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WTA Taipei: Safarova ok, Stosur fuori. Jabeur illude
Safarova-Peng e Minella-Svitolina, queste le semifinali del WTA International di Taipei. L’ucraina avanza salvando quattro match point contro Jabeur (n. 181 del mondo)

Giornata di quarti di finale al WTA International di Taipei. Ad aprire il programma la sfida tra la giapponese Misaki Doi, 25 anni e numero 41 del mondo e Lucie Safarova, classe ’87 e attualmente al numero 55 delle classifiche. Un solo precedente tra le due giocatrici, risalente al secondo turno del torneo di Roma della scorsa stagione che vide la vittoria di Doi per 6-3 7-5. Primo set equilibrato che si sblocca nel settimo gioco con la giocatrice asiatica che va sotto 0-40 e non riesce a difendere il turno di servizio. Safarova però non conferma il break e rimette il set in pari sul 4-4. La ceca subito dopo gioca un gran game di risposta strappando a zero la battuta all’avversaria e successivamente chiude il set sul 6-4 senza più rischiare nulla. La prima parte del secondo parziale si rivela molto combattuta con Lucie che attua una tattica più aggressiva in risposta, trovando diversi punti diretti ma commettendo anche parecchi gratuiti. La ceca ex top 5 riesce ad acquisire un break di vantaggio nel terzo game, salvo perderlo subito dopo. Ma se nei primi sei giochi del set le giocatrici hanno dovuto fronteggiare complessivamente ben 11 palle break, dal 3-3 in avanti non ne riescono più a ottenere nemmeno una. Il tie-break conclusivo è senza storia con Safarova che prende subito in mano le redini del gioco e chiude velocemente la pratica lasciando un solo punto all’avversaria. Una discreta Misaki Doi deve arrendersi alla maggiore potenza e varietà di colpi dell’avversaria, la quale pur disputando un match tutt’altro che perfetto non ha mai dato davvero l’impressione di poter rischiare di perdere l’incontro.
Lucie Safarova dunque vola in semifinale dove affronterà Shuai Peng. La cinese, semifinalista agli US Open 2014 e attuale numero 71 del mondo, ha sconfitto Samantha Stosur in due set. Per lei si tratta della prima affermazione contro la tennista di Brisbane, con la quale aveva perso tutti e sei i match precedenti. Parte fortissimo la giocatrice asiatica che sale subito 4-1. L’australiana comincia a carburare solo quando è già sotto di due break, ma nel sesto gioco riesce alla quinta occasione a recuperarne uno. Qui cambia l’inerzia del set con Samantha che completa la rimonta nell’ottavo game impattando sul 4-4. Subito dopo però dal 30 pari commette due gravissimi doppi falli consecutivi regalando il nuovo vantaggio a Peng, che chiude il parziale tenendo il servizio nel gioco successivo. Nel secondo set la cinese fatica più dell’avversaria a tenere i suoi turni di battuta ma si dimostra estremamente cinica sulle opportunità di break. Infatti sul 3-3 strappa alla prima occasione utile il servizio all’avversaria cogliendo il quarto break su cinque palle break nell’incontro. Il vantaggio acquisito si rivelerà decisivo e consentirà a Shuai di portare a casa il match con un duplice 6-4. Ottima vittoria per lei che a 31 anni torna dopo lungo tempo in una semifinale a livello WTA. Samantha Stosur, che a tratti è sembrata superiore all’avversaria, paga l’aver sprecato malamente quasi tutte le occasioni che ha avuto nel match.
