Pagelle: la capanna dello Zio Toni e un disastro annunciato

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Pagelle: la capanna dello Zio Toni e un disastro annunciato

L’Italia naufraga in Fed Cup, a Lorenzi manca un “poQuito”. Zverev è grande, Dimitrov è tornato. L’addio di Toni Nadal e il temporale nel deserto che ferma Camila Giorgi

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E va bene (insomma), le slovacche hanno passeggiato sui resti della squadra azzurra che per anni ha dominato la Fed Cup, ma quel team non esiste più e forse sarebbe meglio prenderne atto invece di esporre a queste brutte figure ragazze che hanno scritto la storia del tennis femminile italiano. Era proprio il caso di “costringere” una Sara Errani (5) già malconcia fisicamente e psicologicamente a partecipare a questa sfida? Francesca Schiavone (6) almeno ci ha messo la proverbiale grinta, ma a questo punto sarebbe preferibile lasciare spazio alle giovani anche se non sono competitive, sperando che nasca da queste parti magari anche qualche ragazza tipo Sramkova (8).

Intanto, proprio mentre si stava consumando la disfatta in quel di Forlì, dalla parte opposta del mondo la reietta Camila Giorgi stava portando a casa la seconda vittoria consecutive nelle qualificazioni del prestigioso torneo di Doha. Avanti per 5-0 nel terzo set contro la Beck all’improvviso nel deserto è arrivato un temporale apocalittico che ha costretto gli organizzatori a rinviare il tutto ad oggi. Secondo il parere di vecchi saggi arabi l’incredibile e imprevedibile evento atmosferico è da attribuirsi ad una misteriosa danza della pioggia invocata in una non meglio precisata località del centro Italia in un dialetto però tipico di una grande isola del Mediterraneo.

Intanto ha fatto scalpore la clamorosa gaffe della Usta (1) che nel match di Fed Cup tra americane e tedesche ha diffuso la versione nazista dell’inno tedesco. Non si è fatto mancare il commento dei politici italiani, su tutti quello di Salvini: “Ottima notizia, si vede subito l’impronta di Trump, propongo agli Internazionali d’Italia di suonare Faccetta nera per metterci alla pari degli Usa nei confronti degli immigrati”.

Purtroppo non ce l’ha fatta Paolone Lorenzi (7,5) a sottrarre ad Estrella Burgos (8) il trono di Quito in una finale dai 71 anni complessivi, ma entrambi possono gioire per aver trovato una sparring-partner per il prosieguo della stagione, Elina Svitolina che ha sfidato in questi giorni un ragazzino più o meno coetaneo dei due finalisti.

Un bravo anche a Federico Gaio (7) alle prime vittorie di un certo rilievo, mentre Grigor Dimtrov (8) profeta in patria a Sofia (dove un esausto Andreas Seppi, 5,5, si è arreso a Darcis nell’antipasto di Davis, anzi forse al primo visto che l’antipasto lo avevano giocato a Melbourne), stavolta pare abbia veramente trovato la retta via con la quattordicesima partita vinta su quindici nel 2017 e l’unica che ha perso è andato vicinissimo a portarla a casa. Sasha Zverev (8) ha alzato la cresta facendosi beffe di tre galletti in quel di Montpellier e si candida ad un ruolo di serio protagonista della stagione, ruolo che pare sfuggire di mano invece allo svagato Dominic Thiem (4) mentre  Marin Cilic (3) sembra ancora rimasto ai due set di vantaggio contro del Potro di Zagabria.

La notizia della settimana però è senza dubbio l’annuncio di Toni Nadal  che nel 2018 non allenerà più il suo nipote prediletto.  Amarissime le parole di Toni ” Fino ai 17 anni decidevo tutto io, poi è arrivato Carlos Costa come manager, si è avvicinato il padre, ognuno con le loro opinioni…poi il dottor Cotorro, adesso poi è arrivato Moya, il nuovo parrucchiere, Xisca pure che vuole parlare, insomma ero il padrone di tutta la fiera e ora mi hanno confinato in una capanna”. La Capanna dello Zio Toni. Che amarezza… 

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