Daniel Orsanic: "Allenerò del Potro almeno fino a Miami"

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Daniel Orsanic: “Allenerò del Potro almeno fino a Miami”

Il selezionatore argentino conferma la sua collaborazione con Delpo per almeno altre due settimane e sottolinea la necessità di modificare il formato della Coppa Davis

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Il rapporto tra Daniel Orsanic e Juan Martn del Potro sembra destinato a proseguire. I due hanno deciso di estendere la loro collaborazione almeno per altre due settimane. Questo è ciò che rivela il capitano di Coppa Davis argentino in un’intervista al giornale La Nacion. “La settimana scorsa sono stato con lui e ci siamo allenati in America, e poi lo accompagnerò anche nei due Master 1000 di Indian Wells e Miami.” Ed è proprio dopo la fine del torneo giocato in Florida che il tennista di Tandil dovrebbe sciogliere i dubbi sul suo futuro coach, ma per il momento, considerando anche gli impegni di Orsanic come direttore dello sviluppo della ATT (Tennis Assocation Argentina), il legame che si è creato tra i due, che ricorda tanto quello tra Federer e Severin Luthi, va bene ad entrambi. “Il fatto che del Potro si sia affidato ad un membro della squadra di Davis significa che si fida di noi, e noi abbiamo l’obbligo di lavorare con tutti.”

Orsanic sottolinea anche l’importanza che ha del Potro per tutto il movimento del tennis argentino: “lavorare con Juan Martin significa anche lavorare per il tennis argentino. La Federazione è al servizio di Juan Martin come lo è per qualsiasi altro giocatore nel nostro paese. Nel suo caso in particolare la cosa è molto importante perché lui è il principale punto di riferimento che abbiamo, e genera grande entusiasmo dovunque giochi.” Ovviamente c’è anche rammarico per la prematura sconfitta al primo turno di Coppa Davis, ma Orsanic non si demoralizza troppo e cerca di dare spiegazioni ragionevoli dell’accaduto.

“La causa principale è che ormai i 16 paesi del World Group sono quasi tutti alla pari. Un’altro problema è il formato della competizione, che quest’anno dovrebbe cambiare dal mese di agosto. La finale e il primo turno dell’anno successivo sono troppo ravvicinati, il tempo per prepararsi è troppo breve. E nel nostro caso, dopo la vittoria e i festeggiamenti, il tempo per riorganizzarsi è stato ancora più stretto. Mi rendo conto che per i giocatori quel trionfo significa essere entrati nella storia di questo sport, però io sento di aver bisogno di più di due mesi per prepararmi alla stagione successiva. L’ITF sa queste cose e si sta pensando di fare delle modifiche: forse giocare solo al meglio dei 3 set, o solo sabato e domenica e dare un bye ai finalisti dell’anno precedente.”

Dopo tutte queste spiegazioni, ci tiene anche a dare merito agli azzurri. La sfida con l’Italia è stata molto equilibrata e molto eccitante. Abbiamo sofferto parecchi infortuni, ma loro hanno fatto un ottimo lavoro, dando tutto quello che avevano e anche di più.” In conclusione, visto il suo ruolo di Direttore dello Sviluppo, spende anche un paio di parole sul futuro del tennis albiceleste. “Al momento vedo che la nuova generazione di ragazzi è ancora avanti rispetto alle ragazze, ma ce la stiamo mettendo tutta per far sì che presto anche le giocatrici saranno in grado di competere ad ogni livello.”

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