La partita del giorno è stata senza dubbio quella tra la numero 1 del seeding Elina Svitolina e l’estrosa tunisina Ons Jabeur, numero 181 del mondo e proveniente dalle qualificazioni. Sfida inedita nel circuito maggiore nonostante le due si conoscano molto bene, essendo entrambe classe ’94 ed essendosi sfidate a livello giovanile e nei tornei ITF. Tra i precedenti spicca senz’altro la finale del Roland Garros Junior 2010, vinta da Svitolina in due set. Primo set sul centrale di Taipei senza storia, dove la tunisina non riesce a fare niente di più di qualche punto spettacolare. Nel secondo la musica cambia totalmente. Jabeur brekka l’avversaria ai vantaggi del secondo game e conferma il break portandosi sul 3-0, prima di subire la rimonta fino al 3-3. Sul finale di set però è di nuovo la tunisina a strappare il servizio all’avversaria e a riuscire a chiudere il parziale sul 6-3. Terzo set estremamente emozionante e spettacolare con Ons che mette in campo una varietà di colpi d’attacco quasi unica nel circuito femminile ed Elina che non molla, difendendosi e contrattaccando efficacemente da fondocampo. Dopo uno scambio di break tra quinto e sesto game è la nordafricana ad allungare per prima riprendendosi il break di vantaggio e salendo sul 5-3. Nel nono gioco succede di tutto: Jabeur sale 30-40 e sul match point tira un’accelerazione lungolinea che sarebbe stata vincente, ma che l’occhio di falco giudica fuori di pochissimo. Il game procede ai vantaggi e la tunisina non riesce a sfruttare altre tre palle match prima che Svitolina riesca a tenere il servizio alla prima occasione utile. Subito dopo Ons va a servire per il match ma, forse provata dagli sforzi appena precedenti, perde malamente la battuta e rimette il set in pari. L’ucraina però, complice un nastro sfavorevole e un doppio fallo commesso, cede di nuovo il servizio e dà una seconda opportunità all’avversaria per chiudere la partita. Ma Jabeur fallisce nuovamente l’occasione rimandando tutto al tie-break. Qui Svitolina, dopo aver sbagliato un dritto facile sul 3-1 ed essersi fatta rimontare, gioca in maniera lucida e intelligente non facendosi più irretire dalle variazioni provenienti dal campo opposto. Un dritto steccato dalla tunisina mette la parola fine all’incontro. Il contrasto di stili ha dato vita a un match che ha sicuramente divertito i non molti spettatori presenti oggi a Taipei. Ons Jabeur, giocatrice dal talento cristallino ma dal tennis troppo rischioso per essere vincente, è andata letteralmente a pochi centimetri dall’impresa di eliminare la numero 13 del mondo. Ma Svitolina si salva e raggiunge la semifinale.
Nell’ultimo incontro di giornata Mandy Minella, attuale numero 93 delle classifiche, supera la cinese Lin Zhu, 23 anni e numero 122 del mondo, per 7-5 al terzo set. La giocatrice lussemburghese classe ’85 coglie così un prestigioso risultato a livello WTA. Le semifinali del torneo andranno in scena domani mattina: Safarova-Peng verso le 8:00 (ora italiana) e Svitolina-Minella non prima delle 09:30.
Risultati:
L. Safarova b. [6] M. Doi 6-4 7-6(1)
S. Peng b. [2/WC] S. Stosur 6-4 6-4
[1] E. Svitolina b. [Q] O. Jabeur 6-1 3-6 7-6(4)
M. Minella b. L. Zhu 1-6 6-3 7-5
(ha collaborato Giacomo Capra)
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Iga Swiatek, terza semifinale al Roland Garros: i numeri del suo dominio
Dalle vittorie consecutive ai giochi lasciati per strada: la polacca si inserisce tra le migliori giocatrici della storia di questo torneo

“Il 2020 è stato un anno difficile. Non la definirei una buona stagione. Il Roland Garros è stato il mio unico buon torneo. Il tabellone non è molto fortunato, mi sono detta, vedendo che avrei dovuto affrontare Vondrousova, quindi non mi importa, ci proverò e basta”. Eccome se ci ha provato:” 6-1, 6-2, 6-1, 6-4, 6-3, 6-2, 6-1 6-2, 6-3, 6-1, 6-2, 6-1, 6-4, 6-1. La diciannovenne polacca Iga Swiatek ha vinto il Roland Garros 2020 senza perdere un set. Il resto è storia.
