Monica Seles, la vera star del WTA di Budapest

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Monica Seles, la vera star del WTA di Budapest

La madrina dell’Hungarian Tennis Day dedica l’intera giornata ai bambini e parla a ruota libera di Serena Williams, Federer e dei suoi inizi

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dal nostro inviato, Stefano Ancilli

L’arrivo a Budapest di Monica Seles, vincitrice di 9 tornei del Grande Slam (4 Australian Open, 2 Roland Garros e 2 US Open) e ritirata ufficialmente nel 2008, ravviva la Bok Arena e la riempie finalmente di pubblico. La giornata di celebrazione del tennis ungherese la vede protagonista per la seconda volta dopo il 2015, insieme alle leggende locali tra cui spicca la cinquantenne Andrea Temesvari, ex numero 7 della classifica WTA, nota in Italia, in particolare al pubblico maschile, per avere vinto gli Internazionali del 1986, giocati allora a Perugia.

La Seles passa oltre due ore in campo palleggiando con bambini di ogni età, tra cui diversi ragazzi affetti da handicap, e non risparmia consigli tecnici e piccoli suggerimenti, grazie al suo ungherese perfetto (i genitori appartenevano alla minoranza magiara nella ex Yugoslavia); Monica è rilassata e sorridente, ma non cede un punto dimostrando che il vecchio spirito combattivo è rimasto intatto. Autografi e regali per tutti, anche se a dire il vero molti bambini non sanno esattamente chi hanno di fronte, mentre i loro genitori, cresciuti con la generazione tennistica della Seles, scattano foto e si fanno firmare poster del suo primo successo al Roland Garros nel 1990. La Seles parla poi con la stampa a ruota libera, del tennis attuale, di Serena Williams, Roger Federer e delle Olimpiadi.

Monica, sembri molto rilassata qui a Budapest.
Partecipo volentieri a questo tipo di eventi e sono molto contenta di essere qui a Budapest. Cerco di sostenere il tennis e i bambini perché è importante che facciano sport ed è bello che sia venuta così tanta gente.

Molti giocatori del passato sono diventati allenatori, come mai tu no?
Chi vuole essere un bravo allenatore deve dedicare tutta la sua vita a questo progetto e per tutto l’anno. Io in questo momento non ho voglia di viaggiare così tanto, dopo averlo fatto per quasi venti anni da professionista, ma sto lavorando con una giovane ragazza negli Stati Uniti e mi diverto a farlo. Magari sentirete parlare di lei tra qualche anno.

Qual è secondo te il segreto di Serena Williams che a 35 anni è ancora numero 1 e gioca a livelli così alti?
Serena ha delle capacità fisiche incredibili. Se a questo si somma una forza mentale straordinaria, questa combinazione si traduce nel fatto che alla sua età può ancora vincere tornei dello Slam e rimanere ancora al top. Serena e la sorella Venus hanno cambiato l’approccio al tennis, molto più fisico e mentale di quello della mia generazione. Non ho mai visto giocare Margaret Smith-Court o Billie Jean King, ma la mia generazione ha avuto più tecnologia, più soldi e allenamenti migliori e Serena già giocava contro di me, la Davenport o la Capriati, eppure è ancora qui, come Federer, a dimostrazione che il talento può superare molti ostacoli.

Cosa pensi della Babos e quali possibilità pensi che abbia di entrare tra le top-10
Timea ha scelto un ottimo allenatore (ndr Thomas Drouet) e possono lavorare bene insieme. Penso che abbia ancora tempo, in fondo la Kerber ha vinto uno Slam ed è diventata numero uno della classifica a 28 anni. Se riuscirà a trovare un equilibrio nella sua vita e se riuscirà a gestire tutto ciò che è connesso alla popolarità potrà andare lontano.

[La Seles ha avuto la cittadinanza ungherese onoraria nel 2007 e da bambina ha frequentato una scuola di lingua magiara, ma oggi si ritiene una cittadina del mondo. Spesso viene a Budapest, dove ha ancora un cugino e diversi amici, e ama l’architettura della città. Essere stata invitata all’Hungarian Tennis Day per la seconda volta le permette di restituire qualcosa all’Ungheria, dove si è allenata spesso da junior.]

Cosa ricordi dei tuoi inizi nel tennis?
Mio padre giocava a tennis e a sei anni mi portò ad un incontro di Coppa Davis a Novi Sad dove ho scambiato qualche parola con Yannick Noah. Oggi sono io che cerco di trasmettere la passione per questo sport ai giovani, a gestire il rapporto con il proprio manager e con gli sponsor, cercando di concentrarsi completamente sul gioco.

Negli ultimi anni hai pubblicato una serie di libri per bambini in cui affronti anche le tematiche legate ai problemi di alimentazione che tu stessa hai avuto.
Ai miei tempi non c’era internet o Facebook quindi leggevo e soprattutto scrivevo molto nelle pause per pioggia e durante i viaggi, ma non avevo abbastanza fiducia in me per mostrare a qualcuno i miei scritti. Ora lo faccio per trasmettere ai giovani i comportamenti migliori per la loro alimentazione e salute.

Budapest si è ritirata dalle candidature ad ospitare le Olimpiadi del 2024. Cosa ne pensi?
Le Olimpiadi sono una grande occasione ma, come tutti i grandi eventi, hanno aspetti positivi e negativi. L’investimento per le infrastrutture però deve essere molto importante, quindi se Budapest si è ritirata è perché ha capito che gli aspetti negativi per la città, le persone e l’economia erano troppi.

Rimarrai a vedere semifinali e finale?
Sì certo e domenica consegnerò il trofeo, speriamo a Timea Babos.

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