore, almeno stavolta! Dai, andiamo a fare la storia, poi quel piatto lì è proprio brutto, vuoi mettere con la coppa? Certo Mirka poi si arrabbierà per la polvere ma vabbè, se ne farà una ragione. Ok, le prime palle break del match, ora come al solito me le annulla. Ha sbagliato il rovescio! Break! Sono avanti! Che emozione. Meno male che c’è il cambio di campo, devo sedermi. Ora non devo mollare niente, forza Roger! 5-3, questo game proviamo i colpi, 5-4, il momento della verità: 0-15, ci risiamo. Dai servizio, aiutami. Ace! Bene così. Ora spingiamo, ecco ha sbagliato, di nuovo, due set point. Ancora ace! Grande, 34 minuti, si mette bene! (10 minuti più tardi) Lo sapevo, ho parlato. 2-0 per lui. Neanche il tempo di godersi il vantaggio. Dai che gli faccio il break… niente da fare. E me ne fa pure un altro lui! 4-0! Che vergogna. Riprendiamocene almeno uno, ecco, via col dritto, 4-2. Magari molla qualcosa. Macchè, neanche le briciole, 6-3, bisogna rifare tutto da capo. Almeno stiamo facendo veloci… cerchiamo di partire bene, ecco, così, 40-0. Ma no, palla break, questo poi chi lo riprende? Dai, spingi, lascia andare il braccio, anche quel rovescio, che Ivan ti ha fatto una testa così tutto l’autunno. Hai visto che anche Rafa ci è rimasto male? Ci ha costruito una carriera a giocarmi sulla diagonale del rovescio. Bene 1-0. Break! 2-0. Game a 0, 3-0, almeno per questo giro respiriamo. Peccato, potevo andare 4-0, l’importante ora è tenere il servizio. L’ho brekkato ancora! Che rovescio ragazzi, chissà se Stan mi starà guardando? E via, 6-1, un set, ti manca solo un set e poi puoi buttarti a terra, tanto è gomma e non ti fai male, alla tua età devi stare attento a tutto. E ti pareva che questo mollava? Figurati. Ti sei fatto fregare ancora una volta. Quinto set, ora o mai più. Mai più! Sei già sotto! Vedo già il titolo sui giornali: “Rafa si conferma la bestia nera di Federer”. Almeno proviamoci, metti mai che in questi anni si sia un po’ ammorbidito. Palla del 4-2, fai qualcosa, picchia duro! Annullata, meno male, ho pure la palla break! 3-3! 3-3! 3-3! Fermate le rotative, sono ancora in corsa! Ora non tremare, metti la prima. Due ace, 4-3, 0-40, mamma mia come è vicina quella coppa! 3 palle break buttate, sei un asino! Un’altra… niente da fare, quel maledetto… un’altra ancora, forza, avanti, è fuori! 5-3, si serve per la storia. Mi serve la prima, la prima, macché, niente. 0-30. Ace, 15-30, altri tre così e ti butti a terra, che ne dici? Niente, è venuto avanti lui, due palle break. Ace, ne manca una. Avanti, che coraggio, bravo! Ora è match point, chiudila! Ma che fa? L’ha chiamata fuori? Non scherziamo, vediamo il falco. Ti prego, ti prego, please be in. È buona! Dai la prima, dai la prima… niente. Questo è fuori, ancora pari. Ace! Bella prima, questa gliela tiro incrociata sul rovescio… è fatta! Mi butt… no, l’hanno chiamata fuori! Sono tutti pazzi! Falco aiutami tu… dentro, dentro, dentro…è dentro! 18! 18! Contro Nadal! Non svegliatemi vi prego, è tutto troppo bello! Grazie Rafa, che match, dai non fare quella faccia, sai come si dice no? Oggi a me domani a te! Speriamo non ci sia un domani allora! Che comici che siamo noi svizzeri.
Paolo Valente