Dopo altre quattro partecipazioni, la numero uno del mondo è oggi alla sua terza semifinale a Parigi: meglio di lei, nelle prime cinque partecipazioni al French Open, soltanto Chris Evert (5/5) e Monica Seles (4/5). Le altre due volte, poi ha vinto il torneo. Con Iga, il circuito ha ritrovato una dominatrice. Da uno stato di perenne incertezza (che in realtà ancora pervade i ranghi inferiori) si è innalzata una giovane donna saggia, inarrestabile e coraggiosa (la coccarda gialloblù che porta sul cappellino ne è una prova).
Ma non è che Iga domina un po’ troppo? Fin qui, a Parigi ha concesso la miseria di quindici game, la prima a lasciarne così pochi da Conchita Martinez nel 1995. Addirittura, l’ultimo set perso risale agli ottavi della scorsa edizione. Nel processo, ha già realizzato quattro bagel: sono in tutto tredici solo in questo 2023.
Dodici invece le vittorie consecutive a Parigi: dal 2020 ha perso una sola partita, contro Maria Sakkari ai quarti dell’edizione 2021. È la quarta tennista più giovane a raggiungere tale striscia: sopra di lei, solo Immortali come Monica Seles, Steffi Graff e Chris Evert.
Spesso si dice che i grandi numeri non facciano giustizia ai grandi campioni. Sicuramente oggi servono a inquadrare la numero uno, che ha fatto dei risultati netti e delle vittorie schiaccianti il suo tratto distintivo.
“Riesci a goderti i momenti in cui vinci i match e vai avanti in tabellone? O si riduce tutto al lavoro?” “Devo ancora imparare a godermela mentre gioco e vinco, perché quando finisco le partite di solito penso a quelle successive. Le sensazioni positive arrivano dopo il torneo. Spero di migliorare.”, risponde la fredda campionessa Iga Swiatek, ancora divisa fra un po’ di ingenuità giovanile e la saggezza della campionessa affermata. Domani, sulla rossa terra di Parigi affronterà la brasiliana Haddad Maia, alla prima semifinale slam, con palmares e personalità opposte. Quest’ultima viene da dodici ore di gioco, Iga da meno di sei. “Ti preoccupa arrivare in fondo agli slam poco allenata?” “No, posso gestire la cosa. Non credo che mi sentirò arrugginita quando dovrò giocare i punti importanti”. Il ruolo di favorita, Iga Swiatek ce l’ha nel sangue.
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Roland Garros, Swiatek è ancora troppo forte per Gauff: la numero uno è in semifinale contro Haddad Maia [VIDEO]
Qualche errore di troppo della numero uno del mondo tiene in vita Coco, che ci prova per tutto il primo set, ma nel momento decisivo Swiatek azzanna la partita e si regala un’altra semifinale

[1] I.Swiatek b. [6] C.Gauff 6-4 6-2
Troppo poche ancora le frecce nella faretra di Coco Gauff, o almeno sono troppo poche per impensierire la numero uno del mondo, o meglio il rullo compressore Iga Swiatek. L’americana prova fin dall’inizio a mettere pressione alla polacca, giocando in maniera aggressiva e propositiva. Ma, nonostante alcune iniziali incertezze di Iga, una prima di servizio non pervenuta non può che portare alla netta affermazione della detentrice del titolo. Swiatek, che sale 7-0 nei precedenti contro Gauff (tra i quali spiccava ovviamente la finale del 2022, terminata 6-1 6-3) affronterà ora Beatriz Haddad Maia, che ha sconfitto poco fa Ons Jabeur.
Primo set: Swiatek sembra in difficoltà, ma poi piazza la zampata
Coco parte bene col dritto e col rovescio, cercando di mostrarsi aggressiva e di mettere pressione a Swiatek, che dal canto suo commette molti errori, al momento di chiudere il punto. All’americana manca però il servizio: dopo trentasette minuti, sul 4-4, la percentuale di prime è ferma ad un misero 37 per cento. Un 4-4 maturato dopo un break (quello di Swiatek, al quarto gioco) ed un immediato controbreak.
La risposta che la numero uno del mondo affossa in rete, risposta che l’avrebbe mandata a servire per il set sul 5-3, palesa l’evidente stato di vulnerabilità in cui si trova ora la polacca, costretta più volte a salvarsi in difesa per respingere le incursioni della sua avversaria. Quando però Gauff va a servire per salvare il set sul 4-5, gira il vento, e gira la partita: nel momento più importante, la non a caso numero uno del mondo vince quattro punti consecutivi, ritrova i vincenti e vince sei giochi a quattro il primo set; infine, si invola in spogliatoio con, in mano, il suo taccuino degli appunti.
Secondo set: Swiatek salva tre palle break e poi si invola verso la vittoria
In apertura di secondo parziale, Coco Gauff prova a variare, a tentare qualche mossa estemporanea quando si trova a favore di vento. Sull’1-1, nel corso di un game di sette minuti, ottiene tre pallebreak, ma finisce per dilapidarle, una dopo l’altra. In particolare, sul 30-40, alla seconda tenera e centrale della sua avversaria oppone un diritto fuori giri, che la fa apparire più diciannovenne che mai.
Gol sbagliato, gol subito: lo sappiamo come vanno le cose, soprattutto se davanti si ha la numero uno del mondo. Ed ecco che sul 2-3 la testa di serie numero sei commette prima un doppio fallo, e poi un grossolano errore di diritto: in breve è 4-2, e poi 5-2 Swiatek. La polacca chiude poco dopo: finisce 6-4 6-2, come il loro ultimo match a Dubai, in un’ora e ventotto. Affronterà la brasiliana Haddad Maia, alla prima semifinale in carriera. Ora più che mai, è lei la grande favorita di questo Roland Garros 2023.
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Roland Garros: Haddad Maia non si arrende mai, un’altra rimonta con Jabeur vale la prima semifinale Slam [VIDEO]
Beatriz Haddad Maia non sente la stanchezza dei turni precedenti e ribalta anche Ons Jabeur. È la prima brasiliana a raggiungere una semifinale a Parigi nell’era Open

[14] B. Haddad Maia b. [7] O. Jabeur 3-6 7-6(5) 6-1
Una grinta pazzesca, un grande cuore e un’altra rimonta vincente, la terza consecutiva. Beatriz Haddad Maia, attuale n° 14 del mondo (ma sarà in top ten la prossima settimana) e mai oltre il secondo turno di un torneo dello Slam prima di questo Roland Garros, sconfigge anche la settima testa di serie Ons Jabeur per 3-6 7-6 6-1 in 2 ore e 31 minuti, e raggiunge la semifinale nel Major parigino. Una vittoria meritata, per quanto visto, soprattutto per l’atteggiamento della brasiliana, che forse a un certo punto era l’unica a credere di poter ribaltare un’altra partita, dopo quelle con Alexandrova e Sorribes-Tormo e dopo essere stata in campo – solo guardando al singolare – quasi 10 ore e 30 minuti prima del match con la tunisina, circa il doppio rispetto alla rivale. Curioso inoltre constatare che la brasiliana in totale ha passato in campo 12 ore e 55 minuti, contro le 10 ore e 52 di Alcaraz. Eppure, dopo un inizio in cui le energie residue parevano poche e un parziale d’apertura perso, Haddad è rimasta attaccata a ogni singolo punto, ha avuto ragione al tie-break del secondo e ha dominato il terzo, approfittando di un’inerzia cambiata e di una contendente paradossalmente più stanca di lei. Haddad Maja diventa così la prima brasiliana nell’Era Open a raggiungere la semifinale al Roland Garros (l’ultima semifinale con una brasiliana risale a Maria Bueno, US Open 1968), e sfiderà la vincente di Swiatek-Gauff.
Primo set: palle corte e maggiore freschezza atletica. Jabeur è avanti
Haddad Maia sembra inizialmente peccare di reattività. Lo stress fisico e mentale delle scorse interminabili partite pare farsi sentire e il break immediatamente subito a -15 potrebbe essere un segnale di un’impossibilità a disputare un altro incontro alla pari, peraltro al cospetto di una tennista con più soluzioni di lei, tra cui la palla corta, sfruttata al meglio fin dallo start, soprattutto con il rovescio. Jabeur regala però il controbreak (comunque 2-1 per lei) con qualche errore di troppo, ma i due game lottati che seguono finiscono entrambi nelle sue tasche. 4-1 per la tunisina, anche se Haddad Maia è fermamente intenzionata a non deporre le armi troppo facilmente. La brasiliana alza infatti il livello e rientra fino al 3-4, aggredendo in risposta sulle seconde tenere di Ons e recuperando il break, ma un pessimo game sulla propria battuta (condito da due rovesci lunghi di metri) la riporta con la testa sott’acqua. E con due prime vincenti sul 30-30 – nel momento di servire per il parziale sul 5-3 – il set d’apertura è appannaggio della n° 7 al mondo.
Secondo set: andamento più lineare e nessun break, ma il tie-break è di Haddad Maia
La montagna da scalare per Haddad Maia ha la parvenza a questo punto di essere quasi insormontabile, ma la nativa di San Paolo non vuole lasciare nulla di intentato. I suoi primi tre turni di battuta scivolano via rapidi, ma l’avversaria risponde colpo su colpo. Si giunge dunque al 3-3 con meno scossoni rispetto al precedente parziale e, per giunta, senza la concessione di nessuna palla break, grazie a un’efficacia con la prima migliorata da ambo le parti. La quattordicesima testa di serie del torneo si salva anche nel settimo game recuperando da 15-30 con un ottimo schema servizio-dritto e va a sedersi in vantaggio grazie ai successivi due errori di Jabeur, ma quest’ultima rimane sempre in scia. Anzi, Ons perde soli tre punti in cinque turni di battuta (un gioco ai vantaggi e ben quattro tenuti a zero), mentre Haddad Maia salva le prime due opportunità di break del set nell’undicesimo gioco e si assicura perlomeno il tie-break. Tie-break che arriva al termine di un dodicesimo gioco nel quale la tunisina salva un set point, o meglio, lo spreca Haddad con una risposta in corridoio su una seconda di servizio non irresistibile. Ma Jabeur è in preda all’ansia di vincere, abusa delle palle corte mentre la rivale prende fiducia e capisce la tattica ripetitiva dell’ex finalista di Wimbledon e dello Us Open. E sul 6-5, ancora con il dritto lungolinea perfetto dopo un servizio mancino in slice, allunga la partita al terzo.
Terzo set: dominio di Haddad Maia, alla terza rimonta consecutiva e per la prima volta in semifinale in un Major
L’inerzia del match è decisamente cambiata. Jabeur è tramortita dal set perso e gioca contratta, mentre la brasiliana colpisce libera e sciolta, aggredendo appena può, specie, come aveva fatto fino a quel momento, sui teneri servizi della giocatrice africana. Haddad sale così 3-0 con doppio break in un batter d’occhio – peraltro con un game di servizio senza lasciare per strada nemmeno un -15 – e la seguente reazione di Ons, che inizia ad accusare anche qualche piccolo problemino fisico alla coscia, produce ben poco, se non il recupero di uno dei break, subito riconcesso al termine di un gioco laborioso per il 4-1. Il 5-1 che ne scaturisce, alla fine di un game da 16 punti e con 4 palle di un nuovo controbreak non concretizzate, è la pietra definitiva sulla battaglia sportiva, perché la tunisina non ci crede più, ha finito la benzina, fisica e nervosa, e capitola per 6-1. Haddad Maia, incredula e con le mani nei capelli sull’ultimo dritto sparato fuori dalla tunisina, prosegue dunque nel suo sogno.